In conclusione ci sono diverse interpretazioni “dell’abuso” e della “dipendenza da farmaci”. Esiste confusione perche’ anche l’uso corretto dei farmaci, secondo prescrizione medica, se non e’ limitato nel tempo, puo’ determinare tolleranza e dipendenza. Queste condizioni sono il risultato di adattamenti fisiologici dell’organismo chiaramente individuabili nell’ambito della farmacologia sperimentale e nell’attivita’ clinica. Analizzando la letteratura sulle cefalee croniche associate ad uso di farmaci emergono i seguenti punti critici: 1°) non esistono dati certi sul dosaggio dei differenti farmaci necessario per produrre la “cefalea da farmaci” 2°) non e’ chiaro se l’elemento chiave per la genesi della cefalea da farmaci e’ la dose della sostanza, la durata dell’assunzione o se entrambi questi fattori sono importanti 3°) farmaci appartenenti a classi farmacologiche completamente diverse (FANS, paracetamolo, codeina, barbiturici, ergotaminici, benzodiazepine) sembrano provocare cefalee simili, quasi identiche. Sono realmente identiche o non sono state studiate con attenzione? 4°) non esistono dati certi sulla patogenesi della cefalea da analgesici, morfinici, barbiturici. E’ stato unicamente ipotizzato il meccanismo della cefalea da ergotaminici. Per tentare di chiarire questi punti occorrerebbe descrivere la cefalea associata all’assunzione di sostanze di una specifica classe farmacologica precisando la dose, la durata dell’assunzione, con quali sintomi si manifesta, con quale frequenza e quali provvedimenti terapeutici possono alleviarla. Sarebbe inoltre utile definire che cosa si intende per sindrome da sospensione, come si manifesta, con che frequenza, quanto dura, quali interventi terapeutici possono ridurla o prevenirla. Purtroppo molti contributi della letteratura si limitano a presentare casistiche di soggetti con cefalea cronica che consumano naturalmente piu’ farmaci e a dosaggio piu’ elevato, evidentemente come logica conseguenza della maggiore durata, frequenza ed intensita’ degli episodi dolorosi, rispetto a quanti soffrono di una cefalea episodica. Le spiegazioni sono in genere limitate a questo: poiche’ questo tipo di cefalea migliora drammaticamente con la sospensione dell’assunzione dei farmaci analgesici se ne deduce che la cefalea cronica e’ causata dall’abuso di farmaci

La Cefalea da abuso di analgesici” analizzata alla luce della “evidence based medicine" / Sternieri, E; Mellini, S; Ferrari, Anna. - STAMPA. - (1998), pp. 464-466. (Intervento presentato al convegno Corso di Aggiornamento Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee - Le Cefalee tenutosi a Caserta nel 6-9 dicembre 1998).

La Cefalea da abuso di analgesici” analizzata alla luce della “evidence based medicine"

FERRARI, Anna
1998

Abstract

In conclusione ci sono diverse interpretazioni “dell’abuso” e della “dipendenza da farmaci”. Esiste confusione perche’ anche l’uso corretto dei farmaci, secondo prescrizione medica, se non e’ limitato nel tempo, puo’ determinare tolleranza e dipendenza. Queste condizioni sono il risultato di adattamenti fisiologici dell’organismo chiaramente individuabili nell’ambito della farmacologia sperimentale e nell’attivita’ clinica. Analizzando la letteratura sulle cefalee croniche associate ad uso di farmaci emergono i seguenti punti critici: 1°) non esistono dati certi sul dosaggio dei differenti farmaci necessario per produrre la “cefalea da farmaci” 2°) non e’ chiaro se l’elemento chiave per la genesi della cefalea da farmaci e’ la dose della sostanza, la durata dell’assunzione o se entrambi questi fattori sono importanti 3°) farmaci appartenenti a classi farmacologiche completamente diverse (FANS, paracetamolo, codeina, barbiturici, ergotaminici, benzodiazepine) sembrano provocare cefalee simili, quasi identiche. Sono realmente identiche o non sono state studiate con attenzione? 4°) non esistono dati certi sulla patogenesi della cefalea da analgesici, morfinici, barbiturici. E’ stato unicamente ipotizzato il meccanismo della cefalea da ergotaminici. Per tentare di chiarire questi punti occorrerebbe descrivere la cefalea associata all’assunzione di sostanze di una specifica classe farmacologica precisando la dose, la durata dell’assunzione, con quali sintomi si manifesta, con quale frequenza e quali provvedimenti terapeutici possono alleviarla. Sarebbe inoltre utile definire che cosa si intende per sindrome da sospensione, come si manifesta, con che frequenza, quanto dura, quali interventi terapeutici possono ridurla o prevenirla. Purtroppo molti contributi della letteratura si limitano a presentare casistiche di soggetti con cefalea cronica che consumano naturalmente piu’ farmaci e a dosaggio piu’ elevato, evidentemente come logica conseguenza della maggiore durata, frequenza ed intensita’ degli episodi dolorosi, rispetto a quanti soffrono di una cefalea episodica. Le spiegazioni sono in genere limitate a questo: poiche’ questo tipo di cefalea migliora drammaticamente con la sospensione dell’assunzione dei farmaci analgesici se ne deduce che la cefalea cronica e’ causata dall’abuso di farmaci
1998
Corso di Aggiornamento Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee - Le Cefalee
Caserta
6-9 dicembre 1998
464
466
Sternieri, E; Mellini, S; Ferrari, Anna
La Cefalea da abuso di analgesici” analizzata alla luce della “evidence based medicine" / Sternieri, E; Mellini, S; Ferrari, Anna. - STAMPA. - (1998), pp. 464-466. (Intervento presentato al convegno Corso di Aggiornamento Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee - Le Cefalee tenutosi a Caserta nel 6-9 dicembre 1998).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/838897
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact