I fenomeni di sterilità maschile nei fiori di Vitis vinifera sativa non sono frequenti, ma nei vitigni che ne sono colpiti possono determinare riduzione e aleatorietà della produzione, soprattutto quando non ne sia riconosciuta la presenza o vengano sottovalutate le possibili soluzioni agronomiche migliorative dell’allegagione. Morfologicamente, i fiori fisiologicamente femminili sono diversamente caratterizzati nelle descriptor list OIV e IPGRI. Il descrittore OIV 151 “Fiore: organi sessuali” riporta quattro livelli di espressione, tra i quali il 4 corrisponde alla condizione di ‘stami reflessi e gineceo completamente sviluppato’. Nella descriptor list dell’IPGRI, il descrittore 6.2.1 “Infiorescenza: sesso del fiore” riporta invece cinque livelli di espressione, con due alternative per i fiori fisiologicamente femminili: con stami eretti (4) o con stami reflessi (5). Questa differenza tra le liste rivela difficoltà nell’identificazione morfologica delle anomalie fiorali e, conseguentemente, nell’individuazione delle connessioni con la funzionalità sessuale del fiore. Per questo motivo, si è voluto approfondire la conoscenza della fertilità dei fiori dei vitigni principali e minori della provincia di Reggio Emilia, analizzandone i caratteri morfologici e funzionali. Questo territorio è infatti caratterizzato da numerosi vitigni che hanno avuto in parte origine da addomesticamento di Vitis vinifera sylvestris e da selezione di semenzali, un background genetico che può avere portato a una presenza maggiore rispetto ad altre aree di caratteri di sterilità nei vitigni coltivati, come testimoniano Lambrusco di Sorbara e Malbo gentile.Nel corso della fioritura del 2011 sono stati quindi effettuati rilievi fenologici e controlli dei caratteri morfologici macroscopici dei fiori di 80 accessioni di vitigni locali, principali e minori in collezione presso l’ITA Zanelli. Sono stati eseguiti rilievi biometrici e osservazioni al microscopio ottico ed elettronico a scansione su fiori a quattro diversi stadi di sviluppo e prove di vitalità e germinabilità del polline. I vitigni scelti presentavano fiori di tipo fisiologicamente femminile con stami reflessi (Malbo gentile, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco di Montericco) o eretti, ma con nota presenza di acinellatura del grappolo (due accessioni di Termarina nera); come vitigno di riferimento è stato scelto Lambrusco salamino, a fiori ermafroditi. Gli stami di maggiore lunghezza sono stati osservati nei fiori aperti di Termarina e nel L. salamino, mentre Malbo gentile e L. di Sorbara hanno presentato gli stami più corti.Le due accessioni di Termarina nera hanno rivelato una produzione di polline molto bassa. In tutte e due le accessioni il polline è risultato altamente vitale al test FDA, con valori superiori a quelli di L. salamino L’esame della morfologia della superficie dei granuli pollinici ha mostrato granuli di polline normalmente tricolporati e qualche granulo di polline nei quali sembra evidente l’assenza di colpi e pori germinativi al contrario di L. salamino, che sempre presentava granuli tricolporati e capaci di emettere il budello pollinico. La presenza di stami eretti e di lunghezza simile a quella di vitigni fertili in Termarina nera fa comprendere perchè il suo fiore sia stato descritto come ermafrodita sia nella scheda per l’iscrizione al registro nazionale delle varietà, che in quella di iscrizione al repertorio regionale dei vitigni minori dell’Emilia Romagna, nel quale è stato però affiancato un punto interrogativo, ad esprimere il dubbio sulla correttezza dell’attribuzione.

Morfologia, anatomia e funzionalità dei fiori in vitigni emiliani / Sgarbi, Elisabetta; Barbieri, Cristina; Olmi, Linda; Imazio, Serena Anna; Bignami, Cristina. - STAMPA. - (2012), pp. 102-102.

Morfologia, anatomia e funzionalità dei fiori in vitigni emiliani.

SGARBI, Elisabetta;BARBIERI, CRISTINA;OLMI, Linda;IMAZIO, Serena Anna;BIGNAMI, Cristina
2012

Abstract

I fenomeni di sterilità maschile nei fiori di Vitis vinifera sativa non sono frequenti, ma nei vitigni che ne sono colpiti possono determinare riduzione e aleatorietà della produzione, soprattutto quando non ne sia riconosciuta la presenza o vengano sottovalutate le possibili soluzioni agronomiche migliorative dell’allegagione. Morfologicamente, i fiori fisiologicamente femminili sono diversamente caratterizzati nelle descriptor list OIV e IPGRI. Il descrittore OIV 151 “Fiore: organi sessuali” riporta quattro livelli di espressione, tra i quali il 4 corrisponde alla condizione di ‘stami reflessi e gineceo completamente sviluppato’. Nella descriptor list dell’IPGRI, il descrittore 6.2.1 “Infiorescenza: sesso del fiore” riporta invece cinque livelli di espressione, con due alternative per i fiori fisiologicamente femminili: con stami eretti (4) o con stami reflessi (5). Questa differenza tra le liste rivela difficoltà nell’identificazione morfologica delle anomalie fiorali e, conseguentemente, nell’individuazione delle connessioni con la funzionalità sessuale del fiore. Per questo motivo, si è voluto approfondire la conoscenza della fertilità dei fiori dei vitigni principali e minori della provincia di Reggio Emilia, analizzandone i caratteri morfologici e funzionali. Questo territorio è infatti caratterizzato da numerosi vitigni che hanno avuto in parte origine da addomesticamento di Vitis vinifera sylvestris e da selezione di semenzali, un background genetico che può avere portato a una presenza maggiore rispetto ad altre aree di caratteri di sterilità nei vitigni coltivati, come testimoniano Lambrusco di Sorbara e Malbo gentile.Nel corso della fioritura del 2011 sono stati quindi effettuati rilievi fenologici e controlli dei caratteri morfologici macroscopici dei fiori di 80 accessioni di vitigni locali, principali e minori in collezione presso l’ITA Zanelli. Sono stati eseguiti rilievi biometrici e osservazioni al microscopio ottico ed elettronico a scansione su fiori a quattro diversi stadi di sviluppo e prove di vitalità e germinabilità del polline. I vitigni scelti presentavano fiori di tipo fisiologicamente femminile con stami reflessi (Malbo gentile, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco di Montericco) o eretti, ma con nota presenza di acinellatura del grappolo (due accessioni di Termarina nera); come vitigno di riferimento è stato scelto Lambrusco salamino, a fiori ermafroditi. Gli stami di maggiore lunghezza sono stati osservati nei fiori aperti di Termarina e nel L. salamino, mentre Malbo gentile e L. di Sorbara hanno presentato gli stami più corti.Le due accessioni di Termarina nera hanno rivelato una produzione di polline molto bassa. In tutte e due le accessioni il polline è risultato altamente vitale al test FDA, con valori superiori a quelli di L. salamino L’esame della morfologia della superficie dei granuli pollinici ha mostrato granuli di polline normalmente tricolporati e qualche granulo di polline nei quali sembra evidente l’assenza di colpi e pori germinativi al contrario di L. salamino, che sempre presentava granuli tricolporati e capaci di emettere il budello pollinico. La presenza di stami eretti e di lunghezza simile a quella di vitigni fertili in Termarina nera fa comprendere perchè il suo fiore sia stato descritto come ermafrodita sia nella scheda per l’iscrizione al registro nazionale delle varietà, che in quella di iscrizione al repertorio regionale dei vitigni minori dell’Emilia Romagna, nel quale è stato però affiancato un punto interrogativo, ad esprimere il dubbio sulla correttezza dell’attribuzione.
2012
Asti
10-12 luglio 2012
Sgarbi, Elisabetta; Barbieri, Cristina; Olmi, Linda; Imazio, Serena Anna; Bignami, Cristina
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