Pazienti con sintomi di meningoencefalite non sono rari nella pratica clinica. In assenza di alterazioni del liquor si apre una vasta diagnosi differenziale: osteomielite, spondilite anchilosante, metastasi ossea, tumori vertebrali, ascessi retrofaringei, etc. Riportiamo 2 casi di patologie rare che devono essere prese in considerazione in caso di febbri di n.d.d. e cervicalgia.Caso 1:Paziente di anni 84, maschio, ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive per sospetta meningite a seguito di comparsa da 15 gg.di febbre persistente e cefalea aggravata da marcata cervicalgia spontanea e accentuata da qualsiasi movimento passivo a carico del rachide cervicale con segno di Kernig positivo. Indici di flogosi estremamente elevati; negativo l’esame del liquor e delle varie emocolture; modesti segni radiologici di cervicouncoartrosi.All’ anamnesi : diabete mellito in terapia con ipoglicemizzanti orali e rari episodi acuti di tumefazione articolare alle ginocchia con impotenza funzionale. Nel sospetto di una condrocalcinosi sono state richieste rxgrafie delle ginocchia (calcificazioni meniscali diffuse) e Tc rachide cervicale (quadro artrosico); alla visione diretta si potevano però notare microcalcificazioni intorno al dente dell’epistrofeo, non considerate significative dal radiologo. Veniva pertanto diagnosticata condrocalcinosi con sindrome del dente incoronato e consigliata terapia con colchicina con miglioramento dello stato di salute generale e scomparsa della cervicalgia.Caso 2:Paziente di anni 69, maschio, ricoverato in un Reparto di Medicina Interna per persistenza da 2 mesi di cervicalgia marcata diurna e notturna con dolore irradiato a fitte in regione frontale e zigomatica;obiettivamente: limitato range di flessione, estensione e rotazione laterale del rachide cervicale. Si associava febbre intermittente serotina (38*), non cefalea, non dolore alla palpazione dell'arteria temporale, non dimagramento, non claudicatio dei masseteri, non disturbi visivi, non dolori a livello dei cingoli.Indici di flogosi estremamente elevati; lieve aumento della glicemia; negativo l’esame del liquor; segni radiologici di cervicouncodiscartrosi . E’ stata ipotizzata condrocalcinosi a partenza C1, richiesta TC cervicale e rx ginocchia e consigliata nel frattempo terapia con Colchicina. Le radiografie sono risultate negative. Il paziente ha comunque continuato la terapia notando dopo 1 mese la scomparsa del dolore e, dopo 2 mesi, della febbre. A distanza di 4 mesi si è presentata una sintomatologia dolorosa sfumata al cingolo scapolo-omerale con progressivo dolore ai polpacci, maggiore a sx dopo circa 500 metri di marcia. Gli indici di flogosi persistevano elevati; doppler aaii rilevava stenosi poplitea-tibiale sx in buon compenso non correlabile alla sintomatologia riferita. Veniva eseguita indagine PET che documentava una disomogenea iperattività dell'aorta e dei vasi iliaco-femorali bilateralmente. Formulata diagnosi di arterite dei grossi vasi nell’ambito di un quadro polimialgico ed iniziata terapia steroidea (metilprednisone 0.5mg/kg) con un immediato miglioramento della sintomatologia dolorosa al cingolo e della deambulazione

Cervicalgia con febbre di n.d.d : presentazione di 2 casi clinici / A., Caruso; L., Vaccari; S., Venturi; Mascia, Maria Teresa. - In: REUMATISMO. - ISSN 0048-7449. - STAMPA. - 60 (1):(2008), pp. 339-339. (Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale SIR tenutosi a Venezia nel 15-18/10).

Cervicalgia con febbre di n.d.d : presentazione di 2 casi clinici.

MASCIA, Maria Teresa
2008

Abstract

Pazienti con sintomi di meningoencefalite non sono rari nella pratica clinica. In assenza di alterazioni del liquor si apre una vasta diagnosi differenziale: osteomielite, spondilite anchilosante, metastasi ossea, tumori vertebrali, ascessi retrofaringei, etc. Riportiamo 2 casi di patologie rare che devono essere prese in considerazione in caso di febbri di n.d.d. e cervicalgia.Caso 1:Paziente di anni 84, maschio, ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive per sospetta meningite a seguito di comparsa da 15 gg.di febbre persistente e cefalea aggravata da marcata cervicalgia spontanea e accentuata da qualsiasi movimento passivo a carico del rachide cervicale con segno di Kernig positivo. Indici di flogosi estremamente elevati; negativo l’esame del liquor e delle varie emocolture; modesti segni radiologici di cervicouncoartrosi.All’ anamnesi : diabete mellito in terapia con ipoglicemizzanti orali e rari episodi acuti di tumefazione articolare alle ginocchia con impotenza funzionale. Nel sospetto di una condrocalcinosi sono state richieste rxgrafie delle ginocchia (calcificazioni meniscali diffuse) e Tc rachide cervicale (quadro artrosico); alla visione diretta si potevano però notare microcalcificazioni intorno al dente dell’epistrofeo, non considerate significative dal radiologo. Veniva pertanto diagnosticata condrocalcinosi con sindrome del dente incoronato e consigliata terapia con colchicina con miglioramento dello stato di salute generale e scomparsa della cervicalgia.Caso 2:Paziente di anni 69, maschio, ricoverato in un Reparto di Medicina Interna per persistenza da 2 mesi di cervicalgia marcata diurna e notturna con dolore irradiato a fitte in regione frontale e zigomatica;obiettivamente: limitato range di flessione, estensione e rotazione laterale del rachide cervicale. Si associava febbre intermittente serotina (38*), non cefalea, non dolore alla palpazione dell'arteria temporale, non dimagramento, non claudicatio dei masseteri, non disturbi visivi, non dolori a livello dei cingoli.Indici di flogosi estremamente elevati; lieve aumento della glicemia; negativo l’esame del liquor; segni radiologici di cervicouncodiscartrosi . E’ stata ipotizzata condrocalcinosi a partenza C1, richiesta TC cervicale e rx ginocchia e consigliata nel frattempo terapia con Colchicina. Le radiografie sono risultate negative. Il paziente ha comunque continuato la terapia notando dopo 1 mese la scomparsa del dolore e, dopo 2 mesi, della febbre. A distanza di 4 mesi si è presentata una sintomatologia dolorosa sfumata al cingolo scapolo-omerale con progressivo dolore ai polpacci, maggiore a sx dopo circa 500 metri di marcia. Gli indici di flogosi persistevano elevati; doppler aaii rilevava stenosi poplitea-tibiale sx in buon compenso non correlabile alla sintomatologia riferita. Veniva eseguita indagine PET che documentava una disomogenea iperattività dell'aorta e dei vasi iliaco-femorali bilateralmente. Formulata diagnosi di arterite dei grossi vasi nell’ambito di un quadro polimialgico ed iniziata terapia steroidea (metilprednisone 0.5mg/kg) con un immediato miglioramento della sintomatologia dolorosa al cingolo e della deambulazione
2008
60 (1)
339
339
A., Caruso; L., Vaccari; S., Venturi; Mascia, Maria Teresa
Cervicalgia con febbre di n.d.d : presentazione di 2 casi clinici / A., Caruso; L., Vaccari; S., Venturi; Mascia, Maria Teresa. - In: REUMATISMO. - ISSN 0048-7449. - STAMPA. - 60 (1):(2008), pp. 339-339. (Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale SIR tenutosi a Venezia nel 15-18/10).
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