La viticoltura emiliana si caratterizza per la presenza di vitigni con una lunga e importante storia che va dalle colline alla pianura del Po. Tra i vitigni più interessanti, il gruppo dei lambruschi occupa un posto rilevante. Il termine lambrusco raggruppa vitigni differenti e l’etimologia avvicina queste varietà alla vite selvatica. Quest’ultima considerazione ha destato l’interesse di alcuni ricercatori che negli ultimi anni hanno cercato di verificare l’ipotesi che vuole i lambruschi come trait d’union tra le viti selvatiche e i vitigni coltivati. Fino ad ora la ricerca ha verificato l’esistenza di una distanza genetica significativa tra questo gruppo, peraltro eterogeneo, viti selvatiche (Vitis vinifera silvestris) e vitigni coltivati; ma non è stata in grado di verificare se vi fosse una continuità, tra i 3 gruppi mediata appunto dai lambruschi. Questo lavoro propone uno studio mutidisciplinare di 10 vitigni lambruschi provenienti dal territorio reggiano conservati presso la collezione varietale dell’Istituto Zanelli di Reggio Emilia. Le accessioni selezionate per approfondire le analisi molecolari tramite marcatori SSR (20 loci indagati) sono state caratterizzate anche dal punto di vista ampelografico e del profilo antocianico nell’ambito di un progetto AGER-Viticoltura. I risultati molecolari ottenuti sono stati confrontati con analoghi di vitigni tipici reggiani-modenesi e lombardi e con l’intero campione popolazionale di viti selvatiche presenti in Italia. I dati ottenuti sono stati utilizzati per valutare la presenza di alleli comuni, per presenza e frequenza, nei 3 gruppi ed individuare eventuali alleli guida caratteristici per ogni gruppo. Il software STRUCTURE è stato inoltre utilizzato per valutare l’esistenza di una strutturazione all’interno del campione selezionato. I risultati hanno confermato l’eterogeneità del gruppo dei lambruschi associata alla presenza di alleli caratteristici o con frequenze significativamente diverse rispetto agli altri gruppi. L’analisi della struttura genetica dell’intero campione ha, inoltre, permesso di formulare interessanti ipotesi di raggruppamento, verificando in taluni casi una maggiore affinità di alcuni lambruschi al gruppo delle piante spontanee (soprattutto del nord e centro Italia).

I vitigni tradizionali della viticoltura emiliana e l’evoluzione dei lambruschi / Imazio, Serena Anna; Biagini, B.; Matrella, Valentina; Vasile Simone, G.; Masino, Francesca; Montevecchi, Giuseppe; Bignami, Cristina. - (2012). (Intervento presentato al convegno IV° Convegno Nazionale di Viticoltura CONAVI 2012 tenutosi a Asti nel 10-12 luglio 2012).

I vitigni tradizionali della viticoltura emiliana e l’evoluzione dei lambruschi

IMAZIO, Serena Anna;MATRELLA, VALENTINA;MASINO, Francesca;MONTEVECCHI, Giuseppe;BIGNAMI, Cristina
2012

Abstract

La viticoltura emiliana si caratterizza per la presenza di vitigni con una lunga e importante storia che va dalle colline alla pianura del Po. Tra i vitigni più interessanti, il gruppo dei lambruschi occupa un posto rilevante. Il termine lambrusco raggruppa vitigni differenti e l’etimologia avvicina queste varietà alla vite selvatica. Quest’ultima considerazione ha destato l’interesse di alcuni ricercatori che negli ultimi anni hanno cercato di verificare l’ipotesi che vuole i lambruschi come trait d’union tra le viti selvatiche e i vitigni coltivati. Fino ad ora la ricerca ha verificato l’esistenza di una distanza genetica significativa tra questo gruppo, peraltro eterogeneo, viti selvatiche (Vitis vinifera silvestris) e vitigni coltivati; ma non è stata in grado di verificare se vi fosse una continuità, tra i 3 gruppi mediata appunto dai lambruschi. Questo lavoro propone uno studio mutidisciplinare di 10 vitigni lambruschi provenienti dal territorio reggiano conservati presso la collezione varietale dell’Istituto Zanelli di Reggio Emilia. Le accessioni selezionate per approfondire le analisi molecolari tramite marcatori SSR (20 loci indagati) sono state caratterizzate anche dal punto di vista ampelografico e del profilo antocianico nell’ambito di un progetto AGER-Viticoltura. I risultati molecolari ottenuti sono stati confrontati con analoghi di vitigni tipici reggiani-modenesi e lombardi e con l’intero campione popolazionale di viti selvatiche presenti in Italia. I dati ottenuti sono stati utilizzati per valutare la presenza di alleli comuni, per presenza e frequenza, nei 3 gruppi ed individuare eventuali alleli guida caratteristici per ogni gruppo. Il software STRUCTURE è stato inoltre utilizzato per valutare l’esistenza di una strutturazione all’interno del campione selezionato. I risultati hanno confermato l’eterogeneità del gruppo dei lambruschi associata alla presenza di alleli caratteristici o con frequenze significativamente diverse rispetto agli altri gruppi. L’analisi della struttura genetica dell’intero campione ha, inoltre, permesso di formulare interessanti ipotesi di raggruppamento, verificando in taluni casi una maggiore affinità di alcuni lambruschi al gruppo delle piante spontanee (soprattutto del nord e centro Italia).
2012
IV° Convegno Nazionale di Viticoltura CONAVI 2012
Asti
10-12 luglio 2012
Imazio, Serena Anna; Biagini, B.; Matrella, Valentina; Vasile Simone, G.; Masino, Francesca; Montevecchi, Giuseppe; Bignami, Cristina
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