Nel 1893 Frazer si imbatte nell’articolo di A.E. Crawley, intitolato 'Achille a Skiros'. Si tratta di una breve indagine sul periodo mitico in cui l’eroe greco, ancora giovinetto, venne nascosto dai genitori nell'isola delle Sporadi, travestito da ragazza, con lo scopo di sottrarlo alla drammatica predizione di una morte in battaglia. Crawley, interpretava la leggenda come una forma di sublimazione dei riti iniziatici della pubertà, tipici di parecchie popolazioni cosiddette primitive. Da questo spunto Frazer prese le mosse per buttar giù il saggio 'La giovinezza di Achille', in cui spiegava l’usanza parentale di occultare un ragazzino sotto le spoglie di una ragazzina come un espediente per preservare la discendenza maschile dagli spiriti malvagi. E qui Frazer faceva una scoperta sulla madre di Achille. La nereide Teti prima di riuscire a rendere invulnerabile il piccolo Achille bagnandolo nelle acque dello Stige, aveva già tentato l’esperimento con i fratelli maggiori di costui, immergendoli invece nelle fiamme, e però provocandone la morte. La questione appare particolarmente significativa e attuale, perché pare cogliere un inatteso rapporto fra il mito ancestrale e il fenomeno patologica di talune madri assassine dei nostri tempi. Assassine vittime di un Ego allarmato, ma in qualche modo anche vestali di riti cruenti a scopo salvifico. La piscopatologia ha parlato infatti di “omicidio altruistico” nel caso di quelle donne che hanno ucciso i propri figli nell’intento di sottrarli ad un mondo che al loro sguardo deformante risultava ostile. La via del sacrificio per acqua, simile e opposta al battesimo, impiegata per Achille, sembra dalle infanticide preferita a quella ancora più antica del sacrificio per fuoco, forse perché, in definitiva, assume il senso di un’inversione della nascita e quindi di rigenerazione.

Ego divino, Ego selvaggio. Frazer e l’antropologia mitologica / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 13:(2002), pp. 30-34.

Ego divino, Ego selvaggio. Frazer e l’antropologia mitologica

SCARPELLI, Giacomo
2002

Abstract

Nel 1893 Frazer si imbatte nell’articolo di A.E. Crawley, intitolato 'Achille a Skiros'. Si tratta di una breve indagine sul periodo mitico in cui l’eroe greco, ancora giovinetto, venne nascosto dai genitori nell'isola delle Sporadi, travestito da ragazza, con lo scopo di sottrarlo alla drammatica predizione di una morte in battaglia. Crawley, interpretava la leggenda come una forma di sublimazione dei riti iniziatici della pubertà, tipici di parecchie popolazioni cosiddette primitive. Da questo spunto Frazer prese le mosse per buttar giù il saggio 'La giovinezza di Achille', in cui spiegava l’usanza parentale di occultare un ragazzino sotto le spoglie di una ragazzina come un espediente per preservare la discendenza maschile dagli spiriti malvagi. E qui Frazer faceva una scoperta sulla madre di Achille. La nereide Teti prima di riuscire a rendere invulnerabile il piccolo Achille bagnandolo nelle acque dello Stige, aveva già tentato l’esperimento con i fratelli maggiori di costui, immergendoli invece nelle fiamme, e però provocandone la morte. La questione appare particolarmente significativa e attuale, perché pare cogliere un inatteso rapporto fra il mito ancestrale e il fenomeno patologica di talune madri assassine dei nostri tempi. Assassine vittime di un Ego allarmato, ma in qualche modo anche vestali di riti cruenti a scopo salvifico. La piscopatologia ha parlato infatti di “omicidio altruistico” nel caso di quelle donne che hanno ucciso i propri figli nell’intento di sottrarli ad un mondo che al loro sguardo deformante risultava ostile. La via del sacrificio per acqua, simile e opposta al battesimo, impiegata per Achille, sembra dalle infanticide preferita a quella ancora più antica del sacrificio per fuoco, forse perché, in definitiva, assume il senso di un’inversione della nascita e quindi di rigenerazione.
2002
13
30
34
Ego divino, Ego selvaggio. Frazer e l’antropologia mitologica / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 13:(2002), pp. 30-34.
Scarpelli, Giacomo
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