Un viaggio lungo i sentieri del sapere della specie umana, alla ricerca di facoltà nascoste e di imprese dimenticate, nel tentativo di comparare l’intelletto creativo naturale con l’applicazione scientifica e tecnologica. Si dice che l’ingegno greco non reputò necessaria la pratica della tecnica, imponendosi di continuare ad avvalersi soltanto dell’intelletto. Ma andò davvero così? Il viaggio muove dalle ipotesi di Bergson sul frazionamento del tempo e del movimento da parte del cervello - in modo più esatto di quello fotografico - e conduce alla riprova di tutto questo: il pensiero ottico della remota civiltà minoica che scompose dinamicamente l’immagine. E prosegue analizzando i processi mentali che portarono alla decodificazione dell’antica scrittura di Creta stessa. E ancora, dai precorritori autòmi greci alla tradizione ugualmente greca del panico a mezzogiorno, laddove convinzioni più scientifiche che istintuali indussero ad aver paura più della notte (buio) che del giorno (luce). E poi la storia e il significato dell’impresa di Prometeo, alle radici del pensiero razionale e tecnologico. E, nella seconda parte, dalla capacità dell’occhio “naturale” nel carpire i segreti del firmamento, in anticipo sul telescopio, al rapporto tra immagine percepita e immagine concepita. Dalla filosofia naturale del riso come espressione liberatoria senza premeditata ingegnosità, all’individuazione della componente di curiosità infantile necessaria per l’avanzamento scientifico, alla filosofia e alla narrativa come terapia psicologica. Dal meccanismo mentale della mnemotecnica costruito da Giordano Bruno all’avventurosa storia dello strumento per indagare l’inconscio che fu l’ipnosi. Dalle armonie matematiche dei cosiddetti “idioti sapienti” fino alle soglie delle sfere della musica.

INGEGNO E CONGEGNO. Sentieri incrociati di Filosofia e Scienza / Scarpelli, Giacomo. - STAMPA. - (2011), pp. I + 1-XI + 162.

INGEGNO E CONGEGNO. Sentieri incrociati di Filosofia e Scienza

SCARPELLI, Giacomo
2011

Abstract

Un viaggio lungo i sentieri del sapere della specie umana, alla ricerca di facoltà nascoste e di imprese dimenticate, nel tentativo di comparare l’intelletto creativo naturale con l’applicazione scientifica e tecnologica. Si dice che l’ingegno greco non reputò necessaria la pratica della tecnica, imponendosi di continuare ad avvalersi soltanto dell’intelletto. Ma andò davvero così? Il viaggio muove dalle ipotesi di Bergson sul frazionamento del tempo e del movimento da parte del cervello - in modo più esatto di quello fotografico - e conduce alla riprova di tutto questo: il pensiero ottico della remota civiltà minoica che scompose dinamicamente l’immagine. E prosegue analizzando i processi mentali che portarono alla decodificazione dell’antica scrittura di Creta stessa. E ancora, dai precorritori autòmi greci alla tradizione ugualmente greca del panico a mezzogiorno, laddove convinzioni più scientifiche che istintuali indussero ad aver paura più della notte (buio) che del giorno (luce). E poi la storia e il significato dell’impresa di Prometeo, alle radici del pensiero razionale e tecnologico. E, nella seconda parte, dalla capacità dell’occhio “naturale” nel carpire i segreti del firmamento, in anticipo sul telescopio, al rapporto tra immagine percepita e immagine concepita. Dalla filosofia naturale del riso come espressione liberatoria senza premeditata ingegnosità, all’individuazione della componente di curiosità infantile necessaria per l’avanzamento scientifico, alla filosofia e alla narrativa come terapia psicologica. Dal meccanismo mentale della mnemotecnica costruito da Giordano Bruno all’avventurosa storia dello strumento per indagare l’inconscio che fu l’ipnosi. Dalle armonie matematiche dei cosiddetti “idioti sapienti” fino alle soglie delle sfere della musica.
2011
9788863723939
Edizioni di Storia e Letteratura
ITALIA
INGEGNO E CONGEGNO. Sentieri incrociati di Filosofia e Scienza / Scarpelli, Giacomo. - STAMPA. - (2011), pp. I + 1-XI + 162.
Scarpelli, Giacomo
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