Nella presente ricerca sono stati indagati gli effetti del contatto, in un contesto di lavoro, tra dipendenti normodotati e dipendenti disabili. I partecipanti erano lavoratori normodotati, impiegati in organizzazioni di una provincia del Nord; interagivano quotidianamente con colleghi con problemi psichiatrici. Si è verificato un modello in cui il contatto cooperativo influenza positivamente la valutazione e le emozioni provate per i colleghi disabili. Si è inclusa anche una misura di favoritismo implicito per la categoria generale dei normodotati. I risultati hanno confermato le ipotesi. Il contatto aumentava l’empatia e riduceva l’ansia per i colleghi disabili. Tali effetti erano mediati dalla percezione di un’identità comune, dalla percezione, cioè, che sia disabili sia normodotati erano dipendenti della stessa azienda. Inoltre, il contatto cooperativo riduceva il favoritismo implicito per l’ingroup dei normodotati. Nella discussione gli autori esaminano le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.
Effetti del contatto tra normodotati e disabili in contesti di lavoro [Effects of contact between non-disabled and disabled in working contexts] / Vezzali, Loris; D., Capozza; A., Pasin. - In: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA. - ISSN 1129-6437. - STAMPA. - 133:(2009), pp. 143-160.
Effetti del contatto tra normodotati e disabili in contesti di lavoro [Effects of contact between non-disabled and disabled in working contexts]
VEZZALI, Loris;
2009
Abstract
Nella presente ricerca sono stati indagati gli effetti del contatto, in un contesto di lavoro, tra dipendenti normodotati e dipendenti disabili. I partecipanti erano lavoratori normodotati, impiegati in organizzazioni di una provincia del Nord; interagivano quotidianamente con colleghi con problemi psichiatrici. Si è verificato un modello in cui il contatto cooperativo influenza positivamente la valutazione e le emozioni provate per i colleghi disabili. Si è inclusa anche una misura di favoritismo implicito per la categoria generale dei normodotati. I risultati hanno confermato le ipotesi. Il contatto aumentava l’empatia e riduceva l’ansia per i colleghi disabili. Tali effetti erano mediati dalla percezione di un’identità comune, dalla percezione, cioè, che sia disabili sia normodotati erano dipendenti della stessa azienda. Inoltre, il contatto cooperativo riduceva il favoritismo implicito per l’ingroup dei normodotati. Nella discussione gli autori esaminano le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.Pubblicazioni consigliate
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