Ogni investitore vorrebbe avere la capacità di prevedere l’andamento dei mercati: prezzi delle azioni e delle materie prime, tassi d’interesse e di cambio. Purtroppo, si tratta di un sogno destinato a rimanere tale per moltissimi di noi. Questa banale, ma vera, considerazione non deve indurci ad affrontare le scelte di investimento con rassegnazione o fatalismo, come se fossimo davanti a un problema senza soluzione. La scienza economica ha da tempo individuato delle «regole» per una buona gestione dei risparmi che non richiedono doti divinatorie; anzi sono espressamente pensate per chi non possiede la sfera di cristallo. Le regole fondamentali non sono molte, ma hanno il difetto di essere state confezionate assumendo che il singolo individuo abbia preferenze e comportamenti che rispondono al concetto di «razionalità». Di conseguenza, l’investitore, oltre a conoscere ciò che queste regole suggeriscono, deve essere capace di adattarle alle preferenze personali, se diverse da quelle assunte come standard, e di evitare gli errori nella loro applicazione in cui è molto facile cadere per ragioni psicologiche. Il nostro intendimento è aiutare l’investitore in questo compito, chiarendo innanzitutto il significato di quei concetti che sono la premessa di qualsiasi scelta finanziaria e analizzando poi i momenti fondamentali del processo di investimento. L’articolazione del testo riflette questa impostazione. Il capitolo 1 tratteggia le figure dell’investitore razionale, assunto dalla teoria economica, e dell’investitore reale, descritto dagli studi psicologici. Il capitolo 2 affronta il tema del reperimento e uso delle informazioni, della relazione tra abilità cognitive e investimenti e dell’importanza dell’educazione finanziaria.I capitoli 3 e 4 sono dedicati al concetto di rischio, alle preferenze individuali verso il rischio, al concetto di rendimento atteso e alla sua relazione con il rischio. I capitoli 5 e 6 affrontano il problema di come strutturare il portafoglio di investimenti, cioè la ripartizione della ricchezza fra titoli rischiosi e titoli sicuri, e dell’influenza che su tale scelta esercita l’orizzonte temporale. Il capitolo 7 approfondisce il tema del trading, cioè della movimentazione del portafoglio tramite acquisti e vendite che ne modificano temporaneamente la struttura di base. Tutti i capitoli sono suddivisi in tre paragrafi: il primo offre il punto di vista normativo (cosa si dovrebbe fare) della teoria economica, il secondo offre il punto di vista descrittivo (come ci si comporta nella realtà) degli studi psicologici, il terzo integra le due prospettive in una logica prescrittiva (cosa si può fare per agire al meglio).Al centro della trattazione sono le «basi» delle decisioni di investimento; ciò che si deve sapere prima di interessarsi alle caratteristiche tecniche dei singoli titoli o servizi finanziari. Il testo ha dunque l’ambizione di iscriversi fra le iniziative volte a diffondere la cultura finanziaria. Tutte le indagini nazionali e internazionali rilevano un livello di educazione finanziaria assolutamente insufficiente, con gravi rischi personali e sistemici come ha purtroppo dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la vicenda dei mutui subprime e dei connessi titoli tossici.

La mente finanziaria. Economia e psicologia al servizio dell'investitore / Ferretti, Riccardo; E., Rubaltelli; R., Rumiati. - STAMPA. - (2011), pp. 1-310.

La mente finanziaria. Economia e psicologia al servizio dell'investitore.

FERRETTI, Riccardo;
2011

Abstract

Ogni investitore vorrebbe avere la capacità di prevedere l’andamento dei mercati: prezzi delle azioni e delle materie prime, tassi d’interesse e di cambio. Purtroppo, si tratta di un sogno destinato a rimanere tale per moltissimi di noi. Questa banale, ma vera, considerazione non deve indurci ad affrontare le scelte di investimento con rassegnazione o fatalismo, come se fossimo davanti a un problema senza soluzione. La scienza economica ha da tempo individuato delle «regole» per una buona gestione dei risparmi che non richiedono doti divinatorie; anzi sono espressamente pensate per chi non possiede la sfera di cristallo. Le regole fondamentali non sono molte, ma hanno il difetto di essere state confezionate assumendo che il singolo individuo abbia preferenze e comportamenti che rispondono al concetto di «razionalità». Di conseguenza, l’investitore, oltre a conoscere ciò che queste regole suggeriscono, deve essere capace di adattarle alle preferenze personali, se diverse da quelle assunte come standard, e di evitare gli errori nella loro applicazione in cui è molto facile cadere per ragioni psicologiche. Il nostro intendimento è aiutare l’investitore in questo compito, chiarendo innanzitutto il significato di quei concetti che sono la premessa di qualsiasi scelta finanziaria e analizzando poi i momenti fondamentali del processo di investimento. L’articolazione del testo riflette questa impostazione. Il capitolo 1 tratteggia le figure dell’investitore razionale, assunto dalla teoria economica, e dell’investitore reale, descritto dagli studi psicologici. Il capitolo 2 affronta il tema del reperimento e uso delle informazioni, della relazione tra abilità cognitive e investimenti e dell’importanza dell’educazione finanziaria.I capitoli 3 e 4 sono dedicati al concetto di rischio, alle preferenze individuali verso il rischio, al concetto di rendimento atteso e alla sua relazione con il rischio. I capitoli 5 e 6 affrontano il problema di come strutturare il portafoglio di investimenti, cioè la ripartizione della ricchezza fra titoli rischiosi e titoli sicuri, e dell’influenza che su tale scelta esercita l’orizzonte temporale. Il capitolo 7 approfondisce il tema del trading, cioè della movimentazione del portafoglio tramite acquisti e vendite che ne modificano temporaneamente la struttura di base. Tutti i capitoli sono suddivisi in tre paragrafi: il primo offre il punto di vista normativo (cosa si dovrebbe fare) della teoria economica, il secondo offre il punto di vista descrittivo (come ci si comporta nella realtà) degli studi psicologici, il terzo integra le due prospettive in una logica prescrittiva (cosa si può fare per agire al meglio).Al centro della trattazione sono le «basi» delle decisioni di investimento; ciò che si deve sapere prima di interessarsi alle caratteristiche tecniche dei singoli titoli o servizi finanziari. Il testo ha dunque l’ambizione di iscriversi fra le iniziative volte a diffondere la cultura finanziaria. Tutte le indagini nazionali e internazionali rilevano un livello di educazione finanziaria assolutamente insufficiente, con gravi rischi personali e sistemici come ha purtroppo dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la vicenda dei mutui subprime e dei connessi titoli tossici.
2011
9788815138682
IL MULINO
ITALIA
La mente finanziaria. Economia e psicologia al servizio dell'investitore / Ferretti, Riccardo; E., Rubaltelli; R., Rumiati. - STAMPA. - (2011), pp. 1-310.
Ferretti, Riccardo; E., Rubaltelli; R., Rumiati
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