Il principale problema relativo al controllo di qualità ed alla standardizzazione della propoli è l’elevata variabilità di composizione che dipende dalla fonte botanica, dal clima, dall’origine geografica. Il profilo chimico della propoli Italiana è tipicamente quello della propoli proveniente da pioppo che in Italia rappresenta la principale fonte botanica di approvvigionamento per le api. Nel 2007 Popova et al. suggerirono le seguenti caratteristiche tipiche per la propoli di pioppo, sfruttabili per la standardizzazione ed il controllo di qualità: balsami, minimo 45%; polifenoli totali, minimo 21%; flavoni e flavonoli totali, minimo 4%; flavanoni e dihydroflavonoli, minimo 4%. La propoli può poi essere caratterizzata dal contenuto in flavonoidi e in fenoli, aventi un ruolo cruciale come marcatori tassonomici. In questo contesto, è stato eseguito uno studio di controllo di qualità di propoli italiane di pioppo al fine di verificare l’effetto sulla qualità chimica e funzionale dei più comuni metodi di produzione. Sono stati quindi analizzati 20 campioni di propoli forniti direttamente dal CRA-API prodotti da colonie situate nel campo sperimentale dello stesso istituto, al fine di ridurre al minimo l’influenza sulla composizione dovuta all’origine geografica, alla stagionalità e alla fonte botanica. I 20 campioni sono stati ottenuti con le seguenti tecniche di produzione: 6 per raschiamento, 8 tramite spessori di legno, 6 da reti di plastica. Su questi campioni sono stati valutati i contenuti di cere, resine, balsami e delle principali classi di composti bioattivi (fenoli totali, flavoni, flavonoli, flavanoni e diidroflavonoli) e l’attività antiossidante di estratti in quanto tali ed incorporati in un sistema emulsionato.I contenuti di cere, balsami e resine sono per gran parte in accordo con i dati della letteratura, in cui è riportato che la propoli ottenuta da spessori mostra il più basso contenuto di cere ed il più elevato contenuto di resine [Rossi, 2006]. Il contenuto di balsami rappresenta una caratteristica importante di qualità, dal momento che sono questi a contenere i composti bioattivi. I risultati relativi alla composizione in principi attivi e alla attività antiossidante mostrano che il sistema di produzione possiede una qualche influenza sulla qualità della propoli.

Qualità chimica e funzionale di propoli italiana ottenuta con diverse tecniche di produzione / Papotti, Giulia; Bertelli, Davide; L., Bortolotti; Plessi, Maria. - STAMPA. - unico:(2011), pp. 156-160. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Nazionale di Chimica Degli Alimenti tenutosi a Marsala nel 20-24 settembre 2010).

Qualità chimica e funzionale di propoli italiana ottenuta con diverse tecniche di produzione

PAPOTTI, GIULIA;BERTELLI, Davide;PLESSI, Maria
2011

Abstract

Il principale problema relativo al controllo di qualità ed alla standardizzazione della propoli è l’elevata variabilità di composizione che dipende dalla fonte botanica, dal clima, dall’origine geografica. Il profilo chimico della propoli Italiana è tipicamente quello della propoli proveniente da pioppo che in Italia rappresenta la principale fonte botanica di approvvigionamento per le api. Nel 2007 Popova et al. suggerirono le seguenti caratteristiche tipiche per la propoli di pioppo, sfruttabili per la standardizzazione ed il controllo di qualità: balsami, minimo 45%; polifenoli totali, minimo 21%; flavoni e flavonoli totali, minimo 4%; flavanoni e dihydroflavonoli, minimo 4%. La propoli può poi essere caratterizzata dal contenuto in flavonoidi e in fenoli, aventi un ruolo cruciale come marcatori tassonomici. In questo contesto, è stato eseguito uno studio di controllo di qualità di propoli italiane di pioppo al fine di verificare l’effetto sulla qualità chimica e funzionale dei più comuni metodi di produzione. Sono stati quindi analizzati 20 campioni di propoli forniti direttamente dal CRA-API prodotti da colonie situate nel campo sperimentale dello stesso istituto, al fine di ridurre al minimo l’influenza sulla composizione dovuta all’origine geografica, alla stagionalità e alla fonte botanica. I 20 campioni sono stati ottenuti con le seguenti tecniche di produzione: 6 per raschiamento, 8 tramite spessori di legno, 6 da reti di plastica. Su questi campioni sono stati valutati i contenuti di cere, resine, balsami e delle principali classi di composti bioattivi (fenoli totali, flavoni, flavonoli, flavanoni e diidroflavonoli) e l’attività antiossidante di estratti in quanto tali ed incorporati in un sistema emulsionato.I contenuti di cere, balsami e resine sono per gran parte in accordo con i dati della letteratura, in cui è riportato che la propoli ottenuta da spessori mostra il più basso contenuto di cere ed il più elevato contenuto di resine [Rossi, 2006]. Il contenuto di balsami rappresenta una caratteristica importante di qualità, dal momento che sono questi a contenere i composti bioattivi. I risultati relativi alla composizione in principi attivi e alla attività antiossidante mostrano che il sistema di produzione possiede una qualche influenza sulla qualità della propoli.
2011
VIII Congresso Nazionale di Chimica Degli Alimenti
Marsala
20-24 settembre 2010
unico
156
160
Papotti, Giulia; Bertelli, Davide; L., Bortolotti; Plessi, Maria
Qualità chimica e funzionale di propoli italiana ottenuta con diverse tecniche di produzione / Papotti, Giulia; Bertelli, Davide; L., Bortolotti; Plessi, Maria. - STAMPA. - unico:(2011), pp. 156-160. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Nazionale di Chimica Degli Alimenti tenutosi a Marsala nel 20-24 settembre 2010).
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