L’azione di cura non è il risultato di un apprendimento di sequenze lineari, non avviene in astratto, ma ha a che fare con una conoscenza situata, in rapporto ad un sentire concreto, in una “conversazione” continua con se stessi, dove la coscienza costruttiva sul proprio pensiero e sulle proprie azioni va molto al di là dell’expertise tecnico. E’ univocamente riconosciuto in letteratura il valore della competenza emotiva per l’efficacia della relazione di cura e per una più profonda comprensione della propria identità professionale, tuttavia è considerata, ad oggi, una competenza trascurata nei curricula formativi, soprattutto nell’ambito della formazione di base. Imparare a stare presso di sé è condizione necessaria per essere in grado di stare presso l’altro, richiede una competenza emotiva che non si improvvisa, ma si guadagna attraverso una presenza pensosa sull’esperienza. Si tratta di uno studio osservazionale qualitativo.Il campione è rappresentato da tutti gli studenti del primo anno, che hanno partecipato al laboratorio “Esperienziale”, che consentono allo studente di esperire le emozioni connesse a gesti di care, vivendosi e pensandosi sia dalla posizione di paziente che di infermiere.I risultati ai quali la ricerca è pervenuta sono coerenti con quanto riportato in letteratura, relativamente ai contenuti connessi con la consapevolezza di sé. La ricerca, attraverso il percepito degli studenti, mette in luce le potenzialità e le difficoltà insite ai gesti di cura, supportando la necessità di un progressivo affinamento della competenza emotiva a partire proprio dai percorsi formativi di base. In particolare la formazione potrebbe essere orientata allo sviluppo della consapevolezza di sé, quale presupposto emotivo dal quale partire per lo sviluppo delle altre caratteristiche della competenza emotiva.Per lo sviluppo della competenza emotiva la ricerca conferma e sostanzia l’importanza dell’utilizzo di laboratori nei quali lo studente abbia la possibilità di fare esperienza di sé e di riflettere sulla propria e altrui dimensione emotiva che tali esperienze evocano.

Studio qualitativo sulla consapevolezza di sé e del futuro ruolo professionale: il Laboratorio Esperienziale proposto dal Corso di laurea in Infermieristica di Reggio Emilia / Mecugni, Daniela; Amaducci, G.; Carbonaro, E.; Carpanoni, M.; Davoli, A.; Fantuzzi, R.; Marconi, B.. - In: MEDICINA E CHIRURGIA. - ISSN 2279-7068. - STAMPA. - 46:(2009), pp. 1997-1998. (Intervento presentato al convegno Meeting di primavera della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie tenutosi a Reggio Emilia nel 15- 16 maggio 2009).

Studio qualitativo sulla consapevolezza di sé e del futuro ruolo professionale: il Laboratorio Esperienziale proposto dal Corso di laurea in Infermieristica di Reggio Emilia.

MECUGNI, Daniela;
2009

Abstract

L’azione di cura non è il risultato di un apprendimento di sequenze lineari, non avviene in astratto, ma ha a che fare con una conoscenza situata, in rapporto ad un sentire concreto, in una “conversazione” continua con se stessi, dove la coscienza costruttiva sul proprio pensiero e sulle proprie azioni va molto al di là dell’expertise tecnico. E’ univocamente riconosciuto in letteratura il valore della competenza emotiva per l’efficacia della relazione di cura e per una più profonda comprensione della propria identità professionale, tuttavia è considerata, ad oggi, una competenza trascurata nei curricula formativi, soprattutto nell’ambito della formazione di base. Imparare a stare presso di sé è condizione necessaria per essere in grado di stare presso l’altro, richiede una competenza emotiva che non si improvvisa, ma si guadagna attraverso una presenza pensosa sull’esperienza. Si tratta di uno studio osservazionale qualitativo.Il campione è rappresentato da tutti gli studenti del primo anno, che hanno partecipato al laboratorio “Esperienziale”, che consentono allo studente di esperire le emozioni connesse a gesti di care, vivendosi e pensandosi sia dalla posizione di paziente che di infermiere.I risultati ai quali la ricerca è pervenuta sono coerenti con quanto riportato in letteratura, relativamente ai contenuti connessi con la consapevolezza di sé. La ricerca, attraverso il percepito degli studenti, mette in luce le potenzialità e le difficoltà insite ai gesti di cura, supportando la necessità di un progressivo affinamento della competenza emotiva a partire proprio dai percorsi formativi di base. In particolare la formazione potrebbe essere orientata allo sviluppo della consapevolezza di sé, quale presupposto emotivo dal quale partire per lo sviluppo delle altre caratteristiche della competenza emotiva.Per lo sviluppo della competenza emotiva la ricerca conferma e sostanzia l’importanza dell’utilizzo di laboratori nei quali lo studente abbia la possibilità di fare esperienza di sé e di riflettere sulla propria e altrui dimensione emotiva che tali esperienze evocano.
2009
46
1997
1998
Mecugni, Daniela; Amaducci, G.; Carbonaro, E.; Carpanoni, M.; Davoli, A.; Fantuzzi, R.; Marconi, B.
Studio qualitativo sulla consapevolezza di sé e del futuro ruolo professionale: il Laboratorio Esperienziale proposto dal Corso di laurea in Infermieristica di Reggio Emilia / Mecugni, Daniela; Amaducci, G.; Carbonaro, E.; Carpanoni, M.; Davoli, A.; Fantuzzi, R.; Marconi, B.. - In: MEDICINA E CHIRURGIA. - ISSN 2279-7068. - STAMPA. - 46:(2009), pp. 1997-1998. (Intervento presentato al convegno Meeting di primavera della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie tenutosi a Reggio Emilia nel 15- 16 maggio 2009).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/640885
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