La crisi finanziaria iniziata nel 2007 ha drammaticamente messo a nudo i limiti e le carenze dell’attuale assetto della regolamentazione finanziaria e dei controlli di vigilanza a livello nazionale, se pure con differenze anche notevoli tra i diversi contesti, nonché a livello internazionale. La situazione è risultata se possibile ancora più critica per quanto riguarda gli operatori finanziari cross-border e cross-sector. Era stato da tempo evocato (Vella, 2002) il rischio che il sistema finanziario emerso dal processo di consolidamento e di internazionalizzazione dell’ultimo decennio non sarebbe stato in grado di fronteggiare adeguatamente le patologie che si fossero in ipotesi manifestate. Ma come la storia delle crisi finanziarie insegna e come il momento attuale conferma, il regolatore tende purtroppo ad inseguire piuttosto che a prevenire i fenomeni di fallimento del mercato. Un caso a sé è rappresentato dall’Unione Europea, dove il problema risulta più complesso per due aspetti principali. In primo luogo, siamo sì in presenza di una regolamentazione finanziaria comune dettata dalle direttive, ma permangono delle situazioni di disomogeneità nell’implementazione delle medesime nei singoli stati membri. Manca inoltre una normativa comunitaria per la gestione dei singoli casi di crisi aziendali, nonchè dei gruppi cross-border. In secondo luogo, la vigilanza rimane affidata alle autorità nazionali (home country control), le cui architetture differiscono da paese a paese, imperniate su agenzie con poteri, modalità e prassi operative diversi.Le asimmetrie sopra evidenziate risultano ancor più accentuate nel caso dei gruppi finanziari cross-border e cross-sector, il cui sviluppo è stato uno dei fenomeni di maggior rilievo dell’ultimo decennio nell’industria finanziaria europea. Per questi gruppi, le disomogeneità nel recepimento delle direttive e la pluralità di autorità di vigilanza implicano elevati costi di compliance, difficoltà operative per la gestione del risk management di gruppo, nonchè l’accentuarsi del fenomeno del forum shopping, volto a sfruttare situazioni giuridiche e regolamentari più permissive. L’attuale assetto regolamentare e dei controlli ha drammaticamente evidenziato i suoi limiti nell’autunno 2008, con la crisi di due tra i principali gruppi cross-border e cross-sector dell’UE: Fortis e Dexia. I salvataggi effettuati hanno condotto all’inversione del processo di integrazione finanziaria, con la disaggregazione e la ri-nazionalizzazione di tali gruppi. Come efficacemente ha commentato Mervyn King, Governatore della Bank of England: “The essence of the problem is that global banking institutions are global in life, but national in death.” La vastità e la profondità della crisi in atto hanno dato un potente impulso al dibattito sui controlli: le proposte di modifica dell’architettura della vigilanza sono attualmente numerose, sia con riferimento a singoli paesi, sia per quanto riguarda l’ambito sovranazionale, ed in particolare l’Unione Europea. Obiettivo di questo lavoro è di evidenziare le asimmetrie tra lo sviluppo dei gruppi bancari-finanziari a livello pan-europeo e quello della regolamentazione e dei controlli sui medesimi, mettendone in luce i principali fallimenti. Si passerà quindi ad analizzare in modo critico le soluzioni allo studio per una architettura dei controlli e della vigilanza nell’UE. Tale analisi verrà condotta lungo i tre momenti attraverso i quali si realizza la salvaguardia della stabilità e la tutela dei mercati finanziari: predisposizione delle regole; conduzione dei controlli, sull’attività e sui soggetti; prevenzione e gestione della crisi. Un focus specifico è posto sul ruolo dei College of Supervisors per quanto riguarda la vigilanza sui gruppi cross-border, e la nuova struttura di vigilanza a livello EU, distinta tra vigilanza micro e macro-prudenziale, come proposta dal rapporto de Larosière e recepita dalla Commissione EU.

I gruppi bancari cross-border: regolamentazione e vigilanza in Europa dopo la crisi / Cotterli, Simonetta; Gualandri, Elisabetta. - In: BANCARIA. - ISSN 0005-4623. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 2-16.

I gruppi bancari cross-border: regolamentazione e vigilanza in Europa dopo la crisi

COTTERLI, Simonetta;GUALANDRI, Elisabetta
2010

Abstract

La crisi finanziaria iniziata nel 2007 ha drammaticamente messo a nudo i limiti e le carenze dell’attuale assetto della regolamentazione finanziaria e dei controlli di vigilanza a livello nazionale, se pure con differenze anche notevoli tra i diversi contesti, nonché a livello internazionale. La situazione è risultata se possibile ancora più critica per quanto riguarda gli operatori finanziari cross-border e cross-sector. Era stato da tempo evocato (Vella, 2002) il rischio che il sistema finanziario emerso dal processo di consolidamento e di internazionalizzazione dell’ultimo decennio non sarebbe stato in grado di fronteggiare adeguatamente le patologie che si fossero in ipotesi manifestate. Ma come la storia delle crisi finanziarie insegna e come il momento attuale conferma, il regolatore tende purtroppo ad inseguire piuttosto che a prevenire i fenomeni di fallimento del mercato. Un caso a sé è rappresentato dall’Unione Europea, dove il problema risulta più complesso per due aspetti principali. In primo luogo, siamo sì in presenza di una regolamentazione finanziaria comune dettata dalle direttive, ma permangono delle situazioni di disomogeneità nell’implementazione delle medesime nei singoli stati membri. Manca inoltre una normativa comunitaria per la gestione dei singoli casi di crisi aziendali, nonchè dei gruppi cross-border. In secondo luogo, la vigilanza rimane affidata alle autorità nazionali (home country control), le cui architetture differiscono da paese a paese, imperniate su agenzie con poteri, modalità e prassi operative diversi.Le asimmetrie sopra evidenziate risultano ancor più accentuate nel caso dei gruppi finanziari cross-border e cross-sector, il cui sviluppo è stato uno dei fenomeni di maggior rilievo dell’ultimo decennio nell’industria finanziaria europea. Per questi gruppi, le disomogeneità nel recepimento delle direttive e la pluralità di autorità di vigilanza implicano elevati costi di compliance, difficoltà operative per la gestione del risk management di gruppo, nonchè l’accentuarsi del fenomeno del forum shopping, volto a sfruttare situazioni giuridiche e regolamentari più permissive. L’attuale assetto regolamentare e dei controlli ha drammaticamente evidenziato i suoi limiti nell’autunno 2008, con la crisi di due tra i principali gruppi cross-border e cross-sector dell’UE: Fortis e Dexia. I salvataggi effettuati hanno condotto all’inversione del processo di integrazione finanziaria, con la disaggregazione e la ri-nazionalizzazione di tali gruppi. Come efficacemente ha commentato Mervyn King, Governatore della Bank of England: “The essence of the problem is that global banking institutions are global in life, but national in death.” La vastità e la profondità della crisi in atto hanno dato un potente impulso al dibattito sui controlli: le proposte di modifica dell’architettura della vigilanza sono attualmente numerose, sia con riferimento a singoli paesi, sia per quanto riguarda l’ambito sovranazionale, ed in particolare l’Unione Europea. Obiettivo di questo lavoro è di evidenziare le asimmetrie tra lo sviluppo dei gruppi bancari-finanziari a livello pan-europeo e quello della regolamentazione e dei controlli sui medesimi, mettendone in luce i principali fallimenti. Si passerà quindi ad analizzare in modo critico le soluzioni allo studio per una architettura dei controlli e della vigilanza nell’UE. Tale analisi verrà condotta lungo i tre momenti attraverso i quali si realizza la salvaguardia della stabilità e la tutela dei mercati finanziari: predisposizione delle regole; conduzione dei controlli, sull’attività e sui soggetti; prevenzione e gestione della crisi. Un focus specifico è posto sul ruolo dei College of Supervisors per quanto riguarda la vigilanza sui gruppi cross-border, e la nuova struttura di vigilanza a livello EU, distinta tra vigilanza micro e macro-prudenziale, come proposta dal rapporto de Larosière e recepita dalla Commissione EU.
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I gruppi bancari cross-border: regolamentazione e vigilanza in Europa dopo la crisi / Cotterli, Simonetta; Gualandri, Elisabetta. - In: BANCARIA. - ISSN 0005-4623. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 2-16.
Cotterli, Simonetta; Gualandri, Elisabetta
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