Lo scopo del presente studio è quello di indagare la presenza degli herpes simplex virus 1 & 2 (HSVs) nelle lesioni angolari parodontali ed analizzarne l’influenza nella finalizzazione in terapia chirurgica rigenerativa parodontale. Materiali e Metodi: Sono stati complessivamente valutati 7 pazienti di cui 5 di sesso femminile e 2 di sesso maschile, di età compresa tra i 22 e i 60 anni sistemicamente sani. Dopo decontaminazione causale e di eventuali altri siti patologici, venivano eseguite indagini microbiologiche in ogni paziente con tamponi per escludere uno specifico ruolo batterico o micologico nell’ambito dei casi trattati. Immediatamente prima dell’intervento, un test biomolecolare (Meridol® Perio Diagnostics), basato sulla tecnologia realt-time polymerase chain reaction (RT-PCR), è stato utilizzato in rapporto al difetto angolare su cui intervenire ed ai solchi circostanti per escludere la presenza di batteri sicuramente parodontopatogeni (la cui presenza avrebbe portato all’esclusione del paziente dallo studio; ad egli, comunque, sarebbe stata garantita l’assistenza necessaria al caso). Il sito veniva trattato mediante minimally invasive surgical technique (MIST) e con enamel matrix protein (EMP – Emdogain , Biora AB, Malmö, Sweden). Il connettivo infiammatorio patologico presente nel difetto angolare veniva asportato, veniva inserito in provetta sterile e refrigerato immediatamente a -20 C°. Tale prelievo, in seguito, veniva preparato per la fase biomolecolare di rilevazione virale mediante sonde per acidi nucleici e real-time polymerase chain reaction (RT-PCR). Durante tutto il periodo di follow-up quindi il paziente veniva mantenuto in terapia di mantenimento e tutte le diverse misurazioni (FMPS, FMBS, PPD, REC, CAL) erano compiute in singolo-cieco da uno stesso operatore. In particolare le misurazioni erano effettuate prima dell’intervento (fase T0), a 6 mesi dall’intervento (T1) ed a una anno (T2); il follow-up era quindi a 12 mesi. Pur essendo registrati i diversi indici parodontali necessari alla terapia, la PPD rappresentava la variabile finale principale misurabile. L’analisi biomolecolare era condotta mediante estrazione del DNA virale e tecnica RT-PCR, come precedentemente descritto (7). Risultati I valori di PPD raccolti a T1 indicavano un miglioramento (non statisticamente significativo) degli stessi difetti per 11 delle tasche parodontali prese in esame, con una riduzione della profondità media di 1,5 mm, mentre in 3 casi non si registrava alcun sensibile miglioramento. I dati raccolti a T2 (fine del periodo di follow-up) mostravano una riduzione statisticamente significativa della PPD di tutti i difetti parodontali analizzati in rapporto a T0 ed, in particolare, il miglioramento medio era di 5,5 mm in termini di PPD. In 3 difetti angolari, tuttavia, tale miglioramento era stato piuttosto scarso e la profondità di tali difetti, anche in seguito al trattamento chirurgico, risultava ancora non fisiologica, ovvero persisteva una tasca. Le indagini biomolecolari hanno evidenziato che 6 dei siti tra i difetti parodontali valutati, erano positivi all’infezione da HSVs (si può considerare l’infezione da HSVs significativa con valori ≥ di 10 copie di DNA appartenente a tale agente su 1000 cellule analizzate). Il confronto tra la presenza e la concentrazione di HSVs con la profondità del difetto parodontale misurato in T2 ha indicato che i casi con un più alta concentrazione di copie virali coincidevano con i difetti parodontali che non avevano presentato un miglioramento significativo dopo il trattamento chirurgico dello stesso. In fase T0 non si erano riscontrate differenze statisticamente significative in termini di PPD tra i siti infettati da HSVs ed i restanti. Si può osservare anche una associazione lineare positiva e significativa tra PPD in T1 e PPD in T0. Mediante l’analisi dei coefficienti di correlazione anche in scala logaritmica si è potuto osservare che esiste una associazione lineare positiva e significativa tra la quantità di copie di HSVs nei difetti e i valori corrispondenti di PPD in T2 (p = 0,01). Conclusioni: Pur nei limiti concernenti questo studio assolutamente preliminare, si è verificato un decremento dell’attesa rigenerativa in rapporto lineare rispetto alla carica virale. Anche dicotomizzando la variabile ed utilizzando il valore-soglia biomolecolare di 10 coppie (valore inferiore a quelli comunemente usati per rintracciare gli stipiti batterici parodontopatogeni) il rapporto relativo alla PPD in T2 rispetto a T0 si è mantenuto dicotomizzato in funzione del valore soglia virale.

Analisi di rilevanza del riscontro intralesionale degli Herpes simplex virus nei risultati della terapia parodontale rigenerativa / Bertoldi, Carlo; Pellacani, C.; Pinti, Marcello; Lalla, Michele; Lucchi, A.; Zaffe, Davide; Consolo, Ugo; Cossarizza, Andrea. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - 20 Suppl. 1:(2009), pp. 77-80.

Analisi di rilevanza del riscontro intralesionale degli Herpes simplex virus nei risultati della terapia parodontale rigenerativa

BERTOLDI, Carlo;PINTI, Marcello;LALLA, Michele;ZAFFE, Davide;CONSOLO, Ugo;COSSARIZZA, Andrea
2009

Abstract

Lo scopo del presente studio è quello di indagare la presenza degli herpes simplex virus 1 & 2 (HSVs) nelle lesioni angolari parodontali ed analizzarne l’influenza nella finalizzazione in terapia chirurgica rigenerativa parodontale. Materiali e Metodi: Sono stati complessivamente valutati 7 pazienti di cui 5 di sesso femminile e 2 di sesso maschile, di età compresa tra i 22 e i 60 anni sistemicamente sani. Dopo decontaminazione causale e di eventuali altri siti patologici, venivano eseguite indagini microbiologiche in ogni paziente con tamponi per escludere uno specifico ruolo batterico o micologico nell’ambito dei casi trattati. Immediatamente prima dell’intervento, un test biomolecolare (Meridol® Perio Diagnostics), basato sulla tecnologia realt-time polymerase chain reaction (RT-PCR), è stato utilizzato in rapporto al difetto angolare su cui intervenire ed ai solchi circostanti per escludere la presenza di batteri sicuramente parodontopatogeni (la cui presenza avrebbe portato all’esclusione del paziente dallo studio; ad egli, comunque, sarebbe stata garantita l’assistenza necessaria al caso). Il sito veniva trattato mediante minimally invasive surgical technique (MIST) e con enamel matrix protein (EMP – Emdogain , Biora AB, Malmö, Sweden). Il connettivo infiammatorio patologico presente nel difetto angolare veniva asportato, veniva inserito in provetta sterile e refrigerato immediatamente a -20 C°. Tale prelievo, in seguito, veniva preparato per la fase biomolecolare di rilevazione virale mediante sonde per acidi nucleici e real-time polymerase chain reaction (RT-PCR). Durante tutto il periodo di follow-up quindi il paziente veniva mantenuto in terapia di mantenimento e tutte le diverse misurazioni (FMPS, FMBS, PPD, REC, CAL) erano compiute in singolo-cieco da uno stesso operatore. In particolare le misurazioni erano effettuate prima dell’intervento (fase T0), a 6 mesi dall’intervento (T1) ed a una anno (T2); il follow-up era quindi a 12 mesi. Pur essendo registrati i diversi indici parodontali necessari alla terapia, la PPD rappresentava la variabile finale principale misurabile. L’analisi biomolecolare era condotta mediante estrazione del DNA virale e tecnica RT-PCR, come precedentemente descritto (7). Risultati I valori di PPD raccolti a T1 indicavano un miglioramento (non statisticamente significativo) degli stessi difetti per 11 delle tasche parodontali prese in esame, con una riduzione della profondità media di 1,5 mm, mentre in 3 casi non si registrava alcun sensibile miglioramento. I dati raccolti a T2 (fine del periodo di follow-up) mostravano una riduzione statisticamente significativa della PPD di tutti i difetti parodontali analizzati in rapporto a T0 ed, in particolare, il miglioramento medio era di 5,5 mm in termini di PPD. In 3 difetti angolari, tuttavia, tale miglioramento era stato piuttosto scarso e la profondità di tali difetti, anche in seguito al trattamento chirurgico, risultava ancora non fisiologica, ovvero persisteva una tasca. Le indagini biomolecolari hanno evidenziato che 6 dei siti tra i difetti parodontali valutati, erano positivi all’infezione da HSVs (si può considerare l’infezione da HSVs significativa con valori ≥ di 10 copie di DNA appartenente a tale agente su 1000 cellule analizzate). Il confronto tra la presenza e la concentrazione di HSVs con la profondità del difetto parodontale misurato in T2 ha indicato che i casi con un più alta concentrazione di copie virali coincidevano con i difetti parodontali che non avevano presentato un miglioramento significativo dopo il trattamento chirurgico dello stesso. In fase T0 non si erano riscontrate differenze statisticamente significative in termini di PPD tra i siti infettati da HSVs ed i restanti. Si può osservare anche una associazione lineare positiva e significativa tra PPD in T1 e PPD in T0. Mediante l’analisi dei coefficienti di correlazione anche in scala logaritmica si è potuto osservare che esiste una associazione lineare positiva e significativa tra la quantità di copie di HSVs nei difetti e i valori corrispondenti di PPD in T2 (p = 0,01). Conclusioni: Pur nei limiti concernenti questo studio assolutamente preliminare, si è verificato un decremento dell’attesa rigenerativa in rapporto lineare rispetto alla carica virale. Anche dicotomizzando la variabile ed utilizzando il valore-soglia biomolecolare di 10 coppie (valore inferiore a quelli comunemente usati per rintracciare gli stipiti batterici parodontopatogeni) il rapporto relativo alla PPD in T2 rispetto a T0 si è mantenuto dicotomizzato in funzione del valore soglia virale.
2009
20 Suppl. 1
77
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Analisi di rilevanza del riscontro intralesionale degli Herpes simplex virus nei risultati della terapia parodontale rigenerativa / Bertoldi, Carlo; Pellacani, C.; Pinti, Marcello; Lalla, Michele; Lucchi, A.; Zaffe, Davide; Consolo, Ugo; Cossarizza, Andrea. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - 20 Suppl. 1:(2009), pp. 77-80.
Bertoldi, Carlo; Pellacani, C.; Pinti, Marcello; Lalla, Michele; Lucchi, A.; Zaffe, Davide; Consolo, Ugo; Cossarizza, Andrea
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