La manifestazione cade nel 25° anno dall’assassinio di Mons. Oscar Romero; nell'anno in cui dovrebbe entrare il vigore il contestato accordo commerciale Alca; mentre nuovi governi all’opera animano il Brasile, il Venezuela, l’Uruguay, l’Ecuador, la Bolivia, l’Argentina, Haiti ed il Messico. Un cambiamento profondo che si spera positivo per i popoli dell’America Latina e che in una logica di sottosopra potrebbe influire anche l’America del Nord in un processo che la liberi dall’ “ossessione” da superpotenza, paladina dei diritti. Il 2005 è anche l’anno, proclamato dalle Nazioni Unite, del microcredito, della microfinanza – strumenti importanti per sradicare la povertà. Ricorre inoltre il decennale della conferenza ONU sulle donne ed a tal fine la presenza femminile nella conferenza internazionale, come accaduto lo scorso anno, sarà predominante. L’evento culturale vuole essere un’occasione per riflettere su questi cambiamenti, sul rafforzamento della società civile latino-americana, che sta ottenendo spazi maggiori per esprimere la propria voce, non solo grazie all’azione di nuovi interlocutori politici e istituzionali ma anche grazie ai propri movimenti dal basso alimentati da un inedito senso della comunità, da una democrazia partecipata.Queste esperienze comunitarie che organizzano in primo luogo le forme di produzione (familiari o comunitarie), e che accompagna alla partecipazione sociale e politica, dovrebbero essere un monito per l’individualismo che trova fermento sia in Europa che in sempre maggiori aree dell’America Latina ove la TV educante, l’indifferenza per chi abita la porta accanto, impera. Secondo Paulo Freire, “una delle più grandi tragedie dell’uomo moderno, per non dire la maggiore, consiste nel fatto che oggi egli è dominato dalla forza dei miti, guidato dalla pubblicità organizzata, sia essa ideologica o no, per cui sta rinunziando sempre di più e senza accorgersene alla sua capacità di decidere”.

“Amerika: Macht, Angst, Hoffnung” (Americhe: potere, paura, speranza), conferenza internazionale, in seno alla manifestazione Freies Amerika (Libere Americhe) 4 Dicembre 2005, Bolzano. [CONFERENZA] / Mineo, Roberta. - (2006).

“Amerika: Macht, Angst, Hoffnung” (Americhe: potere, paura, speranza), conferenza internazionale, in seno alla manifestazione Freies Amerika (Libere Americhe) 4 Dicembre 2005, Bolzano. [CONFERENZA]

MINEO, Roberta
2006

Abstract

La manifestazione cade nel 25° anno dall’assassinio di Mons. Oscar Romero; nell'anno in cui dovrebbe entrare il vigore il contestato accordo commerciale Alca; mentre nuovi governi all’opera animano il Brasile, il Venezuela, l’Uruguay, l’Ecuador, la Bolivia, l’Argentina, Haiti ed il Messico. Un cambiamento profondo che si spera positivo per i popoli dell’America Latina e che in una logica di sottosopra potrebbe influire anche l’America del Nord in un processo che la liberi dall’ “ossessione” da superpotenza, paladina dei diritti. Il 2005 è anche l’anno, proclamato dalle Nazioni Unite, del microcredito, della microfinanza – strumenti importanti per sradicare la povertà. Ricorre inoltre il decennale della conferenza ONU sulle donne ed a tal fine la presenza femminile nella conferenza internazionale, come accaduto lo scorso anno, sarà predominante. L’evento culturale vuole essere un’occasione per riflettere su questi cambiamenti, sul rafforzamento della società civile latino-americana, che sta ottenendo spazi maggiori per esprimere la propria voce, non solo grazie all’azione di nuovi interlocutori politici e istituzionali ma anche grazie ai propri movimenti dal basso alimentati da un inedito senso della comunità, da una democrazia partecipata.Queste esperienze comunitarie che organizzano in primo luogo le forme di produzione (familiari o comunitarie), e che accompagna alla partecipazione sociale e politica, dovrebbero essere un monito per l’individualismo che trova fermento sia in Europa che in sempre maggiori aree dell’America Latina ove la TV educante, l’indifferenza per chi abita la porta accanto, impera. Secondo Paulo Freire, “una delle più grandi tragedie dell’uomo moderno, per non dire la maggiore, consiste nel fatto che oggi egli è dominato dalla forza dei miti, guidato dalla pubblicità organizzata, sia essa ideologica o no, per cui sta rinunziando sempre di più e senza accorgersene alla sua capacità di decidere”.
2006
Mineo, Roberta
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