Nella seconda diapositiva è presentato l’impianto strutturale della formazione infermieristica, così come si è delineato a seguito del Decreto MURST 509/99 e dell’emanazione dei Decreti MURST 02/04/2001.Il Corso di Laurea in Infermieristica, al quale si accede con il diploma di Scuola Media Superiore, dura tre anni di corso, prevede almeno 180 CFU e prepara un Infermiere Generalista. Questo termine deriva dal Profilo Professionale dell’infermiere (D.M.San. 739/94), il quale afferma che il possesso del titolo di studio e della iscrizione all’albo professionale, abilita all’esercizio della professione. L’infermiere in possesso della laurea di I°livello è il responsabile dell’assistenza generale infermieristica ed espleta funzioni preventive, curative, palliative e riabilitative, che sono di natura tecnica, relazionale ed educativa. I laureati in Infermieristica, ma anche i possessori del diploma di infermiere professionale e del diploma universitario per infermiere, a seguito della legge n°1 del 2002, possono iscriversi e frequentare un Master di I° livello, oppure la Laurea Specialistica in scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Un Master di 1° livello si compone di almeno 60 crediti formativi universitari, i quali di norma vengono svolti in un anno accademico, ma per studenti lavoratori è possibile organizzare un percorso formativo anche su due anni accademici. Tale corso forma un infermiere specializzato, il quale acquisisce avanzate competenze intellettive, gestuali e comunicative in specifici settori dell’assistenza infermieristica. Il D.M.San. 739/94 aveva previsto 5 aree di formazione complementare: la pediatria, la geriatria, la sanità pubblica, la psichiatria e l’area critica. Nella realtà dei fatti, i bisogni sanitari della popolazione e le esigenze organizzative del Servizio Sanitario Nazionale hanno portato le Università a preparare una ricchissima offerta formativa di master di tipo clinico: in cardiologia, stomatoterapia, trattamento del dolore e cure palliative, wound care, coordinamento delle professioni sanitarie, bioetica, infermieristica forense, responsabilità infermieristica, chirurgia e sala operatoria, oncologia e cure palliative. La Laurea Specialistica in Scienze infermieristiche ed Ostetriche prepara un infermiere specialista, con avanzate competenze, in particolare nel management, nella formazione e nella ricerca. Il laureato specialista ha la possibilità di frequentare Master di II° livello ed il dottorato di ricerca. Quest’ultima formazione permette di esercitare nelle Università, negli enti pubblici e nel settore privato, competenze di ricerca di alta qualificazione. Nell’anno accademico 2006/07, 4 Università italiane hanno attivato il dottorato di ricerca per gli infermieri. Ma quale è lo stato dell’arte, le criticità e le strategie che caratterizzano il percorso formativo della Laurea in Infermieristica?A livello nazionale si conferma il progressivo aumento dei posti assegnati alle lauree triennali, che in 10 anni, dal 1997/98 ad oggi sono passati da 10.000 a 25.000. Invece per il Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia, il numero rimane sostanzialmente invariato, 7.000. Nell’anno accademico 2006/07 a fronte del ricevimento di 26.380 domande di ammissione su una disponibilità di 13.423 posti, per la prima volta si è raggiunto un rapporto domande/posti di 2/1. Si tratta di una media nazionale, perchè mentre nei poli didattici del Sud Italia il numero di domande è particolarmente elevato, questa situazione è differente per il Centro ed il Nord del paese, dove spesso il rapporto è di una domanda su un posto. Il basso numero di domande non permette una reale selezione dei richiedenti l’accesso al corso. Il numero di domande di ammissione presentate ai Corsi di laurea delle professioni sanitarie esprime l’evidenza di una attrattività molto diversificata da corso a corso, come si può evidenziare dai numeri sottoriportati.Il rapporto domande su posti (D/P), anno accademico 2006/07, a livello nazionale, nei diversi corsi è stato il seguente:Fisioterapia = 10/1;Logopedia = 9/1;Dietistica = 6,5/1;Radiologia = 5/1;Ostetricia = 4/1;Riabilitazione Psichiatrica = 2/1 e Infermieristica 2/1.Permane da un lato un problema di attrattività della professione infermieristica (lavoro a turni, scarso riconoscimento sociale ed economico, lavoro usurante, carenti possibilità di carriera), ma anche e soprattutto una situazione di disinformazione della popolazione e dei giovani, relativamente alla figura dell’infermiere e del suo ruolo nel sistema salute del nostro paese.Nella diapositiva 8, sono presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto un campione di cittadini modenesi. Alla domanda che voleva indagare la conoscenza del percorso formativo universitario dell’infermiere, solo il 34%, ha risposto correttamente. Circa il 32% dei cittadini intervistati non ha saputo rispondere, mentre quasi un’altro 30% indica ancora la scuola professionale.Parte proprio dalla necessità di migliorare l’informazione, ma anche l’immagine percepita dell’infermiere e soprattutto incrementare il numero delle iscrizioni la campagna di comunicazione promossa dalla Federazione nazionale IPASVI, in collaborazione con i Ministeri della Salute, dell’Università e dell’Istruzione, nell’anno 2007. Anche il Corso di Laurea in infermieristica di Modena è impegnato, assieme al Collegio IPASVI provinciale, alle Aziende Sanitarie, al Comune ed alla Provincia, in un intenso sforzo promozionale, costituito dalla diffusione di materiale pubblicitario, la messa in onda di spot radiofonici e televisivi, l’organizzazione di visite guidate nelle strutture sanitarie e l’organizzazione di un corso di preparazione all’esame di ammissione. Tra le varie iniziative programmate, ritengo particolarmente efficace la realizzazione degli incontri tra il personale docente del corso e gli studenti delle classi quinte degli Istituti Superiori di tutta la provincia di Modena. Analizzando i dati relativi agli studenti iscritti attualmente al 1° anno di corso, si evidenzia la provenienza scolastica, che risulta essere per quarantaquattro di loro, su centoventiquattro rispondenti, da un Istituto Tecnico. Trentadue studenti sono in possesso di una maturità scientifica e ventitre provengono da un istituto professionale. Nella diapositiva 11, il grafico rappresenta le risposte alla domanda “Perchè ho scelto questo corso di Laurea?” Quasi il 50% dei rispondenti, sessantuno su centoventiquattro, afferma “Per rendermi utile agli altri”, trentatre studenti indicano l’opportunità di ottenere un lavoro sicuro, mentre circa dieci di loro evidenziano motivazioni quali, le possibilità di carriera. Cinquantaquattro iscritti hanno saputo dell’esistenza di questa sede tramite contatti personali, mentre cinquantanove attraverso la pubblicità, le attività di orientamento agli studenti ed internet. Infine la sede didattica di Modena è stata scelta da quarantasei studenti per la vicinanza al proprio domicilio, da venticinque per la disponibilità dei posti e da diciannove per il prestigio della sede.Il curriculum formativo del Corso di Laurea in infermieristica di Modena è definito dai dettati normativi italiani ed europei, ed è costantemente orientato dalla domanda:“Quali sono le competenze che un infermiere laureato deve possedere?”Per rispondere a questo quesito è necessario immaginare i bisogni assistenziali futuri della popolazione italiana, in funzione dello sviluppo demografico (bassa natalità, invecchiamento delle persone, forte attrazione in termini di immigrazione) e dell’andamento epidemiologico. Inoltre occorre definire i futuri contesti lavorativi degli infermieri, che in considerazione dei bisogni di assistenza, si prospetta saranno: l’assistenza domiciliare, le cure primarie, l’hospice, gli ospedali di comunità, i centri per acuti e le day surgery. Dai problemi prioritari di salute e dal profilo professionale derivano gli obiettivi formativi del percorso formativo. Sulla base della tipologia degli obiettivi didattici, se di tipo intellettivo/cognitivo, tecnico/gestuale o comunicativo/relazionale vengono scelte e pianificate le metodologie formative più pertinenti e coerenti, privilegiando quelle di tipo attivo, che pongono lo studente al centro del proprio apprendimento.Analizziamo ora, alcuni dei risultati di uno studio di follow up, realizzato nel 2006 e che ha coinvolto i primi 250 laureati della sede formativa. L’indagine si proponeva lo scopo di indagare le potenzialità e le opportunità formative e professionali dei laureati, la soddisfazione relativa alla scelta professionale intrapresa, conoscere la loro opinione in merito alla formazione teorico-pratica ricevuta. Per quanto riguarda l’impiego professionale i dati sono molto interessanti, il 97% dei laureati è impiegato nell’assistenza infermieristica e tutti in ambito clinico. Di questi il 30% in unità appartenenti all’area critica, poi a seguire è rappresentata l’area media e chirurgica. Oltre il 92% svolge la propria attività professionale nella Provincia di Modena, anche se solo il 62% vi è residente. Successivamente al conseguimento del titolo di studio l’8% dei rispondenti si è iscritto a corsi di formazione universitaria. L’89% si dichiara interessato a proseguire la propria formazione, soprattutto nella direzione di master di tipo clinico, il 54,7% indica il master in area critica. I laureati riportano essere le principali competenze sviluppate, in ordine di frequenza:-le abilità per una buona pratica assistenziale;-la sicurezza nelle proprie capacità e la consapevolezza dei propri limiti;-la capacità di lavorare in un gruppo multidisciplinare;-le capacità comunicative e relazionali;-la capacità di prestare un’assistenza olistica.In merito alla soddisfazione professionale il 98% dei rispondenti si dichiara soddisfatto della scelta professionale intrapresa, evidenziando quali motivazioni, l’amore e la passione per l’assistenza, le opportunità di crescita, l’autonomia e la responsabilità professionale e l’attività che non è mai monotona, ma dinamica e coinvolgente.

I PERCORSI FORMATIVI DELLA PROFESSIONE IN ITALIA / Ferri, Paola. - STAMPA. - (2007), pp. 57-64. (Intervento presentato al convegno IL PROGRAMMA SOCRATES/ERASMUS PRESSO IL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA DI MODENA. tenutosi a MODENA nel 11/06/2007).

I PERCORSI FORMATIVI DELLA PROFESSIONE IN ITALIA

FERRI, Paola
2007

Abstract

Nella seconda diapositiva è presentato l’impianto strutturale della formazione infermieristica, così come si è delineato a seguito del Decreto MURST 509/99 e dell’emanazione dei Decreti MURST 02/04/2001.Il Corso di Laurea in Infermieristica, al quale si accede con il diploma di Scuola Media Superiore, dura tre anni di corso, prevede almeno 180 CFU e prepara un Infermiere Generalista. Questo termine deriva dal Profilo Professionale dell’infermiere (D.M.San. 739/94), il quale afferma che il possesso del titolo di studio e della iscrizione all’albo professionale, abilita all’esercizio della professione. L’infermiere in possesso della laurea di I°livello è il responsabile dell’assistenza generale infermieristica ed espleta funzioni preventive, curative, palliative e riabilitative, che sono di natura tecnica, relazionale ed educativa. I laureati in Infermieristica, ma anche i possessori del diploma di infermiere professionale e del diploma universitario per infermiere, a seguito della legge n°1 del 2002, possono iscriversi e frequentare un Master di I° livello, oppure la Laurea Specialistica in scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Un Master di 1° livello si compone di almeno 60 crediti formativi universitari, i quali di norma vengono svolti in un anno accademico, ma per studenti lavoratori è possibile organizzare un percorso formativo anche su due anni accademici. Tale corso forma un infermiere specializzato, il quale acquisisce avanzate competenze intellettive, gestuali e comunicative in specifici settori dell’assistenza infermieristica. Il D.M.San. 739/94 aveva previsto 5 aree di formazione complementare: la pediatria, la geriatria, la sanità pubblica, la psichiatria e l’area critica. Nella realtà dei fatti, i bisogni sanitari della popolazione e le esigenze organizzative del Servizio Sanitario Nazionale hanno portato le Università a preparare una ricchissima offerta formativa di master di tipo clinico: in cardiologia, stomatoterapia, trattamento del dolore e cure palliative, wound care, coordinamento delle professioni sanitarie, bioetica, infermieristica forense, responsabilità infermieristica, chirurgia e sala operatoria, oncologia e cure palliative. La Laurea Specialistica in Scienze infermieristiche ed Ostetriche prepara un infermiere specialista, con avanzate competenze, in particolare nel management, nella formazione e nella ricerca. Il laureato specialista ha la possibilità di frequentare Master di II° livello ed il dottorato di ricerca. Quest’ultima formazione permette di esercitare nelle Università, negli enti pubblici e nel settore privato, competenze di ricerca di alta qualificazione. Nell’anno accademico 2006/07, 4 Università italiane hanno attivato il dottorato di ricerca per gli infermieri. Ma quale è lo stato dell’arte, le criticità e le strategie che caratterizzano il percorso formativo della Laurea in Infermieristica?A livello nazionale si conferma il progressivo aumento dei posti assegnati alle lauree triennali, che in 10 anni, dal 1997/98 ad oggi sono passati da 10.000 a 25.000. Invece per il Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia, il numero rimane sostanzialmente invariato, 7.000. Nell’anno accademico 2006/07 a fronte del ricevimento di 26.380 domande di ammissione su una disponibilità di 13.423 posti, per la prima volta si è raggiunto un rapporto domande/posti di 2/1. Si tratta di una media nazionale, perchè mentre nei poli didattici del Sud Italia il numero di domande è particolarmente elevato, questa situazione è differente per il Centro ed il Nord del paese, dove spesso il rapporto è di una domanda su un posto. Il basso numero di domande non permette una reale selezione dei richiedenti l’accesso al corso. Il numero di domande di ammissione presentate ai Corsi di laurea delle professioni sanitarie esprime l’evidenza di una attrattività molto diversificata da corso a corso, come si può evidenziare dai numeri sottoriportati.Il rapporto domande su posti (D/P), anno accademico 2006/07, a livello nazionale, nei diversi corsi è stato il seguente:Fisioterapia = 10/1;Logopedia = 9/1;Dietistica = 6,5/1;Radiologia = 5/1;Ostetricia = 4/1;Riabilitazione Psichiatrica = 2/1 e Infermieristica 2/1.Permane da un lato un problema di attrattività della professione infermieristica (lavoro a turni, scarso riconoscimento sociale ed economico, lavoro usurante, carenti possibilità di carriera), ma anche e soprattutto una situazione di disinformazione della popolazione e dei giovani, relativamente alla figura dell’infermiere e del suo ruolo nel sistema salute del nostro paese.Nella diapositiva 8, sono presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto un campione di cittadini modenesi. Alla domanda che voleva indagare la conoscenza del percorso formativo universitario dell’infermiere, solo il 34%, ha risposto correttamente. Circa il 32% dei cittadini intervistati non ha saputo rispondere, mentre quasi un’altro 30% indica ancora la scuola professionale.Parte proprio dalla necessità di migliorare l’informazione, ma anche l’immagine percepita dell’infermiere e soprattutto incrementare il numero delle iscrizioni la campagna di comunicazione promossa dalla Federazione nazionale IPASVI, in collaborazione con i Ministeri della Salute, dell’Università e dell’Istruzione, nell’anno 2007. Anche il Corso di Laurea in infermieristica di Modena è impegnato, assieme al Collegio IPASVI provinciale, alle Aziende Sanitarie, al Comune ed alla Provincia, in un intenso sforzo promozionale, costituito dalla diffusione di materiale pubblicitario, la messa in onda di spot radiofonici e televisivi, l’organizzazione di visite guidate nelle strutture sanitarie e l’organizzazione di un corso di preparazione all’esame di ammissione. Tra le varie iniziative programmate, ritengo particolarmente efficace la realizzazione degli incontri tra il personale docente del corso e gli studenti delle classi quinte degli Istituti Superiori di tutta la provincia di Modena. Analizzando i dati relativi agli studenti iscritti attualmente al 1° anno di corso, si evidenzia la provenienza scolastica, che risulta essere per quarantaquattro di loro, su centoventiquattro rispondenti, da un Istituto Tecnico. Trentadue studenti sono in possesso di una maturità scientifica e ventitre provengono da un istituto professionale. Nella diapositiva 11, il grafico rappresenta le risposte alla domanda “Perchè ho scelto questo corso di Laurea?” Quasi il 50% dei rispondenti, sessantuno su centoventiquattro, afferma “Per rendermi utile agli altri”, trentatre studenti indicano l’opportunità di ottenere un lavoro sicuro, mentre circa dieci di loro evidenziano motivazioni quali, le possibilità di carriera. Cinquantaquattro iscritti hanno saputo dell’esistenza di questa sede tramite contatti personali, mentre cinquantanove attraverso la pubblicità, le attività di orientamento agli studenti ed internet. Infine la sede didattica di Modena è stata scelta da quarantasei studenti per la vicinanza al proprio domicilio, da venticinque per la disponibilità dei posti e da diciannove per il prestigio della sede.Il curriculum formativo del Corso di Laurea in infermieristica di Modena è definito dai dettati normativi italiani ed europei, ed è costantemente orientato dalla domanda:“Quali sono le competenze che un infermiere laureato deve possedere?”Per rispondere a questo quesito è necessario immaginare i bisogni assistenziali futuri della popolazione italiana, in funzione dello sviluppo demografico (bassa natalità, invecchiamento delle persone, forte attrazione in termini di immigrazione) e dell’andamento epidemiologico. Inoltre occorre definire i futuri contesti lavorativi degli infermieri, che in considerazione dei bisogni di assistenza, si prospetta saranno: l’assistenza domiciliare, le cure primarie, l’hospice, gli ospedali di comunità, i centri per acuti e le day surgery. Dai problemi prioritari di salute e dal profilo professionale derivano gli obiettivi formativi del percorso formativo. Sulla base della tipologia degli obiettivi didattici, se di tipo intellettivo/cognitivo, tecnico/gestuale o comunicativo/relazionale vengono scelte e pianificate le metodologie formative più pertinenti e coerenti, privilegiando quelle di tipo attivo, che pongono lo studente al centro del proprio apprendimento.Analizziamo ora, alcuni dei risultati di uno studio di follow up, realizzato nel 2006 e che ha coinvolto i primi 250 laureati della sede formativa. L’indagine si proponeva lo scopo di indagare le potenzialità e le opportunità formative e professionali dei laureati, la soddisfazione relativa alla scelta professionale intrapresa, conoscere la loro opinione in merito alla formazione teorico-pratica ricevuta. Per quanto riguarda l’impiego professionale i dati sono molto interessanti, il 97% dei laureati è impiegato nell’assistenza infermieristica e tutti in ambito clinico. Di questi il 30% in unità appartenenti all’area critica, poi a seguire è rappresentata l’area media e chirurgica. Oltre il 92% svolge la propria attività professionale nella Provincia di Modena, anche se solo il 62% vi è residente. Successivamente al conseguimento del titolo di studio l’8% dei rispondenti si è iscritto a corsi di formazione universitaria. L’89% si dichiara interessato a proseguire la propria formazione, soprattutto nella direzione di master di tipo clinico, il 54,7% indica il master in area critica. I laureati riportano essere le principali competenze sviluppate, in ordine di frequenza:-le abilità per una buona pratica assistenziale;-la sicurezza nelle proprie capacità e la consapevolezza dei propri limiti;-la capacità di lavorare in un gruppo multidisciplinare;-le capacità comunicative e relazionali;-la capacità di prestare un’assistenza olistica.In merito alla soddisfazione professionale il 98% dei rispondenti si dichiara soddisfatto della scelta professionale intrapresa, evidenziando quali motivazioni, l’amore e la passione per l’assistenza, le opportunità di crescita, l’autonomia e la responsabilità professionale e l’attività che non è mai monotona, ma dinamica e coinvolgente.
2007
IL PROGRAMMA SOCRATES/ERASMUS PRESSO IL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA DI MODENA.
MODENA
11/06/2007
57
64
Ferri, Paola
I PERCORSI FORMATIVI DELLA PROFESSIONE IN ITALIA / Ferri, Paola. - STAMPA. - (2007), pp. 57-64. (Intervento presentato al convegno IL PROGRAMMA SOCRATES/ERASMUS PRESSO IL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA DI MODENA. tenutosi a MODENA nel 11/06/2007).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/605267
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact