Il successo della riabilitazione dei denti trattati endodonticamente dipende dalla qualità strutturale ed estetica del restauro, dal suo adattamento clinico, dalla salute dei tessuti di supporto e dalla prognosi della ricostruzione del moncone protesico1.I pazienti manifestano maggiori esigenze estetiche rispetto ai requisiti di funzionalità e durata del restauro.Tuttavia, l’attuale orientamento in odontoiatria restaurativa, che si ispira ai principi dell’odontoiatria minimamente invasiva, coniuga i concetti di estetica, funzione e risparmio di tessuto dentale2.Mentre vi è uniformità di vedute sugli standard scientifici e qualitativi raggiunti dall’endodonzia, manca il consenso su quale sia la tecnica ottimale di restauro di questi elementi dentari. Questa incertezza dipende dalla scarsa qualità della ricerca sperimentale dedicata all’argomento. Un dente trattato endodonticamente è considerato meno resistente alle sollecitazioni meccaniche rispetto a un dente vitale. Helfer et al.3 hanno riportato una diminuita idratazione della dentina dei denti trattati endodonticamente rendendo l’elemento più fragile. Anche la durezza, a causa di una ridotta mineralizzazione, risulta inferiore rispetto ai denti vitali.Un ruolo primario è attribuito alla quantità di sostanza dentaria residua. I denti che solitamente necessitano di terapia endodontica hanno già subito una riduzione marcata della porzione coronale dovuta alla carie oppure a estese ricostruzioni conservative e protesiche. Il trattamento canalare e la successiva ricostruzione con perno prevedono la rimozione di dentina radicolare e contribuiscono alla riduzione della quantità di tessuto dentario. Il risultato è un’unità dente-restauro che, anche se recuperata morfologicamente, non presenta le stesse caratteristiche di resistenza meccanica del dente vitale. Diversi studi hanno dimostrato una correlazione diretta tra quantità di dentina residua e resistenza alla frattura. Grazie a questi studi si può ragionevolmente desumere che la prognosi di un dente trattato endodonticamente sarà tanto migliore quanto maggiore sarà la quantità di struttura dentaria rimanente, sia coronale che radicolare.Scopo del presente articolo è la valutazione biomeccanica della ricostruzione preprotesica del dente trattato endodoticamente attraverso perni in fibra.

Aspetti biomeccanici preprotesici nella ricostruzione del dente trattato endodonticamente. II parte / Franchi, I; Malaguti, G; Natali, A; Salvi, A; Bortolini, Sergio. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - 18(1) Suppl.1:(2007), pp. 14-16.

Aspetti biomeccanici preprotesici nella ricostruzione del dente trattato endodonticamente. II parte.

BORTOLINI, Sergio
2007

Abstract

Il successo della riabilitazione dei denti trattati endodonticamente dipende dalla qualità strutturale ed estetica del restauro, dal suo adattamento clinico, dalla salute dei tessuti di supporto e dalla prognosi della ricostruzione del moncone protesico1.I pazienti manifestano maggiori esigenze estetiche rispetto ai requisiti di funzionalità e durata del restauro.Tuttavia, l’attuale orientamento in odontoiatria restaurativa, che si ispira ai principi dell’odontoiatria minimamente invasiva, coniuga i concetti di estetica, funzione e risparmio di tessuto dentale2.Mentre vi è uniformità di vedute sugli standard scientifici e qualitativi raggiunti dall’endodonzia, manca il consenso su quale sia la tecnica ottimale di restauro di questi elementi dentari. Questa incertezza dipende dalla scarsa qualità della ricerca sperimentale dedicata all’argomento. Un dente trattato endodonticamente è considerato meno resistente alle sollecitazioni meccaniche rispetto a un dente vitale. Helfer et al.3 hanno riportato una diminuita idratazione della dentina dei denti trattati endodonticamente rendendo l’elemento più fragile. Anche la durezza, a causa di una ridotta mineralizzazione, risulta inferiore rispetto ai denti vitali.Un ruolo primario è attribuito alla quantità di sostanza dentaria residua. I denti che solitamente necessitano di terapia endodontica hanno già subito una riduzione marcata della porzione coronale dovuta alla carie oppure a estese ricostruzioni conservative e protesiche. Il trattamento canalare e la successiva ricostruzione con perno prevedono la rimozione di dentina radicolare e contribuiscono alla riduzione della quantità di tessuto dentario. Il risultato è un’unità dente-restauro che, anche se recuperata morfologicamente, non presenta le stesse caratteristiche di resistenza meccanica del dente vitale. Diversi studi hanno dimostrato una correlazione diretta tra quantità di dentina residua e resistenza alla frattura. Grazie a questi studi si può ragionevolmente desumere che la prognosi di un dente trattato endodonticamente sarà tanto migliore quanto maggiore sarà la quantità di struttura dentaria rimanente, sia coronale che radicolare.Scopo del presente articolo è la valutazione biomeccanica della ricostruzione preprotesica del dente trattato endodoticamente attraverso perni in fibra.
2007
18(1) Suppl.1
14
16
Aspetti biomeccanici preprotesici nella ricostruzione del dente trattato endodonticamente. II parte / Franchi, I; Malaguti, G; Natali, A; Salvi, A; Bortolini, Sergio. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - 18(1) Suppl.1:(2007), pp. 14-16.
Franchi, I; Malaguti, G; Natali, A; Salvi, A; Bortolini, Sergio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/598081
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