Nel dicembre del 2006, nel Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Firenze, si è svolto l'incontro “Archeobotanica ealimentazione”, promosso e organizzato dal Gruppo di lavoro per la Paleobotanica (coordinatore Prof.ssa Marta Bandini Mazzanti – Università di Modena e Reggio Emilia), con l’adesione dal Gruppo di lavoro per la Palinologia (coordinatore Laura Sadori dell’Università di Roma ‘La Sapienza’) della Società Botanica Italiana.L’Archeobotanica, lo studio dei reperti botanici nei siti archeologici, lancia un ponte tra la prospettiva scientifica e quella umanistica, in una moderna visione non parcellata del sapere. La disciplina ha avuto una notevole crescita soprattutto negli ultimi anni, evidente nell’incremento della letteratura scientificae degli spazi ad essa dedicati nell’ambito di congressi/convegni nazionali e internazionali. Lo sviluppo dell’Archeobotanica, in particolare della Paletnobotanica, che più strettamente tende alla ricostruzione delle relazioni dinamiche tra uomo e vegetali, ha portato con sè un ampio interesse da un lato per la etnobotanica, e dall’altro per la prospezione botanica delle fonti scritte, dalperiodo classico a quello medievale/rinascimentale, e per la fitoiconologia. Le ricerche su queste tematiche forniscono spunti validi a chi studia e interpreta gli assemblaggi di micro- e macroreperti botanici, in particolare per tempi storici.Infatti oggi gli archeobotanici mirano ad una interpretazione sempre più articolata dei reperti, fondata sul concorso di varie discipline e di varie tecniche, per accertare l’impiego presunto delle piante e i processi che esse possono avere subito, per precisare i risvolti socio-economici e il livello culturale dicoloro a cui si deve, in toto o in parte, la “costruzione” dell’assemblaggio archeobotanico.E indiscutibilmente l’Archeobotanica dà un apporto informativo che, se è insostituibile per i tempi preistorici, resta sostanziale anche per i tempi storici, per risalire alle tradizioni culturali di un certo gruppo umano.L’incontro di Firenze, che ha riunito i ricercatori italiani, è stato unmomento proficuo di scambio di ricerche condotte sotto varie prospettive e in contesti diversi. La giornata ha toccato i seguenti temi: Rassegna di studi archeobotanici in Italia; Aspetti etnobotanici; Metodologie integrative; Ricerchearcheobotaniche in zone aride.

Archeobotanica e alimentazione. Atti dell’Workshop di Firenze (18 dicembre, 2006) / Mercuri, Anna Maria; Baroni, Roberta; M., MARIOTTI LIPPI. - STAMPA. - (2007), pp. 239-456.

Archeobotanica e alimentazione. Atti dell’Workshop di Firenze (18 dicembre, 2006)

MERCURI, Anna Maria;BARONI, Roberta;
2007

Abstract

Nel dicembre del 2006, nel Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Firenze, si è svolto l'incontro “Archeobotanica ealimentazione”, promosso e organizzato dal Gruppo di lavoro per la Paleobotanica (coordinatore Prof.ssa Marta Bandini Mazzanti – Università di Modena e Reggio Emilia), con l’adesione dal Gruppo di lavoro per la Palinologia (coordinatore Laura Sadori dell’Università di Roma ‘La Sapienza’) della Società Botanica Italiana.L’Archeobotanica, lo studio dei reperti botanici nei siti archeologici, lancia un ponte tra la prospettiva scientifica e quella umanistica, in una moderna visione non parcellata del sapere. La disciplina ha avuto una notevole crescita soprattutto negli ultimi anni, evidente nell’incremento della letteratura scientificae degli spazi ad essa dedicati nell’ambito di congressi/convegni nazionali e internazionali. Lo sviluppo dell’Archeobotanica, in particolare della Paletnobotanica, che più strettamente tende alla ricostruzione delle relazioni dinamiche tra uomo e vegetali, ha portato con sè un ampio interesse da un lato per la etnobotanica, e dall’altro per la prospezione botanica delle fonti scritte, dalperiodo classico a quello medievale/rinascimentale, e per la fitoiconologia. Le ricerche su queste tematiche forniscono spunti validi a chi studia e interpreta gli assemblaggi di micro- e macroreperti botanici, in particolare per tempi storici.Infatti oggi gli archeobotanici mirano ad una interpretazione sempre più articolata dei reperti, fondata sul concorso di varie discipline e di varie tecniche, per accertare l’impiego presunto delle piante e i processi che esse possono avere subito, per precisare i risvolti socio-economici e il livello culturale dicoloro a cui si deve, in toto o in parte, la “costruzione” dell’assemblaggio archeobotanico.E indiscutibilmente l’Archeobotanica dà un apporto informativo che, se è insostituibile per i tempi preistorici, resta sostanziale anche per i tempi storici, per risalire alle tradizioni culturali di un certo gruppo umano.L’incontro di Firenze, che ha riunito i ricercatori italiani, è stato unmomento proficuo di scambio di ricerche condotte sotto varie prospettive e in contesti diversi. La giornata ha toccato i seguenti temi: Rassegna di studi archeobotanici in Italia; Aspetti etnobotanici; Metodologie integrative; Ricerchearcheobotaniche in zone aride.
2007
Società Naturalisti Matematici Modena
ITALIA
Archeobotanica e alimentazione. Atti dell’Workshop di Firenze (18 dicembre, 2006) / Mercuri, Anna Maria; Baroni, Roberta; M., MARIOTTI LIPPI. - STAMPA. - (2007), pp. 239-456.
Mercuri, Anna Maria; Baroni, Roberta; M., MARIOTTI LIPPI
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