La disinfezione delle acque di piscina con prodotti a base di cloro può indurre la formazione di diverse categorie di sottoprodotti della disinfezione (DBPs), quali trialometani (THMs), cloriti, clorati, bromati e acidi aloacetici (HAAs). Tali composti, potenzialmente nocivi per la salute umana, possono essere introdotti all’interno del corpo umano dai frequentatori di piscine attraverso la via cutanea, orale ed inalatoria. 20 piscine coperte della Regione Emilia Romagna sono state monitorate e campioni di acqua di alimentazione degli impianti, di acqua della vasca e di aria sono stati raccolti per valutare la presenza nelle diverse matrici ambientali di THMs, HAAs, cloriti, clorati, bromati.THMs, in particolare cloroformio, sono stati evidenziati nell’acqua e nell’aria di tutti gli impianti monitorati (range: 6.8-134µg/l e 12.6-187µg/l, rispettivamente). Anche clorati sono stati riscontrati in tutti gli impianti considerati e presentano concentrazioni estremamente variabili (5-19537µg/). Nella maggior parte delle vasche, inoltre, sono risultati dosabili, gli acidi mo-di- e tricloroacetico (range: 11- 403µg/). Cloriti e bromati, al contrario, risultano presenti in un numero limitato di vasche (1 e 3 impianti rispettivamente) e a concentrazioni più ridotte. In tutti i casi le concentrazioni di DBPs rilevate sono apparse sempre superiori a quelle osservate nelle acque di alimentazione degli impianti; le diverse tipologie di disinfettanti utilizzati non sembrano influenzare le loro contrazioni, con l’eccezione dei clorati che tendono ad essere più diffusi dove viene impiegato ipoclorito di sodio. Vista la sempre più diffusa abitudine di compiere attività sportiva all’interno di impianti natatori, i dati rilevati, indicanti la presenza diffusa in tali ambienti di DBPs di diversa natura e a concentrazioni a volte decisamente superiori a limiti previsti dalla legge per le acque destinate al consumo umano, suggeriscono la necessità di effettuare ripetuti controlli ambientali e di valutare con più attenzione le modalità di disinfezione adottate nelle diverse strutture.

Determinazione di acidi aloacetici, cloriti, clorati, bromati e trialometani, in impianti natatori della regione Emilia-Romagna / Righi, Elena; Fantuzzi, Guglielmina; Giacobazzi, Pierluigi; Predieri, Guerrino; Mastroianni, Katia; Aggazzotti, Gabriella. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 36 (Suppl):(2008), pp. 477-477. (Intervento presentato al convegno 43° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - La promozione della salute per lo sviluppo sociale ed economico dell’Italia: il contributo dell’Igiene e della Sanità Pubblica tenutosi a Bari nel 1-4 ottobre).

Determinazione di acidi aloacetici, cloriti, clorati, bromati e trialometani, in impianti natatori della regione Emilia-Romagna

RIGHI, Elena;FANTUZZI, Guglielmina;GIACOBAZZI, Pierluigi;PREDIERI, Guerrino;MASTROIANNI, KATIA;AGGAZZOTTI, Gabriella
2008

Abstract

La disinfezione delle acque di piscina con prodotti a base di cloro può indurre la formazione di diverse categorie di sottoprodotti della disinfezione (DBPs), quali trialometani (THMs), cloriti, clorati, bromati e acidi aloacetici (HAAs). Tali composti, potenzialmente nocivi per la salute umana, possono essere introdotti all’interno del corpo umano dai frequentatori di piscine attraverso la via cutanea, orale ed inalatoria. 20 piscine coperte della Regione Emilia Romagna sono state monitorate e campioni di acqua di alimentazione degli impianti, di acqua della vasca e di aria sono stati raccolti per valutare la presenza nelle diverse matrici ambientali di THMs, HAAs, cloriti, clorati, bromati.THMs, in particolare cloroformio, sono stati evidenziati nell’acqua e nell’aria di tutti gli impianti monitorati (range: 6.8-134µg/l e 12.6-187µg/l, rispettivamente). Anche clorati sono stati riscontrati in tutti gli impianti considerati e presentano concentrazioni estremamente variabili (5-19537µg/). Nella maggior parte delle vasche, inoltre, sono risultati dosabili, gli acidi mo-di- e tricloroacetico (range: 11- 403µg/). Cloriti e bromati, al contrario, risultano presenti in un numero limitato di vasche (1 e 3 impianti rispettivamente) e a concentrazioni più ridotte. In tutti i casi le concentrazioni di DBPs rilevate sono apparse sempre superiori a quelle osservate nelle acque di alimentazione degli impianti; le diverse tipologie di disinfettanti utilizzati non sembrano influenzare le loro contrazioni, con l’eccezione dei clorati che tendono ad essere più diffusi dove viene impiegato ipoclorito di sodio. Vista la sempre più diffusa abitudine di compiere attività sportiva all’interno di impianti natatori, i dati rilevati, indicanti la presenza diffusa in tali ambienti di DBPs di diversa natura e a concentrazioni a volte decisamente superiori a limiti previsti dalla legge per le acque destinate al consumo umano, suggeriscono la necessità di effettuare ripetuti controlli ambientali e di valutare con più attenzione le modalità di disinfezione adottate nelle diverse strutture.
2008
36 (Suppl)
477
477
Righi, Elena; Fantuzzi, Guglielmina; Giacobazzi, Pierluigi; Predieri, Guerrino; Mastroianni, Katia; Aggazzotti, Gabriella
Determinazione di acidi aloacetici, cloriti, clorati, bromati e trialometani, in impianti natatori della regione Emilia-Romagna / Righi, Elena; Fantuzzi, Guglielmina; Giacobazzi, Pierluigi; Predieri, Guerrino; Mastroianni, Katia; Aggazzotti, Gabriella. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 36 (Suppl):(2008), pp. 477-477. (Intervento presentato al convegno 43° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - La promozione della salute per lo sviluppo sociale ed economico dell’Italia: il contributo dell’Igiene e della Sanità Pubblica tenutosi a Bari nel 1-4 ottobre).
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