Il problema Legionella è particolarmente rilevante nelle strutture sanitarie per la frequente contaminazione degli impianti idrici e la presenza di pazienti ad elevato rischio di malattia, per cui le Direzioni Sanitarie devono attivare interventi mirati per prevenire la contaminazione, anche in assenza di casi. Accanto alle periodiche attività di manutenzione/pulizia degli impianti, le Linee Guida nazionali propongono diversi metodi di bonifica la cui efficacia nel medio e lungo periodo è tuttora da dimostrare. Su questa base, è stato condotto il nostro studio che mette a confronto i principali sistemi di disinfezione applicati nel corso di un decennio in un grande ospedale contaminato da Legionella. I trattamenti shock di iperclorazione e ipertermia, sia da soli che in combinazione, danno buoni risultati solo nel brevissimo periodo perché già dopo un mese si ha la ripresa della colonizzazione e dopo 6 mesi si raggiungono livelli simili o superiori a quelli iniziali. I trattamenti con biossido di cloro in continuo hanno portato in 6 mesi ad una progressiva riduzione della contaminazione senza giungere però alla completa eradicazione del germe, ed hanno evidenziato la necessità di un costante controllo del dosaggio del cloro per evitare ricolonizzazioni. Nelle stanze di degenza che ospitano pazienti più a rischio sono stati installati piccoli boiler a temperatura di oltre 55° C che garantiscono l’assenza di Legionella ai rubinetti e/o docce, con limitato impatto economico. Inoltre due palazzine costruite negli anni ‘90 sono tuttora esenti da contaminazione, molto presumibilmente per l’adozione di criteri costruttivi moderni e di elevata qualità. In conclusione, il nostro studio conferma la difficoltà ad eradicare Legionella dagli impianti idrici e sottolinea che diversi fattori quali tipo di pazienti, caratteristiche strutturali ed impiantistiche, oltre al tipo ed entità della contaminazione, devono essere attentamente valutati per decidere anche in termini costo-efficacia quale trattamento applicare.

Gestione e controllo del rischio legionella nelle strutture sanitarie / Marchesi, Isabella; P., Marchegiano; Bargellini, Annalisa; Frezza, Giuseppina; Cauteruccio, Laura; Borella, Paola; D., Cavani; S., Cencetti. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 36 (suppl):(2008), pp. 433-433. (Intervento presentato al convegno 43° congresso nazionale SItI "la promozione della salute per lo sviluppo sociale ed economico dell'Italia:il contributo dell'Igiene e della Sanità Pubblica tenutosi a Bari nel 1-4 ottobre 2008).

Gestione e controllo del rischio legionella nelle strutture sanitarie

MARCHESI, Isabella;BARGELLINI, Annalisa;FREZZA, Giuseppina;CAUTERUCCIO, Laura;BORELLA, Paola;
2008

Abstract

Il problema Legionella è particolarmente rilevante nelle strutture sanitarie per la frequente contaminazione degli impianti idrici e la presenza di pazienti ad elevato rischio di malattia, per cui le Direzioni Sanitarie devono attivare interventi mirati per prevenire la contaminazione, anche in assenza di casi. Accanto alle periodiche attività di manutenzione/pulizia degli impianti, le Linee Guida nazionali propongono diversi metodi di bonifica la cui efficacia nel medio e lungo periodo è tuttora da dimostrare. Su questa base, è stato condotto il nostro studio che mette a confronto i principali sistemi di disinfezione applicati nel corso di un decennio in un grande ospedale contaminato da Legionella. I trattamenti shock di iperclorazione e ipertermia, sia da soli che in combinazione, danno buoni risultati solo nel brevissimo periodo perché già dopo un mese si ha la ripresa della colonizzazione e dopo 6 mesi si raggiungono livelli simili o superiori a quelli iniziali. I trattamenti con biossido di cloro in continuo hanno portato in 6 mesi ad una progressiva riduzione della contaminazione senza giungere però alla completa eradicazione del germe, ed hanno evidenziato la necessità di un costante controllo del dosaggio del cloro per evitare ricolonizzazioni. Nelle stanze di degenza che ospitano pazienti più a rischio sono stati installati piccoli boiler a temperatura di oltre 55° C che garantiscono l’assenza di Legionella ai rubinetti e/o docce, con limitato impatto economico. Inoltre due palazzine costruite negli anni ‘90 sono tuttora esenti da contaminazione, molto presumibilmente per l’adozione di criteri costruttivi moderni e di elevata qualità. In conclusione, il nostro studio conferma la difficoltà ad eradicare Legionella dagli impianti idrici e sottolinea che diversi fattori quali tipo di pazienti, caratteristiche strutturali ed impiantistiche, oltre al tipo ed entità della contaminazione, devono essere attentamente valutati per decidere anche in termini costo-efficacia quale trattamento applicare.
2008
36 (suppl)
433
433
Marchesi, Isabella; P., Marchegiano; Bargellini, Annalisa; Frezza, Giuseppina; Cauteruccio, Laura; Borella, Paola; D., Cavani; S., Cencetti
Gestione e controllo del rischio legionella nelle strutture sanitarie / Marchesi, Isabella; P., Marchegiano; Bargellini, Annalisa; Frezza, Giuseppina; Cauteruccio, Laura; Borella, Paola; D., Cavani; S., Cencetti. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 36 (suppl):(2008), pp. 433-433. (Intervento presentato al convegno 43° congresso nazionale SItI "la promozione della salute per lo sviluppo sociale ed economico dell'Italia:il contributo dell'Igiene e della Sanità Pubblica tenutosi a Bari nel 1-4 ottobre 2008).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/596416
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