Obiettivi: Ci siamo proposti di valutare il ruolo della dieta e di alcuni elementi in traccia di interesse tossicologico e nutrizionale (cadmio, selenio, rame e zinco) nell'eziologia della neoplasia prostatica in due popolazioni italiane, quella emiliana e quella pugliese.Metodi: Abbiamo reclutato un campione di 45 pazienti affetti da neoplasia prostatica di diagnosi recente e di 68 controlli di popolazione presso i Policlinici universitari di Bari e di Modena, limitando la selezione ai soggetti di età superiore a 45 anni e residenti da almeno 10 anni nelle due province. I controlli sono stati selezionati con metodo casuale tra i soggetti afferenti alle Divisioni chirurgiche dei due ospedali per sottoporsi ad interventi di piccola chirurgia, appaiandoli per età ai pazienti (±5anni). Per la determinazione quantitativa degli oligoelementi, previo lavaggio e mineralizzazione delle unghie con HN03 in forno a microonde, abbiamo utilizzato la tecnica AAS con atomizzazione in fometto di grafite (Cd,Se,Cu) e in fiamma (Zn), utilizzando quale materiale di riferimento campioni certificati di capelli umani CRM 397 e GBW 09101. La valutazione della dieta è stata effettuata mediante la somministrazione dei questionari semiquantitativi di frequenza alimentare dello studio europeo 'EPIC'.Risultati: Abbiamo osservato nei casi, rispetto ai controlli, livelli più elevati di cadmio (0.108 vs. 0.034 ug/g) e di rame (5.07 vs. 3.78 ug/lg), mentre non abbiamo riscontrato differenze particolari per selenio e zinco. Il rischio di neoplasia prostatica non è tuttavia risultato associato a nessuno degli elementi studiati. L'analisi dei dati disaggregati sotto il profilo geografico ci ha mostrato rilevanti differenze soprattutto per quanto riguardo il cadmio. I pazienti di Bari hanno infatti evidenziato concentrazioni medie pari a 0.168 ug/g contro i 0.044 ug/g dei controlli, mentre per i soggetti modenesi abbiamo osservato rispettivamente 0.042 e 0.027 ug/g. Per quanto riguarda la dieta, il rischio di tumore pro statico è apparso direttamente associato all'apporto di alcune variabili alimentari, in particolare proteine animali, lipidi animali, acidi grassi saturi totali, alcool, calcio e vitamina D, mentre l'introduzione di proteine vegetali, carboidrati e amido è risultata inversamente corre lata col rischio di patologia.Conclusioni: I risultati di questo studio debbono essere valutati con una certa cautela a causa delle dimensioni limitate della casistica, anche se l'utilizzazione di un bioindicatore particolarmente adatto a stimare l'esposizione a medio termine, le unghie, e di un questionario alimentare completo e validato sotto il profilo epidemiologico ne favoriscono l'attendibilità. I risultati delle determinazioni effettuate sulle unghie non suggeriscono che cadmio, selenio, rame e zinco esercitino un ruolo nelI'eziopatogenesi della neoplasia prostatica. Per quanto riguarda la dieta, abbiamo individuato incrementi del rischio in associazione a variabili alimentari già corre late in studi condotti in altri Paesi a questo tipo di neoplasia, che sembrano confermare come anche in queste due popolazioni italiane, caratterizzate da sensibili differenze sul piano della dieta abituale e presumibilmente delle esposizioni ambientali, la dieta eserciti un ruolo non marginale nel determinismo di questa patologia.

Fattori di rischio ambientali e comportamentali del tumore alla prostata in due popolazioni italiane / Venturelli, Marianna; Vinceti, Marco; Bergomi, Margherita; Sighinolfi, Maria Chiara; Bianchi, Giampaolo; Malavolti, Marcella; Battistini, Nino Carlo; Farinetti, Alberto; Trerotoli, P; Serio, A; Vivoli, Gianfranco. - STAMPA. - 1:(2006), pp. 22-22. (Intervento presentato al convegno “La ricerca scientifica per la sanità pubblica” della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - Sezione Emilia-Romagna tenutosi a Modena nel 22 maggio 2006).

Fattori di rischio ambientali e comportamentali del tumore alla prostata in due popolazioni italiane.

VENTURELLI, Marianna;VINCETI, Marco;BERGOMI, Margherita;SIGHINOLFI, Maria Chiara;BIANCHI, Giampaolo;MALAVOLTI, Marcella;BATTISTINI, Nino Carlo;FARINETTI, Alberto;VIVOLI, Gianfranco
2006

Abstract

Obiettivi: Ci siamo proposti di valutare il ruolo della dieta e di alcuni elementi in traccia di interesse tossicologico e nutrizionale (cadmio, selenio, rame e zinco) nell'eziologia della neoplasia prostatica in due popolazioni italiane, quella emiliana e quella pugliese.Metodi: Abbiamo reclutato un campione di 45 pazienti affetti da neoplasia prostatica di diagnosi recente e di 68 controlli di popolazione presso i Policlinici universitari di Bari e di Modena, limitando la selezione ai soggetti di età superiore a 45 anni e residenti da almeno 10 anni nelle due province. I controlli sono stati selezionati con metodo casuale tra i soggetti afferenti alle Divisioni chirurgiche dei due ospedali per sottoporsi ad interventi di piccola chirurgia, appaiandoli per età ai pazienti (±5anni). Per la determinazione quantitativa degli oligoelementi, previo lavaggio e mineralizzazione delle unghie con HN03 in forno a microonde, abbiamo utilizzato la tecnica AAS con atomizzazione in fometto di grafite (Cd,Se,Cu) e in fiamma (Zn), utilizzando quale materiale di riferimento campioni certificati di capelli umani CRM 397 e GBW 09101. La valutazione della dieta è stata effettuata mediante la somministrazione dei questionari semiquantitativi di frequenza alimentare dello studio europeo 'EPIC'.Risultati: Abbiamo osservato nei casi, rispetto ai controlli, livelli più elevati di cadmio (0.108 vs. 0.034 ug/g) e di rame (5.07 vs. 3.78 ug/lg), mentre non abbiamo riscontrato differenze particolari per selenio e zinco. Il rischio di neoplasia prostatica non è tuttavia risultato associato a nessuno degli elementi studiati. L'analisi dei dati disaggregati sotto il profilo geografico ci ha mostrato rilevanti differenze soprattutto per quanto riguardo il cadmio. I pazienti di Bari hanno infatti evidenziato concentrazioni medie pari a 0.168 ug/g contro i 0.044 ug/g dei controlli, mentre per i soggetti modenesi abbiamo osservato rispettivamente 0.042 e 0.027 ug/g. Per quanto riguarda la dieta, il rischio di tumore pro statico è apparso direttamente associato all'apporto di alcune variabili alimentari, in particolare proteine animali, lipidi animali, acidi grassi saturi totali, alcool, calcio e vitamina D, mentre l'introduzione di proteine vegetali, carboidrati e amido è risultata inversamente corre lata col rischio di patologia.Conclusioni: I risultati di questo studio debbono essere valutati con una certa cautela a causa delle dimensioni limitate della casistica, anche se l'utilizzazione di un bioindicatore particolarmente adatto a stimare l'esposizione a medio termine, le unghie, e di un questionario alimentare completo e validato sotto il profilo epidemiologico ne favoriscono l'attendibilità. I risultati delle determinazioni effettuate sulle unghie non suggeriscono che cadmio, selenio, rame e zinco esercitino un ruolo nelI'eziopatogenesi della neoplasia prostatica. Per quanto riguarda la dieta, abbiamo individuato incrementi del rischio in associazione a variabili alimentari già corre late in studi condotti in altri Paesi a questo tipo di neoplasia, che sembrano confermare come anche in queste due popolazioni italiane, caratterizzate da sensibili differenze sul piano della dieta abituale e presumibilmente delle esposizioni ambientali, la dieta eserciti un ruolo non marginale nel determinismo di questa patologia.
2006
“La ricerca scientifica per la sanità pubblica” della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - Sezione Emilia-Romagna
Modena
22 maggio 2006
Venturelli, Marianna; Vinceti, Marco; Bergomi, Margherita; Sighinolfi, Maria Chiara; Bianchi, Giampaolo; Malavolti, Marcella; Battistini, Nino Carlo; Farinetti, Alberto; Trerotoli, P; Serio, A; Vivoli, Gianfranco
Fattori di rischio ambientali e comportamentali del tumore alla prostata in due popolazioni italiane / Venturelli, Marianna; Vinceti, Marco; Bergomi, Margherita; Sighinolfi, Maria Chiara; Bianchi, Giampaolo; Malavolti, Marcella; Battistini, Nino Carlo; Farinetti, Alberto; Trerotoli, P; Serio, A; Vivoli, Gianfranco. - STAMPA. - 1:(2006), pp. 22-22. (Intervento presentato al convegno “La ricerca scientifica per la sanità pubblica” della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - Sezione Emilia-Romagna tenutosi a Modena nel 22 maggio 2006).
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