Il phylum Gastrotricha comprende oggi circa 690 specie suddivise nei due ordini: Macrodasyida, che include quasi esclusivamente specie marine, e Chaetonotida, con specie marine e dulcacquicole. La fauna a gastrotrichi delle coste italiane è la meglio conosciuta rispetto a quella di tutte le altre nazioni mediterranee. Le specie marine sinora identificate ammontano a 152 (88 Macrodasyida e 64 Chaetonotida), provenienti da oltre 180 località, alle quali si aggiungono almeno un’altra trentina non ancora descritte. Per confronto, questo dato può essere paragonato con quelli disponibili per altri Paesi del bacino del Mediterraneo, dove lo sforzo di campionamento è stato di un certo rilievo: Grecia: 44 località investigate, 77 specie rinvenute; Francia: 26 località, 56 spp; Egitto: 28 località, 80 spp; Israele: 15 località, 28 spp. Confronti possono essere fatti anche con dati disponibili per le Isole Britanniche, la regione meglio conosciuta dopo il Mediterraneo, per le quali sono note soltanto 117 specie (73 Macrodasyida e 44 Chaetonotida) raccolte da 137 località, e per il resto dei mari nord-europei, 146 specie (78 Macrodasyida e 68 Chaetonotida) da ben 222 località campionate.La prima specie di gastrotrico rinvenuta nelle acque marine italiane fu un macrodaside, Hemidasys agaso, descritto da E. Claparède nel 1867, nel golfo di Napoli, mentre il primo chetonotide venne descritto da T. Grünspan nel 1908, per il golfo di Trieste; è soltanto a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso tuttavia che le ricerche sulle specie marine sono state condotte con una certa assiduità, risultando particolarmente intense negli ultimi quindici anni. La bibliografia esaustiva dei lavori a sfondo tassonomico-faunistico riguardanti i gastrotrichi marini delle coste italiane viene riportata di seguito. E’ opportuno sottolineare che i dati storici e le informazioni faunistiche e zoogeografiche raccolte fino alla metà dei trascorsi anni ’90 sono stati riassunti nella prima check-list dei gastrotrichi italiani (Balsamo e Tongiorgi, 1995), mentre informazioni più recenti, raccolte dal 1995 al 2003, sono state incluse in tre lavori successivi (cf. Todaro et al., 2001, 2003b; Todaro e Leasi, 2005). Particolare rilevanza, anche ai fini della presente check-list, assume l’'Inventario' del 2001 poiché in esso sono riportate, oltre alla precisa distribuzione geografica, suddivisa per regione, provincia e località, di tutte le specie italiane note fino ad allora, anche le sinonimie, nuove o formalmente riconosciute, di cui la precedente check-list non aveva tenuto conto (es. Turbanella thiophila, T. italica, T. cirrata, Paraturbanella microptera); lo stesso lavoro corregge, inoltre, precedenti informazioni zoogeografiche basate su errate identificazioni specifiche (es. Dactylopodola typhle vs D. mesotyphle; Heterolepidoderma marinum vs H. istrianum; Ichthydium cyclocephalum vs I. podura) o rinvenimenti in località non più italiane (es. Chaetonotus modestus, Halichaetonotus swedmarki, Heterolepidoderma clipeatum, H. contectum segnalte a Rovigno). Nel secondo e nel terzo articolo (Todaro et al., 2003b; Todaro e Leasi, 2005) è riportata, tra l’altro, la gastrotricofauna rinvenuta in località italiane precedentemente poco o affatto investigate, ed è aggiunto Tetranchyroderma inaequitubulatum alla lista delle specie note per il nostro Paese.In questo lavoro, per quanto riguarda l’elenco delle specie, abbiamo ritenuto opportuno includere solo i taxa formalmente descritti e nominati, con l’eccezione di Xenodasys sp. e Crasiella sp. poiché si tratta degli unici rappresentanti dei rispettivi generi nelle acque italiane e nel Mediterraneo. Per quanto riguarda la sistematica ci si è attenuti a quanto riportato sul “Gastrotricha World Portal” all’URL “www.gastrotricha.unimore.it”, precisando che la sistematica dei gastrotrichi, in particolare dei chetonotidi, è tutt'altro che stabilizzata, come dimostrano anche le diverse proposte tassonomiche di Schwank (1990), Kisielewski (1991, 1997) ed in parte di Weiss (2001).

Gastrotricha / Todaro, Mary Antonio Donatello; Balsamo, M.; Tongiorgi, Paolo. - ELETTRONICO. - NA:(2006), pp. NA-NA.

Gastrotricha

TODARO, Mary Antonio Donatello;TONGIORGI, Paolo
2006

Abstract

Il phylum Gastrotricha comprende oggi circa 690 specie suddivise nei due ordini: Macrodasyida, che include quasi esclusivamente specie marine, e Chaetonotida, con specie marine e dulcacquicole. La fauna a gastrotrichi delle coste italiane è la meglio conosciuta rispetto a quella di tutte le altre nazioni mediterranee. Le specie marine sinora identificate ammontano a 152 (88 Macrodasyida e 64 Chaetonotida), provenienti da oltre 180 località, alle quali si aggiungono almeno un’altra trentina non ancora descritte. Per confronto, questo dato può essere paragonato con quelli disponibili per altri Paesi del bacino del Mediterraneo, dove lo sforzo di campionamento è stato di un certo rilievo: Grecia: 44 località investigate, 77 specie rinvenute; Francia: 26 località, 56 spp; Egitto: 28 località, 80 spp; Israele: 15 località, 28 spp. Confronti possono essere fatti anche con dati disponibili per le Isole Britanniche, la regione meglio conosciuta dopo il Mediterraneo, per le quali sono note soltanto 117 specie (73 Macrodasyida e 44 Chaetonotida) raccolte da 137 località, e per il resto dei mari nord-europei, 146 specie (78 Macrodasyida e 68 Chaetonotida) da ben 222 località campionate.La prima specie di gastrotrico rinvenuta nelle acque marine italiane fu un macrodaside, Hemidasys agaso, descritto da E. Claparède nel 1867, nel golfo di Napoli, mentre il primo chetonotide venne descritto da T. Grünspan nel 1908, per il golfo di Trieste; è soltanto a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso tuttavia che le ricerche sulle specie marine sono state condotte con una certa assiduità, risultando particolarmente intense negli ultimi quindici anni. La bibliografia esaustiva dei lavori a sfondo tassonomico-faunistico riguardanti i gastrotrichi marini delle coste italiane viene riportata di seguito. E’ opportuno sottolineare che i dati storici e le informazioni faunistiche e zoogeografiche raccolte fino alla metà dei trascorsi anni ’90 sono stati riassunti nella prima check-list dei gastrotrichi italiani (Balsamo e Tongiorgi, 1995), mentre informazioni più recenti, raccolte dal 1995 al 2003, sono state incluse in tre lavori successivi (cf. Todaro et al., 2001, 2003b; Todaro e Leasi, 2005). Particolare rilevanza, anche ai fini della presente check-list, assume l’'Inventario' del 2001 poiché in esso sono riportate, oltre alla precisa distribuzione geografica, suddivisa per regione, provincia e località, di tutte le specie italiane note fino ad allora, anche le sinonimie, nuove o formalmente riconosciute, di cui la precedente check-list non aveva tenuto conto (es. Turbanella thiophila, T. italica, T. cirrata, Paraturbanella microptera); lo stesso lavoro corregge, inoltre, precedenti informazioni zoogeografiche basate su errate identificazioni specifiche (es. Dactylopodola typhle vs D. mesotyphle; Heterolepidoderma marinum vs H. istrianum; Ichthydium cyclocephalum vs I. podura) o rinvenimenti in località non più italiane (es. Chaetonotus modestus, Halichaetonotus swedmarki, Heterolepidoderma clipeatum, H. contectum segnalte a Rovigno). Nel secondo e nel terzo articolo (Todaro et al., 2003b; Todaro e Leasi, 2005) è riportata, tra l’altro, la gastrotricofauna rinvenuta in località italiane precedentemente poco o affatto investigate, ed è aggiunto Tetranchyroderma inaequitubulatum alla lista delle specie note per il nostro Paese.In questo lavoro, per quanto riguarda l’elenco delle specie, abbiamo ritenuto opportuno includere solo i taxa formalmente descritti e nominati, con l’eccezione di Xenodasys sp. e Crasiella sp. poiché si tratta degli unici rappresentanti dei rispettivi generi nelle acque italiane e nel Mediterraneo. Per quanto riguarda la sistematica ci si è attenuti a quanto riportato sul “Gastrotricha World Portal” all’URL “www.gastrotricha.unimore.it”, precisando che la sistematica dei gastrotrichi, in particolare dei chetonotidi, è tutt'altro che stabilizzata, come dimostrano anche le diverse proposte tassonomiche di Schwank (1990), Kisielewski (1991, 1997) ed in parte di Weiss (2001).
2006
La checklist delle specie marine italiane
Ministero dell'ambiente e tutela del territorio
ITALIA
Gastrotricha / Todaro, Mary Antonio Donatello; Balsamo, M.; Tongiorgi, Paolo. - ELETTRONICO. - NA:(2006), pp. NA-NA.
Todaro, Mary Antonio Donatello; Balsamo, M.; Tongiorgi, Paolo
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