Processo di lavorazione industriale per la trasformazione termica diretta di pacchi sigillati in materiale plastico, contenenti lastre di cemento-amianto derivanti da normali operazioni di rimozione e che, in alternativa, verrebbero conferiti in discarica controllata. Il processo di trasformazione termica diretta dell’intera confezione di lastre avviene utilizzando un forno industriale continuo “a tunnel”, generalmente usato per la produzione di laterizio, di lunghezza non inferiore a 50 m. Il ciclo di cottura per ottenere la completa trasformazione delle fasi dell’amianto (sia amianto di serpentino che amianto di anfibolo) in fasi silicatiche di calcio, alluminio, magnesio e ferro, innocue per la salute dell’uomo e degli animali, prevede una rampa di riscaldamento da temperatura ambiente ad una temperatura compresa fra 1200 e 1300 °C in non meno di 12 ore, una permanenza in condizioni isotermiche alla temperatura raggiunta nello step precedente non inferiore a 20 ore in modo da ottenere una temperatura al cuore del pacco di non meno di 1000 °C per 20 ore. Infine, un raffreddamento non forzato in un tempo non inferiore a 18 ore. Il forno industriale deve assicurare il completo isolamento del materiale in cottura dall’ambiente esterno e deve essere dotato di un sistema di post-combustione, con una temperatura interna non inferiore a 1200 °C, attraverso il quale devono passare tutti i fumi derivanti dai processi di trasformazione della confezione di lastre (combustione della confezione medesima, processi di disidratazione, decarbonatazione, deossidrilazione).Questo processo di lavorazione industriale è altamente innovativo perché non prevede intervento meccanico prima della cottura come la macinazione del materiale contenente amianto, operazione pericolosa che può comportare la dispersione di fibre di amianto nell’ambiente.Il forno verrà alimentato a metano al fine di contenere le emissioni in atmosfera di gas di combustione. Lo stesso impianto potrà essere utilizzato per la trasformazione termica dell’amianto friabile, di manufatti di vario tipo contenenti amianto e di amianto inglobato in materiale plastico. Dopo il trattamento, in perfetto accordo con le tecniche di trasformazione cristallochimica (modificazione chimica e ceramizzazione) descritte nella Tabella B del Decreto Ministero dell’Ambiente 29 luglio 2004, nr. 248, l’amianto è trasformato in un materiale a matrice silicatica, non fibroso, innocuo che sarà macinato a secco, omogeneizzato ed eventualmente riutilizzato come materia prima per svariate applicazioni industriali.

Processo per la trasformazione termica di lastre di cemento- amianto utilizzando un forno continuo / Gualtieri, Alessandro. - .

Processo per la trasformazione termica di lastre di cemento- amianto utilizzando un forno continuo

GUALTIERI, Alessandro

Abstract

Processo di lavorazione industriale per la trasformazione termica diretta di pacchi sigillati in materiale plastico, contenenti lastre di cemento-amianto derivanti da normali operazioni di rimozione e che, in alternativa, verrebbero conferiti in discarica controllata. Il processo di trasformazione termica diretta dell’intera confezione di lastre avviene utilizzando un forno industriale continuo “a tunnel”, generalmente usato per la produzione di laterizio, di lunghezza non inferiore a 50 m. Il ciclo di cottura per ottenere la completa trasformazione delle fasi dell’amianto (sia amianto di serpentino che amianto di anfibolo) in fasi silicatiche di calcio, alluminio, magnesio e ferro, innocue per la salute dell’uomo e degli animali, prevede una rampa di riscaldamento da temperatura ambiente ad una temperatura compresa fra 1200 e 1300 °C in non meno di 12 ore, una permanenza in condizioni isotermiche alla temperatura raggiunta nello step precedente non inferiore a 20 ore in modo da ottenere una temperatura al cuore del pacco di non meno di 1000 °C per 20 ore. Infine, un raffreddamento non forzato in un tempo non inferiore a 18 ore. Il forno industriale deve assicurare il completo isolamento del materiale in cottura dall’ambiente esterno e deve essere dotato di un sistema di post-combustione, con una temperatura interna non inferiore a 1200 °C, attraverso il quale devono passare tutti i fumi derivanti dai processi di trasformazione della confezione di lastre (combustione della confezione medesima, processi di disidratazione, decarbonatazione, deossidrilazione).Questo processo di lavorazione industriale è altamente innovativo perché non prevede intervento meccanico prima della cottura come la macinazione del materiale contenente amianto, operazione pericolosa che può comportare la dispersione di fibre di amianto nell’ambiente.Il forno verrà alimentato a metano al fine di contenere le emissioni in atmosfera di gas di combustione. Lo stesso impianto potrà essere utilizzato per la trasformazione termica dell’amianto friabile, di manufatti di vario tipo contenenti amianto e di amianto inglobato in materiale plastico. Dopo il trattamento, in perfetto accordo con le tecniche di trasformazione cristallochimica (modificazione chimica e ceramizzazione) descritte nella Tabella B del Decreto Ministero dell’Ambiente 29 luglio 2004, nr. 248, l’amianto è trasformato in un materiale a matrice silicatica, non fibroso, innocuo che sarà macinato a secco, omogeneizzato ed eventualmente riutilizzato come materia prima per svariate applicazioni industriali.
2006
ZETADI S.r.l. Ferno (Va) Italy
MO2006A000205
Nazionale
Gualtieri, Alessandro
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