Il volume indaga le regole processuali da applicare alla crisi dell’impresa quando questa abbia dimensioni internazionali e si sia pertanto in presenza di beni e rapporti situati in più Stati. È considerazione fin troppo ovvia che sempre più imprese hanno dimensioni transnazionali, il fenomeno prima che giuridico è economico: i mercati sono sempre più aperti, hanno meno spazio i meccanismi protezionistici, sono in atto fenomeni di standardizzazione, la concorrenza assume dimensioni internazionali. A questo dato di fatto, che nasce dalla naturale e spontanea evoluzione delle imprese, si aggiungono inoltre fattispecie imprenditoriali esplicitamente normate come sovranazionali, come, in àmbito europeo, il GEIE (Gruppo europeo di interesse economico) o la Società europea. L’approvazione da parte del Consiglio UE del Regolamento comunitario relativo alle procedure d’insolvenza segna un importante punto fermo per i casi di fallimento aventi effetti transfrontalieri nei Paesi membri dell’Unione europea, con l’eccezione della Danimarca, alla quale il Regolamento non si applica, conformemente ai Protocolli allegati al Trattato di Amsterdam. Si tratta di una disciplina di grande rilievo anche pratico, pur se non può dimenticarsi come buona parte dei più rilevanti dissesti a carattere internazionale abbia superato i confini europei, interessando in particolare i Paesi ad economie avanzate come Stati Uniti e Giappone. Il lavoro si occupa dunque in primo luogo di come si siano evolute e consolidate in àmbito comunitario ed internazionale le regole volte a disciplinare l’insolvenza transnazionale, come premessa all’analisi del Regolamento comunitario n. 1346 del 2000 sulle procedure d’insolvenza, cui è dedicato il capitolo III. Tale Regolamento non è l’unico intervento comunitario in materia d’insolvenza e nel volume si tratta delle regole specifiche in ordine alla tutela dei lavoratori subordinati in caso d’insolvenza del datore di lavoro, alla definitività degli ordini immessi in un sistema di pagamento o di regolamento titoli e più ampiamente della disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi e dell’attuazione in Italia delle relative direttive; tale analisi è conclusa dall’esame della direttiva sui conglomerati finanziari e la disciplina speciale delle garanzie finanziarie nell’insolvenza transnazionale. Esaurito l’àmbito europeo il volume si dedica all’analisi delle regole comuni per i Paesi estranei a tale normativa, dove la soluzione dei quesiti posti dall’insolvenza transnazionale è meno agevole, in quanto nel nostro ordinamento mancano riferimenti normativi puntuali. È una situazione che frena l’emersione a livello giurisprudenziale di situazioni di insolvenza transnazionali, anche perché identiche difficoltà ed incertezze sussistono in molti altri Paesi. Di fronte ad un assetto normativo non chiaro la reazione nella pratica è quella di evitare che procedure concorsuali si articolino su di un livello internazionale, presentandosi in tal caso già a priori di difficile gestione. Il quadro è reso più complesso dal ricorrere di altre circostanze, come l’esistenza all’interno di singoli Stati, di situazioni economiche e finanziarie che portano all’adozione di misure volte ad evitare la liquidazione dell’impresa. Il volume tiene inoltre presente, in relazione all’impostazione stessa delle attività imprenditoriali, del diffuso fenomeno di affrontare il problema posto dalle differenze, non solo legislative, presenti nei singoli mercati nazionali, con la costituzione di autonome società operative nei singoli Paesi, distinte dall’ente che ha generato l’impresa. Relativamente all’analisi delle regole comuni l’indagine viene impostata secondo due profili: da una parte la dichiarazione di fallimento in Italia, con riguardo ai limiti della nostra giurisdizione nei confronti degli stranieri ed all’apprensione dei beni situati all’estero, dall’altro l’ingresso in Italia di procedure concorsuali aperte in altri Paesi. L’aspetto della dichiarazione di fallimento in conflitto con la giurisdizione di un altro Stato è quello che ha avuto il maggior spazio in dottrina, dove il problema è stato affrontato sulla base di due impostazioni teoriche opposte: i princìpi della territorialità o dell’universalità del fallimento. Sulla problematiche ha inciso la legge di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato, in relazione al cui disposto l’indagine si occupa dei limiti della nostra giurisdizione, attraverso un percorso che tiene conto delle innovazioni portate dall’attuale assetto normativo, cosicché dopo un indagine anche storica si possa più agevolmente trattare dell’efficacia in Italia dei provvedimenti stranieri in materia fallimentare. Il volume si conclude con un ultimo capitolo dedicato all’esame del sistema delle convenzioni internazionali in materia.L'opera si apre con una breve premessa (pagg. IX - XI) per svolgersi quindi secondo si seguenti contenuti:CAPITOLO I L’evoluzione ed il consolidamento in àmbito comunitario ed internazionale delle regole volte a disciplinare l’insolvenza transnazionale SOMMARIO: 1. Il quadro di riferimento iniziale. – 2. La Convenzione europea su alcuni aspetti internazionali del fallimento, del Consiglio d’Europa (c.d. Convenzione di Istanbul). - 3. Lo sviluppo della disciplina comunitaria in materia concorsuale degli anni ’90 fino alla Convenzione comunitaria sulle procedure d’insolvenza del 1995. – 4. L’evoluzione successiva della normativa comunitaria. – 5. I principali provvedimenti normativi di rilievo processualcivlistico adottati in àmbito comunitario. - 6. Primo inquadramento del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. - 7. Normative nazionali in materia di insolvenza internazionale di matrice continentale. – 8. Normative nazionali di common law. – 9. L’UNCITRAL model law on cross-border insolvency.CAPITOLO II Le discipline comunitarie di settore per l’insolvenza transfrontaliera SOMMARIO: 10. Il Regolamento n. 1346 del 2000 non è l’unico intervento comunitario in materia d’insolvenza. – 11. La tutela dei lavoratori subordinati in caso d’insolvenza del datore di lavoro. – 12. La definitività degli ordini immessi in un sistema di pagamento o di regolamento titoli. – 13. Linee guida della disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi. – 14. La disciplina comunitaria in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi. – 15. L’attuazione in Italia della direttiva comunitaria sulle crisi bancarie. – 16. La disciplina comunitaria in materia di risanamento e liquidazione delle imprese di assicurazione. – 17. L’attuazione in Italia della direttiva comunitaria sulla crisi degli enti assicurativi. – 18. Considerazioni finali sulla disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi. – 19. La direttiva sui conglomerati finanziari e la disciplina speciale delle garanzie finanziarie nell’insolvenza transnazionale. – 20. La diversa impostazione del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza.CAPITOLO III Il Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza SOMMARIO: 21. Le linee guida del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. – 22. La posizione della Danimarca. – 23. Il centro degli interessi principali del debitore come criterio di applicabilità del regolamento. Impostazione del problema della gestione dei possibili conflitti tra giurisdizioni. – 24. L’interpretazione della giurisprudenza ed il problema dei gruppi d’imprese: tra gli altri in particolare i casi Daisytek, Cirio e Parmalat. Ancora sui conflitti di giurisdizione. – 25. La nozione di controversia transfrontaliera. – 26. I problemi connessi al trasferimento in altro Paese della sede. – 27. La disciplina normativa del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. – 28. Questioni problematiche relative ad alcune disposizioni generali del Regolamento. – 29. Tematiche relative al riconoscimento delle decisioni. – 30. Le procedure territoriali. – 31. La disciplina positiva delle procedure secondarie d’insolvenza. – 32. Ulteriori aspetti da approfondire del Regolamento. – 33. Riflessi sul nostro ordinamento. – 34. Il GEIE e la sua insolvenza. – 35. Le Società europee e la loro insolvenza. – 36. Transizione all’analisi delle regole comuni.CAPITOLO IV Lineamenti introduttivi delle regole comuni ed in particolare la giurisdizione italiana prima della riforma del diritto internazionale privato SOMMARIO: 37. Alcune premesse storiche. – 38. L’evoluzione della normativa: dal codice di commercio alla legge fallimentare. – 39. L’evoluzione della normativa processualcivilistica. - 40. La giurisdizione italiana prima della riforma del diritto internazionale privato: il quesito centrale riguarda i limiti della nostra giurisdizione per la dichiarazione di fallimento. – 41. L’evoluzione nell’interpretazione dei dati normativi della codificazione ottocentesca. – 42. Gli orientamenti della dottrina dopo le riforme codicistiche del 1940 e legislative del 1942. – 43. Il problema dei limiti della giurisdizione italiana per la dichiarazione di fallimento è solo il primo di numerose questioni connesse: la necessità di una sede in Italia. – 44. Ulteriori spunti problematici emersi nella pratica. – 45. I problemi di cui si è occupata la dottrina. – 46. In particolare la lex fori concursus.CAPITOLO V Il sistema di diritto internazionale privato SOMMARIO: 47. Quadro sulla riforma del diritto internazionale privato. – 48. Applicabilità della riforma alla materia fallimentare. – 49. La possibile legittimazione da parte della riforma dell’art. 9 l.fall. come norma sulla giurisdizione. - 50. Una possibile diversa lettura, sulla base della riforma, dell’àmbito della giurisdizione in materia fallimentare. – 51. Segue: il diverso ruolo dell’art. 9, comma 3, l.fall. – 52. Il trattamento delle azioni connesse ad una procedura concorsuale, la formazione dell’attivo e l’accertamento del passivo. – 53. L’assetto di altri aspetti controversi emersi sotto la legislazione previgente. - 54. Questioni in materia societaria. – 55. Il problema dei gruppi di imprese come attualmente affrontato dalla legislazione. – 56. I gruppi in àmbito internazionale. – 57. Profili delle discipline dell’amministrazione straordinaria delle grandi e delle grandissime imprese in stato d’insolvenza.CAPITOLO VI L’efficacia in Italia della dichiarazione d’insolvenza pronunciata all’estero SOMMARIO: 58. Breve quadro storico. – 59. Aspetti problematici per il riconoscimento in Italia di sentenze straniere in materia concorsuale emersi sotto il vigore delle norme del codice di rito. – 60. Il riconoscimento in Italia di sentenze ed altri provvedimenti stranieri secondo la riforma del diritto internazionale privato. – 61. Gli effetti nel nostro ordinamento del riconoscimento di una sentenza straniera. – 62. Prosecuzione del tema del riconoscimento delle sentenze straniere di apertura di una procedura concorsuale secondo la normativa attuale. - 63. Il principio dell’«universalità limitata» di fronte all’art. 64 l. n. 218 del 1995. - 64. L’efficacia dei provvedimenti stranieri di dichiarazione d’insolvenza. – 65. La trascrizione o iscrizione nei pubblici registri di provvedimenti stranieri. - 66. Profili processuali.CAPITOLO VII Il sistema delle convenzioni internazionali SOMMARIO: 67. Cenni introduttivi. – 68. Le convenzioni aventi ad oggetto la materia concorsuale. – 69. Le convenzioni relative al riconoscimento ed all’esecuzione delle sentenze straniere. – 70. Segue: le convenzioni relative al riconoscimento ed all’esecuzione delle sentenze straniere che hanno ad oggetto anche la materia concorsuale.

L'approccio giurisdizionale all'insolvenza transfrontaliera / Vellani, Carlo. - STAMPA. - (2006), pp. 1-562.

L'approccio giurisdizionale all'insolvenza transfrontaliera

VELLANI, Carlo
2006

Abstract

Il volume indaga le regole processuali da applicare alla crisi dell’impresa quando questa abbia dimensioni internazionali e si sia pertanto in presenza di beni e rapporti situati in più Stati. È considerazione fin troppo ovvia che sempre più imprese hanno dimensioni transnazionali, il fenomeno prima che giuridico è economico: i mercati sono sempre più aperti, hanno meno spazio i meccanismi protezionistici, sono in atto fenomeni di standardizzazione, la concorrenza assume dimensioni internazionali. A questo dato di fatto, che nasce dalla naturale e spontanea evoluzione delle imprese, si aggiungono inoltre fattispecie imprenditoriali esplicitamente normate come sovranazionali, come, in àmbito europeo, il GEIE (Gruppo europeo di interesse economico) o la Società europea. L’approvazione da parte del Consiglio UE del Regolamento comunitario relativo alle procedure d’insolvenza segna un importante punto fermo per i casi di fallimento aventi effetti transfrontalieri nei Paesi membri dell’Unione europea, con l’eccezione della Danimarca, alla quale il Regolamento non si applica, conformemente ai Protocolli allegati al Trattato di Amsterdam. Si tratta di una disciplina di grande rilievo anche pratico, pur se non può dimenticarsi come buona parte dei più rilevanti dissesti a carattere internazionale abbia superato i confini europei, interessando in particolare i Paesi ad economie avanzate come Stati Uniti e Giappone. Il lavoro si occupa dunque in primo luogo di come si siano evolute e consolidate in àmbito comunitario ed internazionale le regole volte a disciplinare l’insolvenza transnazionale, come premessa all’analisi del Regolamento comunitario n. 1346 del 2000 sulle procedure d’insolvenza, cui è dedicato il capitolo III. Tale Regolamento non è l’unico intervento comunitario in materia d’insolvenza e nel volume si tratta delle regole specifiche in ordine alla tutela dei lavoratori subordinati in caso d’insolvenza del datore di lavoro, alla definitività degli ordini immessi in un sistema di pagamento o di regolamento titoli e più ampiamente della disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi e dell’attuazione in Italia delle relative direttive; tale analisi è conclusa dall’esame della direttiva sui conglomerati finanziari e la disciplina speciale delle garanzie finanziarie nell’insolvenza transnazionale. Esaurito l’àmbito europeo il volume si dedica all’analisi delle regole comuni per i Paesi estranei a tale normativa, dove la soluzione dei quesiti posti dall’insolvenza transnazionale è meno agevole, in quanto nel nostro ordinamento mancano riferimenti normativi puntuali. È una situazione che frena l’emersione a livello giurisprudenziale di situazioni di insolvenza transnazionali, anche perché identiche difficoltà ed incertezze sussistono in molti altri Paesi. Di fronte ad un assetto normativo non chiaro la reazione nella pratica è quella di evitare che procedure concorsuali si articolino su di un livello internazionale, presentandosi in tal caso già a priori di difficile gestione. Il quadro è reso più complesso dal ricorrere di altre circostanze, come l’esistenza all’interno di singoli Stati, di situazioni economiche e finanziarie che portano all’adozione di misure volte ad evitare la liquidazione dell’impresa. Il volume tiene inoltre presente, in relazione all’impostazione stessa delle attività imprenditoriali, del diffuso fenomeno di affrontare il problema posto dalle differenze, non solo legislative, presenti nei singoli mercati nazionali, con la costituzione di autonome società operative nei singoli Paesi, distinte dall’ente che ha generato l’impresa. Relativamente all’analisi delle regole comuni l’indagine viene impostata secondo due profili: da una parte la dichiarazione di fallimento in Italia, con riguardo ai limiti della nostra giurisdizione nei confronti degli stranieri ed all’apprensione dei beni situati all’estero, dall’altro l’ingresso in Italia di procedure concorsuali aperte in altri Paesi. L’aspetto della dichiarazione di fallimento in conflitto con la giurisdizione di un altro Stato è quello che ha avuto il maggior spazio in dottrina, dove il problema è stato affrontato sulla base di due impostazioni teoriche opposte: i princìpi della territorialità o dell’universalità del fallimento. Sulla problematiche ha inciso la legge di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato, in relazione al cui disposto l’indagine si occupa dei limiti della nostra giurisdizione, attraverso un percorso che tiene conto delle innovazioni portate dall’attuale assetto normativo, cosicché dopo un indagine anche storica si possa più agevolmente trattare dell’efficacia in Italia dei provvedimenti stranieri in materia fallimentare. Il volume si conclude con un ultimo capitolo dedicato all’esame del sistema delle convenzioni internazionali in materia.L'opera si apre con una breve premessa (pagg. IX - XI) per svolgersi quindi secondo si seguenti contenuti:CAPITOLO I L’evoluzione ed il consolidamento in àmbito comunitario ed internazionale delle regole volte a disciplinare l’insolvenza transnazionale SOMMARIO: 1. Il quadro di riferimento iniziale. – 2. La Convenzione europea su alcuni aspetti internazionali del fallimento, del Consiglio d’Europa (c.d. Convenzione di Istanbul). - 3. Lo sviluppo della disciplina comunitaria in materia concorsuale degli anni ’90 fino alla Convenzione comunitaria sulle procedure d’insolvenza del 1995. – 4. L’evoluzione successiva della normativa comunitaria. – 5. I principali provvedimenti normativi di rilievo processualcivlistico adottati in àmbito comunitario. - 6. Primo inquadramento del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. - 7. Normative nazionali in materia di insolvenza internazionale di matrice continentale. – 8. Normative nazionali di common law. – 9. L’UNCITRAL model law on cross-border insolvency.CAPITOLO II Le discipline comunitarie di settore per l’insolvenza transfrontaliera SOMMARIO: 10. Il Regolamento n. 1346 del 2000 non è l’unico intervento comunitario in materia d’insolvenza. – 11. La tutela dei lavoratori subordinati in caso d’insolvenza del datore di lavoro. – 12. La definitività degli ordini immessi in un sistema di pagamento o di regolamento titoli. – 13. Linee guida della disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi. – 14. La disciplina comunitaria in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi. – 15. L’attuazione in Italia della direttiva comunitaria sulle crisi bancarie. – 16. La disciplina comunitaria in materia di risanamento e liquidazione delle imprese di assicurazione. – 17. L’attuazione in Italia della direttiva comunitaria sulla crisi degli enti assicurativi. – 18. Considerazioni finali sulla disciplina speciale per la crisi degli enti bancari ed assicurativi. – 19. La direttiva sui conglomerati finanziari e la disciplina speciale delle garanzie finanziarie nell’insolvenza transnazionale. – 20. La diversa impostazione del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza.CAPITOLO III Il Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza SOMMARIO: 21. Le linee guida del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. – 22. La posizione della Danimarca. – 23. Il centro degli interessi principali del debitore come criterio di applicabilità del regolamento. Impostazione del problema della gestione dei possibili conflitti tra giurisdizioni. – 24. L’interpretazione della giurisprudenza ed il problema dei gruppi d’imprese: tra gli altri in particolare i casi Daisytek, Cirio e Parmalat. Ancora sui conflitti di giurisdizione. – 25. La nozione di controversia transfrontaliera. – 26. I problemi connessi al trasferimento in altro Paese della sede. – 27. La disciplina normativa del Regolamento comunitario sulle procedure d’insolvenza. – 28. Questioni problematiche relative ad alcune disposizioni generali del Regolamento. – 29. Tematiche relative al riconoscimento delle decisioni. – 30. Le procedure territoriali. – 31. La disciplina positiva delle procedure secondarie d’insolvenza. – 32. Ulteriori aspetti da approfondire del Regolamento. – 33. Riflessi sul nostro ordinamento. – 34. Il GEIE e la sua insolvenza. – 35. Le Società europee e la loro insolvenza. – 36. Transizione all’analisi delle regole comuni.CAPITOLO IV Lineamenti introduttivi delle regole comuni ed in particolare la giurisdizione italiana prima della riforma del diritto internazionale privato SOMMARIO: 37. Alcune premesse storiche. – 38. L’evoluzione della normativa: dal codice di commercio alla legge fallimentare. – 39. L’evoluzione della normativa processualcivilistica. - 40. La giurisdizione italiana prima della riforma del diritto internazionale privato: il quesito centrale riguarda i limiti della nostra giurisdizione per la dichiarazione di fallimento. – 41. L’evoluzione nell’interpretazione dei dati normativi della codificazione ottocentesca. – 42. Gli orientamenti della dottrina dopo le riforme codicistiche del 1940 e legislative del 1942. – 43. Il problema dei limiti della giurisdizione italiana per la dichiarazione di fallimento è solo il primo di numerose questioni connesse: la necessità di una sede in Italia. – 44. Ulteriori spunti problematici emersi nella pratica. – 45. I problemi di cui si è occupata la dottrina. – 46. In particolare la lex fori concursus.CAPITOLO V Il sistema di diritto internazionale privato SOMMARIO: 47. Quadro sulla riforma del diritto internazionale privato. – 48. Applicabilità della riforma alla materia fallimentare. – 49. La possibile legittimazione da parte della riforma dell’art. 9 l.fall. come norma sulla giurisdizione. - 50. Una possibile diversa lettura, sulla base della riforma, dell’àmbito della giurisdizione in materia fallimentare. – 51. Segue: il diverso ruolo dell’art. 9, comma 3, l.fall. – 52. Il trattamento delle azioni connesse ad una procedura concorsuale, la formazione dell’attivo e l’accertamento del passivo. – 53. L’assetto di altri aspetti controversi emersi sotto la legislazione previgente. - 54. Questioni in materia societaria. – 55. Il problema dei gruppi di imprese come attualmente affrontato dalla legislazione. – 56. I gruppi in àmbito internazionale. – 57. Profili delle discipline dell’amministrazione straordinaria delle grandi e delle grandissime imprese in stato d’insolvenza.CAPITOLO VI L’efficacia in Italia della dichiarazione d’insolvenza pronunciata all’estero SOMMARIO: 58. Breve quadro storico. – 59. Aspetti problematici per il riconoscimento in Italia di sentenze straniere in materia concorsuale emersi sotto il vigore delle norme del codice di rito. – 60. Il riconoscimento in Italia di sentenze ed altri provvedimenti stranieri secondo la riforma del diritto internazionale privato. – 61. Gli effetti nel nostro ordinamento del riconoscimento di una sentenza straniera. – 62. Prosecuzione del tema del riconoscimento delle sentenze straniere di apertura di una procedura concorsuale secondo la normativa attuale. - 63. Il principio dell’«universalità limitata» di fronte all’art. 64 l. n. 218 del 1995. - 64. L’efficacia dei provvedimenti stranieri di dichiarazione d’insolvenza. – 65. La trascrizione o iscrizione nei pubblici registri di provvedimenti stranieri. - 66. Profili processuali.CAPITOLO VII Il sistema delle convenzioni internazionali SOMMARIO: 67. Cenni introduttivi. – 68. Le convenzioni aventi ad oggetto la materia concorsuale. – 69. Le convenzioni relative al riconoscimento ed all’esecuzione delle sentenze straniere. – 70. Segue: le convenzioni relative al riconoscimento ed all’esecuzione delle sentenze straniere che hanno ad oggetto anche la materia concorsuale.
2006
9788814132988
Giuffré
ITALIA
L'approccio giurisdizionale all'insolvenza transfrontaliera / Vellani, Carlo. - STAMPA. - (2006), pp. 1-562.
Vellani, Carlo
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