I. UNO SGUARDO AL MEDIOEVO: GIUDICI E AVVOCATI A MODENA1. Giuristi a Modena: presenze e organizzazione2. Una formazione, più professioni3. Lo statuto del 1270-1337 4. “Iudicare”, “consulere”, “defendere”5. La struttura del collegio:a) i priori;b) il massaro;c) il notaio;d) il bidello;e) i sindacatori (“circatores”);f) i riformatori (“statutarii”)6. L’immatricolazione 7. I doveri dei matricolati 8. Il tardo medioevo e la crisi dei secoli XVI e XVIIII. ALLE ORIGINI DELLA IURISDICTIO DUCALE: CONSIGLIO DI GIUSTIZIA E SEGNATURA1. I poteri giudiziari dei ducati estensi2. La creazione del Consiglio di Giustizia3. La creazione della Segnatura4. La Segnatura come “alter ego” del ducaIII. GRAZIA E GIUSTIZIA1. La “grazia” del duca2. La “giustizia” del duca3. Incontestabilità della giustizia ducale4. La revisione5. Giustizia ducale e giustizia cittadinaIV. LE RIFORME GIUDIZIARIE DI METÀ SETTECENTO1. Il regolamento del 17402. Dopo la pace di Aquisgrana: le riforme del 1754-553. Gli assestamenti degli anni 1757-1760: un tribunale ducale unico?4. La creazione del Supremo Consiglio di Giustizia (1761)V. GIUSTIZIA PENALE E FEUDALITÀ1. Il regolamento di giustizia penale del 12 settembre 17632. Autonomia feudale e prerogative sovrane tra XVII e XVIII secolo3. La reazione dei feudatari e il chirografo del 26 maggio 1767VI. ASSESTAMENTO ED ARTICOLAZIONE DEL SUPREMO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA1. L’esperimento Crescimanno2. Le due “aule”3. Il regolamento del 2 aprile 1769:a) articolazione del testo normativo ed ampliamento della “giudicatura”;b) il ruolo del presidente;c) l’aula civile;d) l’aula criminale;e) i giudici locali;f) i consiglieri;g) avvocato e sindaco fiscali;h) il segretarioi) i cancellieriVII. IL CODICE DEL 17711. I lavori della commissione (1767-1771)2. Alcuni elementi di valutazione3. Le fonti4. Il Supremo Consiglio di Giustizia5. Aspetti di novità e di tradizionalismo: il processo civile6. Integrazioni e modifiche: qualche esempioVIII. LE RIFORME DI FINE SETTECENTO. MOTIVI E INTERPRETAZIONI1. Il Piano di Governo del 17802. La Consulta ducale (1785)3. La motivazione delle sentenze e le dichiarazioni interpretative:a) le premesse storiche;b) motivi e interpretazioni:c) il dibattito sulla motivazione;d) l’attività interpretativa;e) il “Libro dei motivi” introdotto nel 1785IX. L’INFLUENZA DI LUDOVICO ANTONIO MURATORI SUL DIRITTO E SULLA CULTURA GIURIDICA ESTENSI1. Muratori e il Settecento: una premessa2. Il riformismo estense3. La “pubblica felicità”4. La motivazione della sentenza5. Il codice nuovo di leggi 6. Il fedecommesso 7. Prescrizione e usucapione8. La transazione9. Certezza e speditezza dei giudizi10. Concorso dei creditori11. Interesse e usura12. ConclusioniX. L’UNIVERSITÀ DI MODENA E LA RIFORMA DEL 17721. Le origini dell’Università di Modena:a) la genesi medievale;b) verso la ricostituzione di uno Studio;c) lo Studio pubblico di San Carlo2. Il riformismo europeo3. La riforma universitaria del 17724. Struttura e corsi5. Il monopolio degli studi6. Lo stato giuridico dei docenti: compiti e prerogative7. L’attività didattica8. Gli studenti: iscrizione, frequenza, privilegi9. Il conferimento della laurea10. Gli organi universitari11. La biblioteca universitaria12. Gli aggiustamenti del sistemaXI. LA POLITICA ECCLESIASTICA ED IL GIURISDIZIONALISMO: L’ESEMPIO DELLE CONFRATERNITE E DEGLI ENTI ASSISTENZIALI1. Premessa2. Confraternite, opere e luoghi pii3. Le riforme settecentesche in Italia3. Il caso estense: “buongoverno” e politica fiscale4. La “giurisdizione sovrana”5. L’attacco al privilegio ecclesiastico6. Il controllo contabile7. L’ultima stagione riformatrice8. Assistenza “pubblica” e soppressioniXII. UN ESEMPIO DI RIFORMISMO UMANITARIO: LA PROPOSTA ABOLIZIONE DELLA TORTURA (1777)1. La prassi del XVII secolo2. Le riforme settecentesche3. La commissione Fabrizi4. La proposta di abolizione5. Il testo integrale della relazione FabriziXIII. ANCORA SUL DIRITTO PENALE: DALLA NEGOZIAZIONE TRA PRIVATI ALLA LEGISLAZIONE CODIFICATA1. Premessa2. Paci, tregue, cauzioni “di non offendere”3. La “rottura della pace” e la normativa statutaria dei comuni4. L’autorità ducale: una presenza defilata e discontinua5. La normativa seicentesca: un nuovo corso?6. Il diritto penale estense tra Sei e Settecento7. La legislazione ottocentesca, tra esigenze ‘emergenziali’ ed istanze codicistiche8. Il codice criminale del 1855:a) modelli ed elementi qualificanti;b) le fattispecie delittuose

Diritto, istituzioni e cultura giuridica in area estense. Lezioni e percorsi di storia del diritto / Tavilla, Carmelo Elio. - STAMPA. - (2006), pp. 1-374.

Diritto, istituzioni e cultura giuridica in area estense. Lezioni e percorsi di storia del diritto

TAVILLA, Carmelo Elio
2006

Abstract

I. UNO SGUARDO AL MEDIOEVO: GIUDICI E AVVOCATI A MODENA1. Giuristi a Modena: presenze e organizzazione2. Una formazione, più professioni3. Lo statuto del 1270-1337 4. “Iudicare”, “consulere”, “defendere”5. La struttura del collegio:a) i priori;b) il massaro;c) il notaio;d) il bidello;e) i sindacatori (“circatores”);f) i riformatori (“statutarii”)6. L’immatricolazione 7. I doveri dei matricolati 8. Il tardo medioevo e la crisi dei secoli XVI e XVIIII. ALLE ORIGINI DELLA IURISDICTIO DUCALE: CONSIGLIO DI GIUSTIZIA E SEGNATURA1. I poteri giudiziari dei ducati estensi2. La creazione del Consiglio di Giustizia3. La creazione della Segnatura4. La Segnatura come “alter ego” del ducaIII. GRAZIA E GIUSTIZIA1. La “grazia” del duca2. La “giustizia” del duca3. Incontestabilità della giustizia ducale4. La revisione5. Giustizia ducale e giustizia cittadinaIV. LE RIFORME GIUDIZIARIE DI METÀ SETTECENTO1. Il regolamento del 17402. Dopo la pace di Aquisgrana: le riforme del 1754-553. Gli assestamenti degli anni 1757-1760: un tribunale ducale unico?4. La creazione del Supremo Consiglio di Giustizia (1761)V. GIUSTIZIA PENALE E FEUDALITÀ1. Il regolamento di giustizia penale del 12 settembre 17632. Autonomia feudale e prerogative sovrane tra XVII e XVIII secolo3. La reazione dei feudatari e il chirografo del 26 maggio 1767VI. ASSESTAMENTO ED ARTICOLAZIONE DEL SUPREMO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA1. L’esperimento Crescimanno2. Le due “aule”3. Il regolamento del 2 aprile 1769:a) articolazione del testo normativo ed ampliamento della “giudicatura”;b) il ruolo del presidente;c) l’aula civile;d) l’aula criminale;e) i giudici locali;f) i consiglieri;g) avvocato e sindaco fiscali;h) il segretarioi) i cancellieriVII. IL CODICE DEL 17711. I lavori della commissione (1767-1771)2. Alcuni elementi di valutazione3. Le fonti4. Il Supremo Consiglio di Giustizia5. Aspetti di novità e di tradizionalismo: il processo civile6. Integrazioni e modifiche: qualche esempioVIII. LE RIFORME DI FINE SETTECENTO. MOTIVI E INTERPRETAZIONI1. Il Piano di Governo del 17802. La Consulta ducale (1785)3. La motivazione delle sentenze e le dichiarazioni interpretative:a) le premesse storiche;b) motivi e interpretazioni:c) il dibattito sulla motivazione;d) l’attività interpretativa;e) il “Libro dei motivi” introdotto nel 1785IX. L’INFLUENZA DI LUDOVICO ANTONIO MURATORI SUL DIRITTO E SULLA CULTURA GIURIDICA ESTENSI1. Muratori e il Settecento: una premessa2. Il riformismo estense3. La “pubblica felicità”4. La motivazione della sentenza5. Il codice nuovo di leggi 6. Il fedecommesso 7. Prescrizione e usucapione8. La transazione9. Certezza e speditezza dei giudizi10. Concorso dei creditori11. Interesse e usura12. ConclusioniX. L’UNIVERSITÀ DI MODENA E LA RIFORMA DEL 17721. Le origini dell’Università di Modena:a) la genesi medievale;b) verso la ricostituzione di uno Studio;c) lo Studio pubblico di San Carlo2. Il riformismo europeo3. La riforma universitaria del 17724. Struttura e corsi5. Il monopolio degli studi6. Lo stato giuridico dei docenti: compiti e prerogative7. L’attività didattica8. Gli studenti: iscrizione, frequenza, privilegi9. Il conferimento della laurea10. Gli organi universitari11. La biblioteca universitaria12. Gli aggiustamenti del sistemaXI. LA POLITICA ECCLESIASTICA ED IL GIURISDIZIONALISMO: L’ESEMPIO DELLE CONFRATERNITE E DEGLI ENTI ASSISTENZIALI1. Premessa2. Confraternite, opere e luoghi pii3. Le riforme settecentesche in Italia3. Il caso estense: “buongoverno” e politica fiscale4. La “giurisdizione sovrana”5. L’attacco al privilegio ecclesiastico6. Il controllo contabile7. L’ultima stagione riformatrice8. Assistenza “pubblica” e soppressioniXII. UN ESEMPIO DI RIFORMISMO UMANITARIO: LA PROPOSTA ABOLIZIONE DELLA TORTURA (1777)1. La prassi del XVII secolo2. Le riforme settecentesche3. La commissione Fabrizi4. La proposta di abolizione5. Il testo integrale della relazione FabriziXIII. ANCORA SUL DIRITTO PENALE: DALLA NEGOZIAZIONE TRA PRIVATI ALLA LEGISLAZIONE CODIFICATA1. Premessa2. Paci, tregue, cauzioni “di non offendere”3. La “rottura della pace” e la normativa statutaria dei comuni4. L’autorità ducale: una presenza defilata e discontinua5. La normativa seicentesca: un nuovo corso?6. Il diritto penale estense tra Sei e Settecento7. La legislazione ottocentesca, tra esigenze ‘emergenziali’ ed istanze codicistiche8. Il codice criminale del 1855:a) modelli ed elementi qualificanti;b) le fattispecie delittuose
2006
9788834867167
Giappichelli
ITALIA
Diritto, istituzioni e cultura giuridica in area estense. Lezioni e percorsi di storia del diritto / Tavilla, Carmelo Elio. - STAMPA. - (2006), pp. 1-374.
Tavilla, Carmelo Elio
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