Il ricorso al credito esterno da parte delle famiglie italiane nel corso degli ultimi anni è stato progressivamente crescente. Il cambiamento di comportamento delle famiglie e la loro maggiore propensione all’indebitamento richiedono una spiegazione organica e un’analisi strutturale ed unitaria sia del mercato del credito al consumo ed immobiliare che delle caratteristiche socio-economiche delle famiglie.Numerosi sono i fattori che hanno contribuito a questo andamento sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, favoriti ed amplificati nei loro effetti dal quadro congiunturale e dal lento diffondersi di nuovi modelli comportamentali sia di consumo e spesa che di indebitamento. Infatti, le famiglie italiane stanno modificando sensibilmente il proprio approccio verso i servizi di finanziamento relativi ai propri acquisti e agli investimenti immobiliari. Il significato negativo tradizionalmente associato al ricorso all’indebitamento sta lentamente sfumando verso una concezione più moderna del credito al consumo quale modalità di gestione dei pagamenti degli acquisti più o meno rilevanti. In particolare, si rileva una sempre maggiore consapevolezza finanziaria delle famiglie e una migliore e più razionale gestione dei propri flussi di cassa.L’incremento del ricorso all’indebitamento da parte delle famiglie italiane ha dato spunto a molteplici riflessioni di natura sociale e politica sulla natura e sul significato del fenomeno.Da un lato, esiste una preoccupata visione di un aumento dell’indebitamento delle famiglie quale sintomo di un graduale e progressivo impoverimento delle famiglie. Occorre riflettere se l’aumentata domanda di credito debba essere considerata come segnale di deterioramento della situazione economico-finanziaria delle famiglie, soprattutto se associato a periodi di congiuntura negativa, di stagnazione dei consumi, di spinte inflazionistiche e di riduzione del potere d’acquisto del reddito disponibile. In questo senso, si configurerebbe la necessità di valutare l’entità di questo squilibrio finanziario e verificare se possa essere interpretato come una tendenza embrionale verso situazioni di sovra-indebitamento delle famiglie italiane.Un’interpretazione antagonista, sostanzialmente opposta alla precedente, vede il maggiore indebitamento come la conseguenza del progressivo diffondersi di un nuovo e più moderno modello di comportamento finanziario, in grado di aumentare il benessere delle famiglie attraverso un migliore adattamento delle necessità finanziarie al reddito disponibile e al ciclo di vita. Le famiglie ampliano le proprie valutazioni di consumo e/o investimento immobiliare e ragionano su un orizzonte temporale molto più ampio, calibrato sul reddito complessivo atteso. Ciò significa che esse fondano le proprie decisioni di acquisto non più sul reddito accumulato (risparmio) ma sul proprio reddito futuro, componendo i propri flussi di reddito fra consumi, risparmio, investimenti e consumi in modo completamente differente rispetto al passato.Questo lavoro si propone di analizzare la natura assunta dal maggiore indebitamento delle famiglie e, più in generale, la sensibile crescita registrata nel mercato del credito al consumo. Il perseguimento di questo obiettivo ha richiesto un’approfondita analisi delle caratteristiche della clientela famiglie e della domanda di finanziamenti da loro espressa, insieme ad un’attenta valutazione dell’evoluzione registratasi dal lato dell’offerta, non solo sotto un profilo strutturale, ma anche dell’accezione che il credito al consumo ha assunto per il sistema economico italiano e per il mercato dei beni durevoli e dei servizi.

Il ricorso al credito delle famiglie italiane: sovraindebitamento o cambiamento culturale / Cosma, Stefano. - STAMPA. - (2006), pp. 423-443. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale di economia degli Intermediari Finanziari tenutosi a Parma nel 4 -5 Novembre 2005).

Il ricorso al credito delle famiglie italiane: sovraindebitamento o cambiamento culturale

COSMA, Stefano
2006

Abstract

Il ricorso al credito esterno da parte delle famiglie italiane nel corso degli ultimi anni è stato progressivamente crescente. Il cambiamento di comportamento delle famiglie e la loro maggiore propensione all’indebitamento richiedono una spiegazione organica e un’analisi strutturale ed unitaria sia del mercato del credito al consumo ed immobiliare che delle caratteristiche socio-economiche delle famiglie.Numerosi sono i fattori che hanno contribuito a questo andamento sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, favoriti ed amplificati nei loro effetti dal quadro congiunturale e dal lento diffondersi di nuovi modelli comportamentali sia di consumo e spesa che di indebitamento. Infatti, le famiglie italiane stanno modificando sensibilmente il proprio approccio verso i servizi di finanziamento relativi ai propri acquisti e agli investimenti immobiliari. Il significato negativo tradizionalmente associato al ricorso all’indebitamento sta lentamente sfumando verso una concezione più moderna del credito al consumo quale modalità di gestione dei pagamenti degli acquisti più o meno rilevanti. In particolare, si rileva una sempre maggiore consapevolezza finanziaria delle famiglie e una migliore e più razionale gestione dei propri flussi di cassa.L’incremento del ricorso all’indebitamento da parte delle famiglie italiane ha dato spunto a molteplici riflessioni di natura sociale e politica sulla natura e sul significato del fenomeno.Da un lato, esiste una preoccupata visione di un aumento dell’indebitamento delle famiglie quale sintomo di un graduale e progressivo impoverimento delle famiglie. Occorre riflettere se l’aumentata domanda di credito debba essere considerata come segnale di deterioramento della situazione economico-finanziaria delle famiglie, soprattutto se associato a periodi di congiuntura negativa, di stagnazione dei consumi, di spinte inflazionistiche e di riduzione del potere d’acquisto del reddito disponibile. In questo senso, si configurerebbe la necessità di valutare l’entità di questo squilibrio finanziario e verificare se possa essere interpretato come una tendenza embrionale verso situazioni di sovra-indebitamento delle famiglie italiane.Un’interpretazione antagonista, sostanzialmente opposta alla precedente, vede il maggiore indebitamento come la conseguenza del progressivo diffondersi di un nuovo e più moderno modello di comportamento finanziario, in grado di aumentare il benessere delle famiglie attraverso un migliore adattamento delle necessità finanziarie al reddito disponibile e al ciclo di vita. Le famiglie ampliano le proprie valutazioni di consumo e/o investimento immobiliare e ragionano su un orizzonte temporale molto più ampio, calibrato sul reddito complessivo atteso. Ciò significa che esse fondano le proprie decisioni di acquisto non più sul reddito accumulato (risparmio) ma sul proprio reddito futuro, componendo i propri flussi di reddito fra consumi, risparmio, investimenti e consumi in modo completamente differente rispetto al passato.Questo lavoro si propone di analizzare la natura assunta dal maggiore indebitamento delle famiglie e, più in generale, la sensibile crescita registrata nel mercato del credito al consumo. Il perseguimento di questo obiettivo ha richiesto un’approfondita analisi delle caratteristiche della clientela famiglie e della domanda di finanziamenti da loro espressa, insieme ad un’attenta valutazione dell’evoluzione registratasi dal lato dell’offerta, non solo sotto un profilo strutturale, ma anche dell’accezione che il credito al consumo ha assunto per il sistema economico italiano e per il mercato dei beni durevoli e dei servizi.
2006
Convegno Nazionale di economia degli Intermediari Finanziari
Parma
4 -5 Novembre 2005
423
443
Cosma, Stefano
Il ricorso al credito delle famiglie italiane: sovraindebitamento o cambiamento culturale / Cosma, Stefano. - STAMPA. - (2006), pp. 423-443. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale di economia degli Intermediari Finanziari tenutosi a Parma nel 4 -5 Novembre 2005).
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