Questo volume studia le molteplici connessioni della “Ricerca del tempo perduto” con teorie filosofiche e psicologiche elaborate in Francia nella seconda metà dell’Ottocento o all’inizio del Novecento. Diversamente da altri saggi, non si propone semplicemente di evidenziare alcune convergenze tra certi nuclei tematici del romanzo e certe prospettive, né fa della “Ricerca” la pedissequa traduzione di una o più correnti filosofiche, ma ricostruisce in modo puntuale la formazione filosofica di Proust, dagli studi liceali (1988/89: classe di filosofia) ai corsi universitari (1894/95: preparazione licenza in filosofi), fino all’incontro con temi e teorie della psicologia sperimentale. Emerge così: 1) che Proust, attraverso Darlu prima, Boutroux e Séailles poi, è venuto a contatto con quell’orientamento spiritualista allora predominante nelle scuole e nelle università francesi, e che accomunava personalità diverse come Félix Ravaisson e Jules Lachelier; 2) che la duplice influenza di Ravaisson e di Lachelier permea diversi nodi del romanzo proustiano, dal tema dell’abitudine alla questione delle essenze e delle leggi generali. Inoltre, il volume mostra l’influenza altrettanto determinante esercitata dalla psicologia sperimentale francese dell’epoca e, tramite riscontri altrettanto precisi, indica come Proust sia venuto in contatto coi problemi dell’inconscio, del sonno, dei sogni, della memoria, della psicopatologia, ecc.L’indagine messa in campo si profila originale anche sotto il profilo ermeneutico, soprattutto nell’esigenza – fatta valere da Annamaria Contini - di rilevare sia l’autonomia che l’eteronomia della Recherche, scorgendo in essa un’opera complessa e affascinante proprio perché in grado di rielaborare - e, talvolta, di trasformare radicalmente - le teorie ricavate da altri autori. Non si tratta tanto di salvaguardare due istanze contrapposte, quanto di ammetterne la complementarietà: se parliamo di spessore teorico della “Ricerca”, dovremo riconoscere che esiste una riflessione filosofica proustiana e che questa si è venuta delineando attraverso lo studio e il confronto con altre posizioni.

La biblioteca di Proust / Contini, Annamaria. - STAMPA. - 1:(1988), pp. 1-220.

La biblioteca di Proust

CONTINI, Annamaria
1988

Abstract

Questo volume studia le molteplici connessioni della “Ricerca del tempo perduto” con teorie filosofiche e psicologiche elaborate in Francia nella seconda metà dell’Ottocento o all’inizio del Novecento. Diversamente da altri saggi, non si propone semplicemente di evidenziare alcune convergenze tra certi nuclei tematici del romanzo e certe prospettive, né fa della “Ricerca” la pedissequa traduzione di una o più correnti filosofiche, ma ricostruisce in modo puntuale la formazione filosofica di Proust, dagli studi liceali (1988/89: classe di filosofia) ai corsi universitari (1894/95: preparazione licenza in filosofi), fino all’incontro con temi e teorie della psicologia sperimentale. Emerge così: 1) che Proust, attraverso Darlu prima, Boutroux e Séailles poi, è venuto a contatto con quell’orientamento spiritualista allora predominante nelle scuole e nelle università francesi, e che accomunava personalità diverse come Félix Ravaisson e Jules Lachelier; 2) che la duplice influenza di Ravaisson e di Lachelier permea diversi nodi del romanzo proustiano, dal tema dell’abitudine alla questione delle essenze e delle leggi generali. Inoltre, il volume mostra l’influenza altrettanto determinante esercitata dalla psicologia sperimentale francese dell’epoca e, tramite riscontri altrettanto precisi, indica come Proust sia venuto in contatto coi problemi dell’inconscio, del sonno, dei sogni, della memoria, della psicopatologia, ecc.L’indagine messa in campo si profila originale anche sotto il profilo ermeneutico, soprattutto nell’esigenza – fatta valere da Annamaria Contini - di rilevare sia l’autonomia che l’eteronomia della Recherche, scorgendo in essa un’opera complessa e affascinante proprio perché in grado di rielaborare - e, talvolta, di trasformare radicalmente - le teorie ricavate da altri autori. Non si tratta tanto di salvaguardare due istanze contrapposte, quanto di ammetterne la complementarietà: se parliamo di spessore teorico della “Ricerca”, dovremo riconoscere che esiste una riflessione filosofica proustiana e che questa si è venuta delineando attraverso lo studio e il confronto con altre posizioni.
1988
9788877790972
Nuova Alfa Editoriale
ITALIA
La biblioteca di Proust / Contini, Annamaria. - STAMPA. - 1:(1988), pp. 1-220.
Contini, Annamaria
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