Nella prima parte del contributo l'A. verifica se e come siano stati tradotti, all'interno di un campione di 180 statuti comunali di Regioni diverse (Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria) quelle linee-guida dell'impianto costituente locale che l'art. 8 della l. n. 142/90 individua con riferimento all'istituto del difensore civico. A tal proposito, l'analisi condotta evidenzia come le scelte degli statuti esaminati appaiano caratterizzate - salvo alcune eccezioni - da uno scarso grado di diversificazione, limitandosi, spesso, a riprendere "alla lettera" le medesime regole e previsioni che erano già state codificate da tempo nella quasi totalità delle leggi regionali in materia.Nella seconda parte, invece, l'A. cerca di capire a quale dei diversi "modelli" di difensore civico si siano prevalentemente ispirati gli statuti-campione. Dall'analisi effettuata sembra emergere una configurazione del nuovo istituto come "autorità indipendente", collocata in una posizione di sostanziale estraneità sia nei confronti della funzione di controllo politico che viene svolta dal consiglio comunale; sia nei confronti dell'apparato burocratico verso cui si rivolge la sua azione di garanzia. Dovendo quindi rigettarsi l'ipotesi di un difensore civico con ruolo e funzioni di "commissario consiliare". Lo scritto si conclude con alcune brevi considerazioni sulle possibili linee evolutive della difesa civica in sede locale.

Il difensore civico comunale dopo l'attuazione statutaria della l. n. 142 del 1990 / Pinardi, Roberto. - STAMPA. - (1993), pp. 53-80.

Il difensore civico comunale dopo l'attuazione statutaria della l. n. 142 del 1990

PINARDI, Roberto
1993

Abstract

Nella prima parte del contributo l'A. verifica se e come siano stati tradotti, all'interno di un campione di 180 statuti comunali di Regioni diverse (Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria) quelle linee-guida dell'impianto costituente locale che l'art. 8 della l. n. 142/90 individua con riferimento all'istituto del difensore civico. A tal proposito, l'analisi condotta evidenzia come le scelte degli statuti esaminati appaiano caratterizzate - salvo alcune eccezioni - da uno scarso grado di diversificazione, limitandosi, spesso, a riprendere "alla lettera" le medesime regole e previsioni che erano già state codificate da tempo nella quasi totalità delle leggi regionali in materia.Nella seconda parte, invece, l'A. cerca di capire a quale dei diversi "modelli" di difensore civico si siano prevalentemente ispirati gli statuti-campione. Dall'analisi effettuata sembra emergere una configurazione del nuovo istituto come "autorità indipendente", collocata in una posizione di sostanziale estraneità sia nei confronti della funzione di controllo politico che viene svolta dal consiglio comunale; sia nei confronti dell'apparato burocratico verso cui si rivolge la sua azione di garanzia. Dovendo quindi rigettarsi l'ipotesi di un difensore civico con ruolo e funzioni di "commissario consiliare". Lo scritto si conclude con alcune brevi considerazioni sulle possibili linee evolutive della difesa civica in sede locale.
1993
Governo del Comune e Statuti. Una ricerca sulle scelte organizzatorie
9788838796852
Maggioli
ITALIA
Il difensore civico comunale dopo l'attuazione statutaria della l. n. 142 del 1990 / Pinardi, Roberto. - STAMPA. - (1993), pp. 53-80.
Pinardi, Roberto
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