L’educazione estetica appare un tema molto attuale in una società, come la nostra, che assegna alla sfera dell’aísthesis una grande rilevanza, estendendone progressivamente i confini e non subordinandola più costantemente alla sfera del razionale, del concettuale. Tuttavia, proprio l’ampliamento dell’estetico pone una serie di questioni a chi voglia sondarne le potenzialità in direzione educativa. In primo luogo, che cosa bisogna intendere oggi per “esperienza estetica”? Solo l’esperienza del bello e dell’arte oppure qualunque esperienza suscettibile di estetizzazione, o addirittura qualunque tipo di esperienza in cui sia la sensibilità a giocare un ruolo decisivo? E ancora: in mancanza di un riferimento univoco, su cosa dovrà basarsi un’educazione estetica volta a favorire lo sviluppo di virtù democratiche come la responsabilità individuale, l’autonoma capacità di giudizio, il pluralismo, la tolleranza nei confronti del “diverso”, la solidarietà verso gli altri?Per fornire qualche risposta, seppure parziale e provvisoria, a queste domande, il presente scritto parte da un testo - le Lettere sull’educazione estetica dell’uomo, di Friedrich Schiller (1795) - che ha anticipato l’impostazione del problema estetico come problema pedagogico nel mondo borghese e industriale. si sofferma poi su un altro testo, più recente - Educare con l’arte, di Herbert Read (1943) - che illustra la funzione pedagogica dell’arte in una società democratica. Considera infine come fenomeni tipici della condizione postmoderna, quali l’estetizzazione della realtà e la globalizzazione dell’informazione, stiano ridisegnando caratteri e finalità dell’educazione estetica, ponendo nuovi interrogativi e nuove sfide.

Educare con l'estetica / Contini, Annamaria. - STAMPA. - (2003), pp. 81-105.

Educare con l'estetica

CONTINI, Annamaria
2003

Abstract

L’educazione estetica appare un tema molto attuale in una società, come la nostra, che assegna alla sfera dell’aísthesis una grande rilevanza, estendendone progressivamente i confini e non subordinandola più costantemente alla sfera del razionale, del concettuale. Tuttavia, proprio l’ampliamento dell’estetico pone una serie di questioni a chi voglia sondarne le potenzialità in direzione educativa. In primo luogo, che cosa bisogna intendere oggi per “esperienza estetica”? Solo l’esperienza del bello e dell’arte oppure qualunque esperienza suscettibile di estetizzazione, o addirittura qualunque tipo di esperienza in cui sia la sensibilità a giocare un ruolo decisivo? E ancora: in mancanza di un riferimento univoco, su cosa dovrà basarsi un’educazione estetica volta a favorire lo sviluppo di virtù democratiche come la responsabilità individuale, l’autonoma capacità di giudizio, il pluralismo, la tolleranza nei confronti del “diverso”, la solidarietà verso gli altri?Per fornire qualche risposta, seppure parziale e provvisoria, a queste domande, il presente scritto parte da un testo - le Lettere sull’educazione estetica dell’uomo, di Friedrich Schiller (1795) - che ha anticipato l’impostazione del problema estetico come problema pedagogico nel mondo borghese e industriale. si sofferma poi su un altro testo, più recente - Educare con l’arte, di Herbert Read (1943) - che illustra la funzione pedagogica dell’arte in una società democratica. Considera infine come fenomeni tipici della condizione postmoderna, quali l’estetizzazione della realtà e la globalizzazione dell’informazione, stiano ridisegnando caratteri e finalità dell’educazione estetica, ponendo nuovi interrogativi e nuove sfide.
2003
Un mon de valors
9788493312572
Edicions a Peticio
SPAGNA
Educare con l'estetica / Contini, Annamaria. - STAMPA. - (2003), pp. 81-105.
Contini, Annamaria
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