Questo saggio riprende e sviluppa l'analisi della struttura del mercato del lavoro nei sistemi territoriali di piccola impresa. Mostra che nell'insieme delle piccole imprese emiliane il mercato del lavoro è formato da due segmenti non omogenei. Uno costituito da lavoratori -i giovani di prima assunzione, i lavoratori con contratto a tempo definito, gli stagionali, una quota non trascurabile di forza lavoro femminile e di lavoratori in et\`a avanzata- soggetti al licenziamento e, più in generale, con un alto turnover. Un altro - pari a circa un terzo degli occupati --- costituito prevalentemente da lavoratori qualificati, che invece nella piccola impresa ha rapporti di lavoro di lunga durata, spesso superiori ai 10-15 anni. Ciò ha implicazioni a diversi livelli. Spiega, innanzitutto, il coesistere di un alto tasso di rotazione aggregato della forza-lavoro con una elevata anzianità media degli occupati “stabili”. Chiarifica inoltre in che modo l'impresa minore garantisce flessibilità all'intero sistema industriale dal lato delle quantità e del volume di lavoro occupato al mutare delle condizioni dei mercati, in presenza o di oscillazioni cicliche della domanda, di mutamenti nella composizione della domanda di prodotto o di cambiamenti della tecnologia. L'aggiustamento delle “quantità”anche nella piccola impresa non coinvolge in modo indiscriminato tutte le componenti della forza-lavoro. Vi è uno strato dell'occupazione che è evidentemente protetto dall'andamento del ciclo secondo modalità che appaiono largamente simili a quelle che si possono riscontrare nelle imprese grandi e con mercati interni strutturati. Anche nell'impresa minore emerge una componente dell'occupazione “quasi fissa”. La tesi di fondo che viene proposta è che l'elevata anzianità aziendale è l'altra faccia del “rapporto di fiducia e collaborazione reciproca'' che governa le transazioni tra committente e subfornitore. E ha il medesimo fondamento economico. Rapporti di lavoro con forti elementi di tipo cooperativo infatti sono, forse più che in altri sistemi produttivi, una delle condizioni di efficienza dell'impresa e, nel più lungo termine, una delle condizioni per la sua stessa sopravvivenza.

Alcune considerazioni sul turnover e le misure di durata dell’occupazione / Solinas, Giovanni. - In: POLITICA ECONOMICA. - ISSN 1120-9496. - STAMPA. - VI:(1990), pp. 449-480.

Alcune considerazioni sul turnover e le misure di durata dell’occupazione

SOLINAS, Giovanni
1990

Abstract

Questo saggio riprende e sviluppa l'analisi della struttura del mercato del lavoro nei sistemi territoriali di piccola impresa. Mostra che nell'insieme delle piccole imprese emiliane il mercato del lavoro è formato da due segmenti non omogenei. Uno costituito da lavoratori -i giovani di prima assunzione, i lavoratori con contratto a tempo definito, gli stagionali, una quota non trascurabile di forza lavoro femminile e di lavoratori in et\`a avanzata- soggetti al licenziamento e, più in generale, con un alto turnover. Un altro - pari a circa un terzo degli occupati --- costituito prevalentemente da lavoratori qualificati, che invece nella piccola impresa ha rapporti di lavoro di lunga durata, spesso superiori ai 10-15 anni. Ciò ha implicazioni a diversi livelli. Spiega, innanzitutto, il coesistere di un alto tasso di rotazione aggregato della forza-lavoro con una elevata anzianità media degli occupati “stabili”. Chiarifica inoltre in che modo l'impresa minore garantisce flessibilità all'intero sistema industriale dal lato delle quantità e del volume di lavoro occupato al mutare delle condizioni dei mercati, in presenza o di oscillazioni cicliche della domanda, di mutamenti nella composizione della domanda di prodotto o di cambiamenti della tecnologia. L'aggiustamento delle “quantità”anche nella piccola impresa non coinvolge in modo indiscriminato tutte le componenti della forza-lavoro. Vi è uno strato dell'occupazione che è evidentemente protetto dall'andamento del ciclo secondo modalità che appaiono largamente simili a quelle che si possono riscontrare nelle imprese grandi e con mercati interni strutturati. Anche nell'impresa minore emerge una componente dell'occupazione “quasi fissa”. La tesi di fondo che viene proposta è che l'elevata anzianità aziendale è l'altra faccia del “rapporto di fiducia e collaborazione reciproca'' che governa le transazioni tra committente e subfornitore. E ha il medesimo fondamento economico. Rapporti di lavoro con forti elementi di tipo cooperativo infatti sono, forse più che in altri sistemi produttivi, una delle condizioni di efficienza dell'impresa e, nel più lungo termine, una delle condizioni per la sua stessa sopravvivenza.
1990
VI
449
480
Alcune considerazioni sul turnover e le misure di durata dell’occupazione / Solinas, Giovanni. - In: POLITICA ECONOMICA. - ISSN 1120-9496. - STAMPA. - VI:(1990), pp. 449-480.
Solinas, Giovanni
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