Sommario: PRIMA PARTE. 1.0. Il riemergere del «nemico» nelle politiche penali contemporanee. 1.1. Premessa. 1.2. Logiche binarie e logiche fuzzy nella definizione del nemico. 1.3. La lezione tragica di Carl Schmitt e la demarcazione del discorso nel contesto degli Stati democratici. 1.4. Il primo significato del diritto penale del nemico come logica “d’autore”, affrancata dalla retribuzione e dalla colpevolezza. Le tre ipotesi principali. 1.5.1. Breve disamina delle tipologie del primo gruppo. Le misure di sicurezza personali (l’autore con pericolosità caratteriale interna). 1.5.2. Le emergenze criminali dipendenti da eccezionali tipi d’autore: terrorismo, mafia e criminalità organizzata (l’autore collettivo e organizzato). 1.5.3 (segue). I riflessi processuali di questa tipologia “emergenziale”. 1.5.4. La guerra come reato o come pena (l’autore-Stato e l’autoria «su larga scala»). 1.6. Il secondo significato del diritto penale del nemico: l’uso strumentale del diritto penale del fatto in funzione simbolico-espressiva e di «lotta» contro il «male» commesso da un tipo normale d’autore. L’esempio dei Tribunali penali internazionali ad hoc. 1.7. L’ambiguità esplosiva della terza concezione del nemico come «non persona», tra ‘fatto’ e ‘diritto’ (Jakobs). 1.8. (segue). Un collaudo delle forme di nemico-«non persona» sul modello «giuridico» del lager nazionalsocialista, e sul modello-Guantanamo. 1.9. Prime conclusioni. Legittimazione del “diritto penale del nemico” come concetto critico, anziché dogmatico. Il ruolo prevalente del processo e delle cause di giustificazione (rinvio). SECONDA PARTE. 2.0. Quali spazi per l’autore «dentro» al diritto penale del fatto. 2.1. I meriti irrinunciabili e le carenze di rappresentatività della cultura espressiva di un diritto penale del solo fatto. 2.2. Il progetto di superare il diritto penale come aliud: dal jus terribile ed exceptum alla «normalizzazione» del diritto penale nel secondo Novecento. 2.3. L’impossibilità di paradigmi unitari: il diritto penale differenziato e la pluralità dei binari di intervento penale. 3.0. Il controllo democratico e scientifico sugli stati di eccezione e le leggi di emergenza. 3.1. Le buone ragioni e i limiti del rifiuto di elaborare categorie specifiche o discipline per lo «stato di eccezione». 3.2. La previsione legale di stati di eccezione, fra temporaneità e limiti: a) L’ipotesi dell’abbattimento di un aereo dirottato da terroristi contro obiettivi civili; b) l’inapplicabilità allo Stato e ai suoi organi della scriminante di diritto comune dello stato di necessità; c) l’esempio classico della tortura “necessitata”; d) gli spazi per un diritto costituzionale di eccezione, in materia penale e processuale penale. 3.3 (Segue). Il processo penale come causa di giustificazione (rispetto a fatti di reato commessi da organi pubblici) e le scriminanti come strumenti di “lotta”. 3.4. I diritti fondamentali come connotato della democrazia e come limite a ogni diritto penale “normale” e “di guerra”.

Il diritto penale di fronte al "nemico" / Donini, Massimo. - In: CASSAZIONE PENALE. - ISSN 1125-856X. - STAMPA. - 02:(2006), pp. 735-777.

Il diritto penale di fronte al "nemico"

DONINI, Massimo
2006

Abstract

Sommario: PRIMA PARTE. 1.0. Il riemergere del «nemico» nelle politiche penali contemporanee. 1.1. Premessa. 1.2. Logiche binarie e logiche fuzzy nella definizione del nemico. 1.3. La lezione tragica di Carl Schmitt e la demarcazione del discorso nel contesto degli Stati democratici. 1.4. Il primo significato del diritto penale del nemico come logica “d’autore”, affrancata dalla retribuzione e dalla colpevolezza. Le tre ipotesi principali. 1.5.1. Breve disamina delle tipologie del primo gruppo. Le misure di sicurezza personali (l’autore con pericolosità caratteriale interna). 1.5.2. Le emergenze criminali dipendenti da eccezionali tipi d’autore: terrorismo, mafia e criminalità organizzata (l’autore collettivo e organizzato). 1.5.3 (segue). I riflessi processuali di questa tipologia “emergenziale”. 1.5.4. La guerra come reato o come pena (l’autore-Stato e l’autoria «su larga scala»). 1.6. Il secondo significato del diritto penale del nemico: l’uso strumentale del diritto penale del fatto in funzione simbolico-espressiva e di «lotta» contro il «male» commesso da un tipo normale d’autore. L’esempio dei Tribunali penali internazionali ad hoc. 1.7. L’ambiguità esplosiva della terza concezione del nemico come «non persona», tra ‘fatto’ e ‘diritto’ (Jakobs). 1.8. (segue). Un collaudo delle forme di nemico-«non persona» sul modello «giuridico» del lager nazionalsocialista, e sul modello-Guantanamo. 1.9. Prime conclusioni. Legittimazione del “diritto penale del nemico” come concetto critico, anziché dogmatico. Il ruolo prevalente del processo e delle cause di giustificazione (rinvio). SECONDA PARTE. 2.0. Quali spazi per l’autore «dentro» al diritto penale del fatto. 2.1. I meriti irrinunciabili e le carenze di rappresentatività della cultura espressiva di un diritto penale del solo fatto. 2.2. Il progetto di superare il diritto penale come aliud: dal jus terribile ed exceptum alla «normalizzazione» del diritto penale nel secondo Novecento. 2.3. L’impossibilità di paradigmi unitari: il diritto penale differenziato e la pluralità dei binari di intervento penale. 3.0. Il controllo democratico e scientifico sugli stati di eccezione e le leggi di emergenza. 3.1. Le buone ragioni e i limiti del rifiuto di elaborare categorie specifiche o discipline per lo «stato di eccezione». 3.2. La previsione legale di stati di eccezione, fra temporaneità e limiti: a) L’ipotesi dell’abbattimento di un aereo dirottato da terroristi contro obiettivi civili; b) l’inapplicabilità allo Stato e ai suoi organi della scriminante di diritto comune dello stato di necessità; c) l’esempio classico della tortura “necessitata”; d) gli spazi per un diritto costituzionale di eccezione, in materia penale e processuale penale. 3.3 (Segue). Il processo penale come causa di giustificazione (rispetto a fatti di reato commessi da organi pubblici) e le scriminanti come strumenti di “lotta”. 3.4. I diritti fondamentali come connotato della democrazia e come limite a ogni diritto penale “normale” e “di guerra”.
2006
02
735
777
Il diritto penale di fronte al "nemico" / Donini, Massimo. - In: CASSAZIONE PENALE. - ISSN 1125-856X. - STAMPA. - 02:(2006), pp. 735-777.
Donini, Massimo
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