Introduzione: Le antibiotico-resistenze rappresentano, a livello Nazionale, un problema clinico e organizzativo rilevante. La resistenza ai carbapenemi sviluppata da enterobatteri pone problemi al controllo delle infezioni in ambito ospedaliero determinando aumento di mortalità, degenza e costi. L’AUSL Romagna in ottemperanza alle direttive Regionali ha implementato misure specifiche di controllo con ricerca attiva dei colonizzati e isolamento preventivo dei pazienti a rischio. Materiali e metodi: Dal 2017 è stato avviato uno specifico sistema di sorveglianza e gestione dei pazienti colonizzati/infetti da CPE, basato sull’identificazione precoce attraverso screening all’ingresso in Ospedale; attraverso una checklist vengono valutati 10 fattori di rischio e determinato uno score: se il risultato individua un paziente a rischio viene eseguito screening con tampone rettale. Nelle Unità Operative ad alto rischio (es. Rianimazione) sono screeenati tutti i pazienti in ingresso. Lo screening viene effettuato al momento del ricovero (o entro 24 ore): in attesa dell’esito del test il paziente viene gestito come positivo, applicando le misure di isolamento da contatto che saranno sospese in caso di negatività e mantenute per tutto il ricovero in caso di positività. Il sistema informatizzato permette inoltre di identificare precocemente i pazienti già noti per colonizzazione/infezione da CPE che accedono alla struttura, tramite l’apertura di un “pop-up” di Alert inviato dal sistema al momento del ricovero. In caso di positività riscontrata in paziente recentemente non noto è necessaria conferma attraverso la ripetizione del test; per confermare la negativizzazione è necessario ottenere 3 referti negativi eseguiti a 7 giorni di distanza. I pazienti positivi vengono valutati da Medico e Infermiere responsabili che ne dispongono l’isolamento in stanza singola, in coorting o il solo isolamento spaziale. Al fine di evitare e monitorare eventuali infezioni secondarie da trasmissione del microrganismo viene attivata sorveglianza attiva dei contatti. Sono stati eseguiti corsi di formazione rivolti agli operatori per aggiornamento e sensibilizzazione sul tema. Risultati: Dal 2017, anno di avvio del programma di sorveglianza, ad oggi nell’Ospedale di Forlì sono stati individuati 78 positività da tampone rettale su un complessivo di 51.921 ricoveri, con un’incidenza dell’1,55‰; inoltre, sono stati riscontrate 36 positività su campioni da altri materiali (incidenza 0,69‰) e 7 batteriemie (incidenza 0,13‰). Si è verificato un solo caso di infezione secondaria da trasmissione intra-ospedaliera. Conclusioni: I risultati mostrano che l’attivazione del programma di sorveglianza e gestione ha permesso di individuare precocemente i pazienti colonizzati/infetti, adottare adeguate misure di isolamento e controllare la trasmissione intra-ospedaliera nonostante l’aumento dei pazienti a rischio, della diffusione e della circolazione dei microrganismi.

Sorveglianza e monitoraggio degli enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE): i risultati dell’ospedale G.B. Morgagni - L. Pierantoni di Forlì / Fagioli, Francesca; Righi, E; Rossi, A; Amadori, A; Bergamini, R; Fabbri, E; Masperi, P.. - In: JOURNAL OF PREVENTIVE MEDICINE AND HYGIENE. - ISSN 2421-4248. - 30:3 supp 1(2019), pp. 327-327. (Intervento presentato al convegno Le evidenze scientifiche per la Sanità Pubblica: dalle emergenze alla promozione della salute tenutosi a Perugia nel 16-19 ottobre 2019).

Sorveglianza e monitoraggio degli enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE): i risultati dell’ospedale G.B. Morgagni - L. Pierantoni di Forlì.

Fagioli, Francesca
;
Righi E;
2019

Abstract

Introduzione: Le antibiotico-resistenze rappresentano, a livello Nazionale, un problema clinico e organizzativo rilevante. La resistenza ai carbapenemi sviluppata da enterobatteri pone problemi al controllo delle infezioni in ambito ospedaliero determinando aumento di mortalità, degenza e costi. L’AUSL Romagna in ottemperanza alle direttive Regionali ha implementato misure specifiche di controllo con ricerca attiva dei colonizzati e isolamento preventivo dei pazienti a rischio. Materiali e metodi: Dal 2017 è stato avviato uno specifico sistema di sorveglianza e gestione dei pazienti colonizzati/infetti da CPE, basato sull’identificazione precoce attraverso screening all’ingresso in Ospedale; attraverso una checklist vengono valutati 10 fattori di rischio e determinato uno score: se il risultato individua un paziente a rischio viene eseguito screening con tampone rettale. Nelle Unità Operative ad alto rischio (es. Rianimazione) sono screeenati tutti i pazienti in ingresso. Lo screening viene effettuato al momento del ricovero (o entro 24 ore): in attesa dell’esito del test il paziente viene gestito come positivo, applicando le misure di isolamento da contatto che saranno sospese in caso di negatività e mantenute per tutto il ricovero in caso di positività. Il sistema informatizzato permette inoltre di identificare precocemente i pazienti già noti per colonizzazione/infezione da CPE che accedono alla struttura, tramite l’apertura di un “pop-up” di Alert inviato dal sistema al momento del ricovero. In caso di positività riscontrata in paziente recentemente non noto è necessaria conferma attraverso la ripetizione del test; per confermare la negativizzazione è necessario ottenere 3 referti negativi eseguiti a 7 giorni di distanza. I pazienti positivi vengono valutati da Medico e Infermiere responsabili che ne dispongono l’isolamento in stanza singola, in coorting o il solo isolamento spaziale. Al fine di evitare e monitorare eventuali infezioni secondarie da trasmissione del microrganismo viene attivata sorveglianza attiva dei contatti. Sono stati eseguiti corsi di formazione rivolti agli operatori per aggiornamento e sensibilizzazione sul tema. Risultati: Dal 2017, anno di avvio del programma di sorveglianza, ad oggi nell’Ospedale di Forlì sono stati individuati 78 positività da tampone rettale su un complessivo di 51.921 ricoveri, con un’incidenza dell’1,55‰; inoltre, sono stati riscontrate 36 positività su campioni da altri materiali (incidenza 0,69‰) e 7 batteriemie (incidenza 0,13‰). Si è verificato un solo caso di infezione secondaria da trasmissione intra-ospedaliera. Conclusioni: I risultati mostrano che l’attivazione del programma di sorveglianza e gestione ha permesso di individuare precocemente i pazienti colonizzati/infetti, adottare adeguate misure di isolamento e controllare la trasmissione intra-ospedaliera nonostante l’aumento dei pazienti a rischio, della diffusione e della circolazione dei microrganismi.
2019
30
327
327
Fagioli, Francesca; Righi, E; Rossi, A; Amadori, A; Bergamini, R; Fabbri, E; Masperi, P.
Sorveglianza e monitoraggio degli enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE): i risultati dell’ospedale G.B. Morgagni - L. Pierantoni di Forlì / Fagioli, Francesca; Righi, E; Rossi, A; Amadori, A; Bergamini, R; Fabbri, E; Masperi, P.. - In: JOURNAL OF PREVENTIVE MEDICINE AND HYGIENE. - ISSN 2421-4248. - 30:3 supp 1(2019), pp. 327-327. (Intervento presentato al convegno Le evidenze scientifiche per la Sanità Pubblica: dalle emergenze alla promozione della salute tenutosi a Perugia nel 16-19 ottobre 2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1182441
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