Introduzione Il bullismo interetnico rappresenta una piaga rilevante del mondo della scuola attuale. Per affrontare questo tema, è importante riferirsi alla letteratura sulle relazioni intergruppi oltre che a quella sul bullismo. In questo studio, ci siamo focalizzati sul contatto indiretto, e specificamente sul contatto vicario, come un modo efficace di affrontare il tema in bambini di scuola primaria, sulla base delle ampie evidenze che mostrano come avere un amico dell’ingroup che ha amici nell’outgroup sia sufficiente per ridurre il pregiudizio. Metodo Hanno preso parte allo studio 117 bambini italiani (59 maschi, 50 femmine) dalle classi prima, seconda e terza di scuola primaria (età media = 7.58 anni). Si sono create tre fiabe ad hoc, strutturate in modo che il/la protagonista fosse una persone straniera proveniente da un Paese lontano, discriminata, emarginata e trattata sistematicamente male a causa della sua diversità. Le storie avevano una struttura comune: presentazione del/la protagonista che proveniva da un Paese lontano, solitudine nel Paese di arrivo, percezione di diversità del/la protagonista da parte dei locali, azioni negative nei suoi confronti motivate dalla diversità, realizzazione delle ingiustizie perpetrate, riconciliazione. Le fiabe, accompagnate da attività miranti a riconoscere l’appropriatezza o meno del comportamento verso il/la protagonista e ad identificare le proprie reazioni emotive, sono state realizzate in tre incontri della durata di un’ora ciascuno, nelle quali i bambini ascoltavano la storia letta dagli sperimentatori, svolgevano le attività e discutevano in piccolo gruppo. Una settimana circa dopo il termine dell’intervento, si somministrava un questionario. Vi era anche un gruppo di controllo, in cui ai bambini era semplicemente chiesto di compilare il questionario. Risultati I risultati hanno evidenziato un effetto della condizione sperimentale su misure di empatia e di norme sociali contrarie al bullismo. Sebbene non si siano ottenuti effetti diretti su una misura di reazione a una situazione di bullismo, si è rilevato un effetto indiretto, mediato dall’empatia. Conclusioni Il tema del bullismo interetnico va affrontato sin da piccoli. In questo studio si è dimostrato che storie ad hoc, pensate per bambini delle prime classi di scuola primarie, è efficace per promuovere reazioni contrarie ai bulli e alle loro azioni vessatorie nei confronti di bambini stranieri.

Combattere il bullismo interetnico con il contatto vicario / Cadamuro, Alessia; Bisagno, Elisa; Cocco, Veronica Margherita; Di Bernardo, Gian Antonio; Vezzali, Loris. - (2019). (Intervento presentato al convegno XXXII Congresso Nazionale AIP, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi a Napoli nel 23-25 settembre).

Combattere il bullismo interetnico con il contatto vicario

Cadamuro, Alessia;Bisagno, Elisa;Di Bernardo, Gian Antonio;Vezzali, Loris
2019

Abstract

Introduzione Il bullismo interetnico rappresenta una piaga rilevante del mondo della scuola attuale. Per affrontare questo tema, è importante riferirsi alla letteratura sulle relazioni intergruppi oltre che a quella sul bullismo. In questo studio, ci siamo focalizzati sul contatto indiretto, e specificamente sul contatto vicario, come un modo efficace di affrontare il tema in bambini di scuola primaria, sulla base delle ampie evidenze che mostrano come avere un amico dell’ingroup che ha amici nell’outgroup sia sufficiente per ridurre il pregiudizio. Metodo Hanno preso parte allo studio 117 bambini italiani (59 maschi, 50 femmine) dalle classi prima, seconda e terza di scuola primaria (età media = 7.58 anni). Si sono create tre fiabe ad hoc, strutturate in modo che il/la protagonista fosse una persone straniera proveniente da un Paese lontano, discriminata, emarginata e trattata sistematicamente male a causa della sua diversità. Le storie avevano una struttura comune: presentazione del/la protagonista che proveniva da un Paese lontano, solitudine nel Paese di arrivo, percezione di diversità del/la protagonista da parte dei locali, azioni negative nei suoi confronti motivate dalla diversità, realizzazione delle ingiustizie perpetrate, riconciliazione. Le fiabe, accompagnate da attività miranti a riconoscere l’appropriatezza o meno del comportamento verso il/la protagonista e ad identificare le proprie reazioni emotive, sono state realizzate in tre incontri della durata di un’ora ciascuno, nelle quali i bambini ascoltavano la storia letta dagli sperimentatori, svolgevano le attività e discutevano in piccolo gruppo. Una settimana circa dopo il termine dell’intervento, si somministrava un questionario. Vi era anche un gruppo di controllo, in cui ai bambini era semplicemente chiesto di compilare il questionario. Risultati I risultati hanno evidenziato un effetto della condizione sperimentale su misure di empatia e di norme sociali contrarie al bullismo. Sebbene non si siano ottenuti effetti diretti su una misura di reazione a una situazione di bullismo, si è rilevato un effetto indiretto, mediato dall’empatia. Conclusioni Il tema del bullismo interetnico va affrontato sin da piccoli. In questo studio si è dimostrato che storie ad hoc, pensate per bambini delle prime classi di scuola primarie, è efficace per promuovere reazioni contrarie ai bulli e alle loro azioni vessatorie nei confronti di bambini stranieri.
2019
XXXII Congresso Nazionale AIP, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione
Napoli
23-25 settembre
Cadamuro, Alessia; Bisagno, Elisa; Cocco, Veronica Margherita; Di Bernardo, Gian Antonio; Vezzali, Loris
Combattere il bullismo interetnico con il contatto vicario / Cadamuro, Alessia; Bisagno, Elisa; Cocco, Veronica Margherita; Di Bernardo, Gian Antonio; Vezzali, Loris. - (2019). (Intervento presentato al convegno XXXII Congresso Nazionale AIP, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi a Napoli nel 23-25 settembre).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1181287
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