La teoria romantica non è una teoria come comunemente la si intende. I romantici amano riflessioni in forma di frammenti, allusioni, giochi di parole, ossimori e si caratterizzano propriamente come assenza di tutto ciò che comunemente ci si attende da una teoria: l'elaborazione di sistema che dia coesione alle argomentazioni, una coerente dottrina affidata a principi scientifici che si fondino in conoscenze verificate e possano dunque fornire insegnamenti applicabili all'esperienza. L'opera di Walter Benjamin può essere considerata come una delle più proficue applicazione della teoria romantica alla teoria della traduzione. Non può allora stupire il fatto che i suoi scritti più importanti per la traduttologia siano caratterizzati da una forma per diversi aspetti analoga a quella che caratterizza gli scritti dei fratelli Schlegel, di Novalis e di altri romantici. Ciò a cui il traduttore è chiamato a orientarsi dalla teoria romantica non è il gesto di restituire la stessa sostanza nelle forme linguistiche di un'altra lingua, ma di riprodurre dell'opera un effetto omologo sul fruitore. L'interesse non è dunque rivolto all'immanenza della parola nel suo significato concreto e manifesto, ma alla sua azione sul fruitore, dunque a una dimensione del testo che si dispiega solo nel contesto in cui viene recepito.

Walter Benjamin e la rivoluzione romantica nella teoria della traduzione / Giacobazzi, Cesare. - In: LA QUESTIONE ROMANTICA. - ISSN 1125-0364. - 9:(2017), pp. 79-90.

Walter Benjamin e la rivoluzione romantica nella teoria della traduzione

Cesare Giacobazzi
2017

Abstract

La teoria romantica non è una teoria come comunemente la si intende. I romantici amano riflessioni in forma di frammenti, allusioni, giochi di parole, ossimori e si caratterizzano propriamente come assenza di tutto ciò che comunemente ci si attende da una teoria: l'elaborazione di sistema che dia coesione alle argomentazioni, una coerente dottrina affidata a principi scientifici che si fondino in conoscenze verificate e possano dunque fornire insegnamenti applicabili all'esperienza. L'opera di Walter Benjamin può essere considerata come una delle più proficue applicazione della teoria romantica alla teoria della traduzione. Non può allora stupire il fatto che i suoi scritti più importanti per la traduttologia siano caratterizzati da una forma per diversi aspetti analoga a quella che caratterizza gli scritti dei fratelli Schlegel, di Novalis e di altri romantici. Ciò a cui il traduttore è chiamato a orientarsi dalla teoria romantica non è il gesto di restituire la stessa sostanza nelle forme linguistiche di un'altra lingua, ma di riprodurre dell'opera un effetto omologo sul fruitore. L'interesse non è dunque rivolto all'immanenza della parola nel suo significato concreto e manifesto, ma alla sua azione sul fruitore, dunque a una dimensione del testo che si dispiega solo nel contesto in cui viene recepito.
2017
9
79
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Walter Benjamin e la rivoluzione romantica nella teoria della traduzione / Giacobazzi, Cesare. - In: LA QUESTIONE ROMANTICA. - ISSN 1125-0364. - 9:(2017), pp. 79-90.
Giacobazzi, Cesare
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