E’ ormai noto in letteratura che l’atto del mentire richiede una grande quantità di controllo cognitivo rispetto al dire la verità. Diversi studi infatti hanno riportato tempi di reazione e dilatazione pupillare (indice psicofisiologico associato al carico cognitivo) maggiori quando ai partecipanti viene richiesto di dire la bugia rispetto a dire la verità. Nell’ambito della psicologia sociale, vari studi hanno dimostrato che interagire con un membro del proprio ingroup è più facile rispetto all’interazione con un membro del proprio outgroup. Considerando queste premesse, l’obiettivo di questo lavoro è quello di indagare l’atto del mentire e dire la verità prendendo in considerazione l’interazione con un membro del proprio ingroup o outgroup, identificando la propria appartenenza attraverso la razza (o meglio dire etnia?). Verrà esaminato il carico cognitivo legato a questo processo registrando, oltre ai tempi di reazione, la dilatazione pupillare. E’ stato chiesto a 4 studenti (2 femmine, bianca e di colore e 2 maschi, bianco e di colore) di registrare un breve filmato presentandosi. Ai partecipanti (N = 40) è stato chiesto di interagire con 2 di loro (1 maschio e una femmina) appartenenti al proprio ingroup o outgroup (disegno between) e rispondere a delle domande (risposta dicotomica) dicendo la verità o la bugia. Sono stati misurati i tempi di reazione e la dilatazione pupillare. I risultati sui tempi di reazione mostrano che i partecipanti sono più lenti a mentire rispetto a dire la verità. Questo effetto però non interagisce con il gruppo: mentire al proprio ingroup richiede lo stesso tempo che mentire al proprio outgroup. I risultati sulla dilatazione pupillare, oltre a riflettere il pattern dei tempi di reazione, la pupilla è più dilatata nell’atto del mentire rispetto al dire la verità, emerge un effetto principale legato al gruppo: la pupilla si dilata maggioremente quando i partecipanti interagiscono con i membri del proprio ingroup rispetto al proprio outgroup. Questi risultati dimostrano che l’atto del mentire richiede uno sforzo maggiore rispetto all’atto del dire la verità ma sembra che a livello comportamentale questo processo non venga influezato dal gruppo di appartenenza. Invece, considerando le risposte pupillari, i partecipanti fanno uno sforzo maggiore nel rispondere a membri del proprio ingroup riflettendo un un ruolo del pregiudizio a livello automatico (inconsapevole) nell’interazione con membri del proprio ingroup o outgroup.

Le bugie hanno le pupille larghe: Uno studio sul pregiudizio razziale nell’atto del mentire e dire la verità / D'Ascenzo, Stefania; Lugli, Luisa; Vezzali, Loris; Iani, Cristina; Rubichi, Sandro; Nicoletti, Roberto. - (2017). (Intervento presentato al convegno XXIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale dell’Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Bari nel 20-22 settembre 2017).

Le bugie hanno le pupille larghe: Uno studio sul pregiudizio razziale nell’atto del mentire e dire la verità

VEZZALI, Loris;IANI, Cristina;RUBICHI, Sandro;
2017

Abstract

E’ ormai noto in letteratura che l’atto del mentire richiede una grande quantità di controllo cognitivo rispetto al dire la verità. Diversi studi infatti hanno riportato tempi di reazione e dilatazione pupillare (indice psicofisiologico associato al carico cognitivo) maggiori quando ai partecipanti viene richiesto di dire la bugia rispetto a dire la verità. Nell’ambito della psicologia sociale, vari studi hanno dimostrato che interagire con un membro del proprio ingroup è più facile rispetto all’interazione con un membro del proprio outgroup. Considerando queste premesse, l’obiettivo di questo lavoro è quello di indagare l’atto del mentire e dire la verità prendendo in considerazione l’interazione con un membro del proprio ingroup o outgroup, identificando la propria appartenenza attraverso la razza (o meglio dire etnia?). Verrà esaminato il carico cognitivo legato a questo processo registrando, oltre ai tempi di reazione, la dilatazione pupillare. E’ stato chiesto a 4 studenti (2 femmine, bianca e di colore e 2 maschi, bianco e di colore) di registrare un breve filmato presentandosi. Ai partecipanti (N = 40) è stato chiesto di interagire con 2 di loro (1 maschio e una femmina) appartenenti al proprio ingroup o outgroup (disegno between) e rispondere a delle domande (risposta dicotomica) dicendo la verità o la bugia. Sono stati misurati i tempi di reazione e la dilatazione pupillare. I risultati sui tempi di reazione mostrano che i partecipanti sono più lenti a mentire rispetto a dire la verità. Questo effetto però non interagisce con il gruppo: mentire al proprio ingroup richiede lo stesso tempo che mentire al proprio outgroup. I risultati sulla dilatazione pupillare, oltre a riflettere il pattern dei tempi di reazione, la pupilla è più dilatata nell’atto del mentire rispetto al dire la verità, emerge un effetto principale legato al gruppo: la pupilla si dilata maggioremente quando i partecipanti interagiscono con i membri del proprio ingroup rispetto al proprio outgroup. Questi risultati dimostrano che l’atto del mentire richiede uno sforzo maggiore rispetto all’atto del dire la verità ma sembra che a livello comportamentale questo processo non venga influezato dal gruppo di appartenenza. Invece, considerando le risposte pupillari, i partecipanti fanno uno sforzo maggiore nel rispondere a membri del proprio ingroup riflettendo un un ruolo del pregiudizio a livello automatico (inconsapevole) nell’interazione con membri del proprio ingroup o outgroup.
2017
XXIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale dell’Associazione Italiana di Psicologia
Bari
20-22 settembre 2017
D'Ascenzo, Stefania; Lugli, Luisa; Vezzali, Loris; Iani, Cristina; Rubichi, Sandro; Nicoletti, Roberto
Le bugie hanno le pupille larghe: Uno studio sul pregiudizio razziale nell’atto del mentire e dire la verità / D'Ascenzo, Stefania; Lugli, Luisa; Vezzali, Loris; Iani, Cristina; Rubichi, Sandro; Nicoletti, Roberto. - (2017). (Intervento presentato al convegno XXIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale dell’Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Bari nel 20-22 settembre 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1145404
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