Ostiano, comune in provincia di Cremona, ospitò fino agli anni Trenta una numerosa comunità israelitica, erede di una migrazione risalente al XV secolo. La Sinagoga è sita all’interno del complesso castellano (Fig. 1) del paese, a due passi dal Teatro Gonzaga. Varcato l’antico ingresso si è come attirati dalla grande casa che sorge sul lato di sinistra. La costruzione, nonostante il pessimo stato conservativo, mostra ancora nobiltà di forme. Venne edificata all’inizio del Cinquecento come dimora del rappresentante del potere gonzaghesco, poi rimase ad uso del governatore sino al 1619 quando Francesco Gonzaga, marchese di Ostiano e Vescovo di Mantova, la donava in parti uguali alla parrocchia e al convento francescano dei Santi Gaudenzio e Alessadro. Perduta la sua funzione di residenza, nel 1731 i due enti proprietari la cedevano alla fiorente comunità ebraica locale. Una volta ottenuto l’uso della casa la comunità israelitica iniziò una vasta opera di ristrutturazione. L’edificio venne modificato radicalmente, sopraelevato per creare il matroneo ad uso cultuale: nasceva così la sinagoga. All’epoca della fondazione risalgono gli ambienti del piano terra, composti da due sontuosi saloni e altri vani, tutti ambienti decorati con armoniosi soffitti a volta o a ombrello. Si tratta di ampi spazi, circa 700 mq su tre piani; la sinagoga sorgeva nel sopralzo. L’elegante facciata presenta due balconi.L’analisi del ciclo di vita del restauro del caso oggetto di studio sarà effettuata considerando i materiali che costituiscono l’involucro e le partizioni interne, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione dei manufatti, all’assemblaggio in cantiere sino allo scenario di fine vita. Saranno inclusi tutti i trasporti dai vari impianti produttivi sino al cantiere e allo smaltimento finale e saranno incluse tutte le energie impiegate sia per la messa in opera nella fase di cantiere, sia per la fase d’uso dell’intero edificio (riscaldamento e condizionamento, ventilazione forzata, illuminazione artificiale, uso delle utenze) per un tempo di vita utile stimato dell’edificio restaurato pari a 100 anni. Il Metodo di valutazione d’impatto utilizzato sarà IMPACT 2002 + modificato con indicatori culturali ed economici per garantire una maggiore rappresentatività del sistema studiato e al fine di considerare i vantaggi che possono provenire dal restauro e dalla valorizzazione di un edificio storico.

Progetto di restauro dell’ex sinagoga di Ostiano (CR): verso una valutazione di sostenibilità / Marinelli, Simona; Ferrari, Anna Maria; Gamberini, Rita; Maramotti, Anna; Neri, Paolo; Riccardi, Maria Pia; Settembre Blundo, Davide; Rimini, Bianca. - (2014). (Intervento presentato al convegno Salone del Restauro tenutosi a Ferrara nel 28 Marzo 2014).

Progetto di restauro dell’ex sinagoga di Ostiano (CR): verso una valutazione di sostenibilità

Marinelli, Simona;FERRARI, Anna Maria;GAMBERINI, Rita;RIMINI, Bianca
2014

Abstract

Ostiano, comune in provincia di Cremona, ospitò fino agli anni Trenta una numerosa comunità israelitica, erede di una migrazione risalente al XV secolo. La Sinagoga è sita all’interno del complesso castellano (Fig. 1) del paese, a due passi dal Teatro Gonzaga. Varcato l’antico ingresso si è come attirati dalla grande casa che sorge sul lato di sinistra. La costruzione, nonostante il pessimo stato conservativo, mostra ancora nobiltà di forme. Venne edificata all’inizio del Cinquecento come dimora del rappresentante del potere gonzaghesco, poi rimase ad uso del governatore sino al 1619 quando Francesco Gonzaga, marchese di Ostiano e Vescovo di Mantova, la donava in parti uguali alla parrocchia e al convento francescano dei Santi Gaudenzio e Alessadro. Perduta la sua funzione di residenza, nel 1731 i due enti proprietari la cedevano alla fiorente comunità ebraica locale. Una volta ottenuto l’uso della casa la comunità israelitica iniziò una vasta opera di ristrutturazione. L’edificio venne modificato radicalmente, sopraelevato per creare il matroneo ad uso cultuale: nasceva così la sinagoga. All’epoca della fondazione risalgono gli ambienti del piano terra, composti da due sontuosi saloni e altri vani, tutti ambienti decorati con armoniosi soffitti a volta o a ombrello. Si tratta di ampi spazi, circa 700 mq su tre piani; la sinagoga sorgeva nel sopralzo. L’elegante facciata presenta due balconi.L’analisi del ciclo di vita del restauro del caso oggetto di studio sarà effettuata considerando i materiali che costituiscono l’involucro e le partizioni interne, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione dei manufatti, all’assemblaggio in cantiere sino allo scenario di fine vita. Saranno inclusi tutti i trasporti dai vari impianti produttivi sino al cantiere e allo smaltimento finale e saranno incluse tutte le energie impiegate sia per la messa in opera nella fase di cantiere, sia per la fase d’uso dell’intero edificio (riscaldamento e condizionamento, ventilazione forzata, illuminazione artificiale, uso delle utenze) per un tempo di vita utile stimato dell’edificio restaurato pari a 100 anni. Il Metodo di valutazione d’impatto utilizzato sarà IMPACT 2002 + modificato con indicatori culturali ed economici per garantire una maggiore rappresentatività del sistema studiato e al fine di considerare i vantaggi che possono provenire dal restauro e dalla valorizzazione di un edificio storico.
2014
Salone del Restauro
Ferrara
28 Marzo 2014
Marinelli, Simona; Ferrari, Anna Maria; Gamberini, Rita; Maramotti, Anna; Neri, Paolo; Riccardi, Maria Pia; Settembre Blundo, Davide; Rimini, Bianca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1121927
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