Negli ultimi anni si è assistito, nell’ambito della ricerca applicata, ad un progressivo processo di trasferimento delle pratiche e delle metodologie tipiche dell’ingegneria industriale in ambito medicale, ed alla costituzione di gruppi di lavoro eterogenei, formati sia da personale medico che tecnico-ingegneristico. In particolare, sembra essersi affermata la tendenza alla definizione di modelli ed ambienti virtuali, ad esempio, per la pianificazione pre-chirurgica degli interventi e per la comprensione delle problematiche ad essa inerenti, e sembra progressivamente essersi diffusa la consapevolezza che sfruttando l’elevato contenuto informativo delle rappresentazioni grafiche tridimensionali è possibile favorire il superamento delle normali barriere culturali e comunicative, soprattutto tra medici e pazienti o tra insegnanti e studenti e creare gruppi di lavoro in grado di comunicare più facilmente e, quindi di raggiungere risultati migliori in tempi ridotti. Il presente lavoro di ricerca, realizzato grazie alla forte sinergia tra il gruppo di Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale e il gruppo di Tecnologia e Sistemi di Lavorazione del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile di Modena, riguarda la definizione di una procedura che, attraverso l’uso combinato di differenti tecnologie di reverse engineering e di strumenti software dedicati alla generazione ed alla modellazione delle superfici, consenta di ottenere un prototipo virtuale complesso di un oggetto fisico. Il benchmark adottato, fornito dal Dipartimento di Neuroscienze, Testa-Collo, Riabilitazione di Modena è costituito dall’arcata mascellare di un modello artigianale scomponibile, formato da una base in resina e legno e da 14 denti in resina completamente estraibili, che, inserito in un apposito articolatore insieme alla corrispondente arcata mandibolare, viene attualmente utilizzato per descrivere la normale occlusione in ambito didattico. Il metodo sviluppato, basato sull’uso di strumenti hardware e software di costo medio basso, ha consentito di definire una procedura rapida e facilmente implementabile anche da parte di personale non tecnico, facilitando l’accostamento alle potenzialità offerte dalle tecnologie assistite da calcolatore per la realizzazione di prototipi virtuali.

Reverse engineering methodologies applied to complex virtual models development in the medical field / Andrisano, Angelo Oreste; Bassoli, Elena; Gatto, Andrea; Leali, Francesco; Pellicciari, Marcello. - (2004). (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale XIV ADM - XXXIII AIAS Innovazione nella Progettazione Industriale tenutosi a Bari nel 31 Agosto - 2 Settembre 2004).

Reverse engineering methodologies applied to complex virtual models development in the medical field

ANDRISANO, Angelo Oreste;BASSOLI, Elena;GATTO, Andrea;LEALI, Francesco;PELLICCIARI, Marcello
2004

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito, nell’ambito della ricerca applicata, ad un progressivo processo di trasferimento delle pratiche e delle metodologie tipiche dell’ingegneria industriale in ambito medicale, ed alla costituzione di gruppi di lavoro eterogenei, formati sia da personale medico che tecnico-ingegneristico. In particolare, sembra essersi affermata la tendenza alla definizione di modelli ed ambienti virtuali, ad esempio, per la pianificazione pre-chirurgica degli interventi e per la comprensione delle problematiche ad essa inerenti, e sembra progressivamente essersi diffusa la consapevolezza che sfruttando l’elevato contenuto informativo delle rappresentazioni grafiche tridimensionali è possibile favorire il superamento delle normali barriere culturali e comunicative, soprattutto tra medici e pazienti o tra insegnanti e studenti e creare gruppi di lavoro in grado di comunicare più facilmente e, quindi di raggiungere risultati migliori in tempi ridotti. Il presente lavoro di ricerca, realizzato grazie alla forte sinergia tra il gruppo di Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale e il gruppo di Tecnologia e Sistemi di Lavorazione del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile di Modena, riguarda la definizione di una procedura che, attraverso l’uso combinato di differenti tecnologie di reverse engineering e di strumenti software dedicati alla generazione ed alla modellazione delle superfici, consenta di ottenere un prototipo virtuale complesso di un oggetto fisico. Il benchmark adottato, fornito dal Dipartimento di Neuroscienze, Testa-Collo, Riabilitazione di Modena è costituito dall’arcata mascellare di un modello artigianale scomponibile, formato da una base in resina e legno e da 14 denti in resina completamente estraibili, che, inserito in un apposito articolatore insieme alla corrispondente arcata mandibolare, viene attualmente utilizzato per descrivere la normale occlusione in ambito didattico. Il metodo sviluppato, basato sull’uso di strumenti hardware e software di costo medio basso, ha consentito di definire una procedura rapida e facilmente implementabile anche da parte di personale non tecnico, facilitando l’accostamento alle potenzialità offerte dalle tecnologie assistite da calcolatore per la realizzazione di prototipi virtuali.
2004
Convegno Nazionale XIV ADM - XXXIII AIAS Innovazione nella Progettazione Industriale
Bari
31 Agosto - 2 Settembre 2004
Andrisano, Angelo Oreste; Bassoli, Elena; Gatto, Andrea; Leali, Francesco; Pellicciari, Marcello
Reverse engineering methodologies applied to complex virtual models development in the medical field / Andrisano, Angelo Oreste; Bassoli, Elena; Gatto, Andrea; Leali, Francesco; Pellicciari, Marcello. - (2004). (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale XIV ADM - XXXIII AIAS Innovazione nella Progettazione Industriale tenutosi a Bari nel 31 Agosto - 2 Settembre 2004).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1118753
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