In questo contributo analizzo interazioni conversazionali, audio-registrate e trascritte in cui un o una migrante da un paese dell’Africa centrale e che usa la lingua inglese, interagisce con un operatore di un centro di assistenza italiano preposto a dare informazioni su come ottenere i documenti per vivere in Italia regolarmente: rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, procedure relative al ricongiungimento familiare o ai contratti di lavoro. Alle interazioni partecipa una mediatrice, anch’essa proveniente dall’Africa centrale, che traduce tra le lingue inglese e italiana e aiuta gli interlocutori a comprendersi. Il mio lavoro si riallaccia agli studi di Daniela Zorzi in molti modi, tra cui ne preciso due. Il primo riguarda l’analisi della comunicazione nelle istituzioni pubbliche, ambito di cui Daniela si è occupata a partire dagli anni novanta (Zorzi 1995, Gavioli e Zorzi 1995a e b). Nel suo saggio del 1995, in particolare, Daniela analizza le lettere di utenti al Movimento di Difesa del Cittadino, un ente intermediario che lavora con lo scopo di favorire la comunicazione tra gli uni e l’altra. Daniela osserva che, nella maggior parte dei casi, le lettere lamentano non tanto un disservizio (ad esempio un errore), quanto un’assenza di contatto e di presa in carico di un problema posto dall’utente, al quale, i cittadini lamentano, “non è mai stata fornita una risposta”. Larga parte del lavoro del Movimento, dunque, nota Daniela, non consiste nella denuncia di mal-amministrazione, ma nel ripristinare il contatto e aiutare gli utenti a ottenere risposte e informazioni (Zorzi 1995: 442-3). Il secondo e più importante collegamento tra questo e il lavoro di Daniela è lo studio dell’interazione a cui partecipa un mediatore-interprete. A Daniela, devo l’idea di avere usato i metodi dell’analisi dell’interazione per indagare la mediazione dialogica (cf. in particolare Zorzi 2004, 2006). Daniela ha tracciato un quadro ampio, sottolineando da un lato la necessità di approfondire la ricerca sulle caratteristiche dell’interazione mediata (Zorzi 2008a, 2009, 2012), dall’altro quella di riflettere sugli aspetti legati alla formazione, a partire da queste caratteristiche (Zorzi 2007, 2008b, 2011). Il primo tipo di ricerca, quello di carattere più descrittivo, si è sviluppato in un momento di passaggio degli studi sull’interpretazione da prospettive cognitive a prospettive socio-comunicative e si è ben inserito in un’area ormai nota a livello internazionale (Wadensjö 1998, Davidson 2002, Mason 2006), con cui ci sono stati numerosi contatti (cf. Baraldi e Gavioli 2012). Sul piano della formazione dell’interprete-mediatore, invece, il lavoro di Daniela è allo stato attuale il più avanzato e nessuno studio internazionale ha, a mia conoscenza, approfondito il problema, dal punto di vista dell’apprendimento, arrivando al grado di sperimentazione su cui lavorava Daniela. Questo lavoro si colloca dunque in questo contesto: da un lato osserva il funzionamento di un centro di assistenza che funge da intermediario tra utenti stranieri e amministrazioni; dall’altro descrive la funzione dell’interpretazione linguistica come mediazione nel contesto di assistenza del centro.

Interazione e mediazione linguistica in un centro di assistenza per migranti / Gavioli, Laura. - STAMPA. - (2016), pp. 291-308.

Interazione e mediazione linguistica in un centro di assistenza per migranti

GAVIOLI, Laura
2016

Abstract

In questo contributo analizzo interazioni conversazionali, audio-registrate e trascritte in cui un o una migrante da un paese dell’Africa centrale e che usa la lingua inglese, interagisce con un operatore di un centro di assistenza italiano preposto a dare informazioni su come ottenere i documenti per vivere in Italia regolarmente: rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, procedure relative al ricongiungimento familiare o ai contratti di lavoro. Alle interazioni partecipa una mediatrice, anch’essa proveniente dall’Africa centrale, che traduce tra le lingue inglese e italiana e aiuta gli interlocutori a comprendersi. Il mio lavoro si riallaccia agli studi di Daniela Zorzi in molti modi, tra cui ne preciso due. Il primo riguarda l’analisi della comunicazione nelle istituzioni pubbliche, ambito di cui Daniela si è occupata a partire dagli anni novanta (Zorzi 1995, Gavioli e Zorzi 1995a e b). Nel suo saggio del 1995, in particolare, Daniela analizza le lettere di utenti al Movimento di Difesa del Cittadino, un ente intermediario che lavora con lo scopo di favorire la comunicazione tra gli uni e l’altra. Daniela osserva che, nella maggior parte dei casi, le lettere lamentano non tanto un disservizio (ad esempio un errore), quanto un’assenza di contatto e di presa in carico di un problema posto dall’utente, al quale, i cittadini lamentano, “non è mai stata fornita una risposta”. Larga parte del lavoro del Movimento, dunque, nota Daniela, non consiste nella denuncia di mal-amministrazione, ma nel ripristinare il contatto e aiutare gli utenti a ottenere risposte e informazioni (Zorzi 1995: 442-3). Il secondo e più importante collegamento tra questo e il lavoro di Daniela è lo studio dell’interazione a cui partecipa un mediatore-interprete. A Daniela, devo l’idea di avere usato i metodi dell’analisi dell’interazione per indagare la mediazione dialogica (cf. in particolare Zorzi 2004, 2006). Daniela ha tracciato un quadro ampio, sottolineando da un lato la necessità di approfondire la ricerca sulle caratteristiche dell’interazione mediata (Zorzi 2008a, 2009, 2012), dall’altro quella di riflettere sugli aspetti legati alla formazione, a partire da queste caratteristiche (Zorzi 2007, 2008b, 2011). Il primo tipo di ricerca, quello di carattere più descrittivo, si è sviluppato in un momento di passaggio degli studi sull’interpretazione da prospettive cognitive a prospettive socio-comunicative e si è ben inserito in un’area ormai nota a livello internazionale (Wadensjö 1998, Davidson 2002, Mason 2006), con cui ci sono stati numerosi contatti (cf. Baraldi e Gavioli 2012). Sul piano della formazione dell’interprete-mediatore, invece, il lavoro di Daniela è allo stato attuale il più avanzato e nessuno studio internazionale ha, a mia conoscenza, approfondito il problema, dal punto di vista dell’apprendimento, arrivando al grado di sperimentazione su cui lavorava Daniela. Questo lavoro si colloca dunque in questo contesto: da un lato osserva il funzionamento di un centro di assistenza che funge da intermediario tra utenti stranieri e amministrazioni; dall’altro descrive la funzione dell’interpretazione linguistica come mediazione nel contesto di assistenza del centro.
2016
Parlare insieme: Studi per Daniela Zorzi
Gatta, Francesca
9788869231308
Bononia University Press
ITALIA
Interazione e mediazione linguistica in un centro di assistenza per migranti / Gavioli, Laura. - STAMPA. - (2016), pp. 291-308.
Gavioli, Laura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1116343
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