Sono stati studiati 6 soggetti di sesso maschile da reinserire al lavoro dopo sindrome coronarica acuta. Questi soggetti avevano un’attività lavorativa con dispendio energetico da lieve a moderato. Tutti i soggetti hanno eseguito ecocardiografia, spirometria e CPET incrementale massimale. Il 40% del valore di VO2 al picco è stato considerato criterio per il reinserimento lavorativo. Tutti i soggetti sono risultati nelle classi NYHA I e II ed in tutti la spirometria è risultata nella norma e il CPET è stato ben tollerato senza alterazioni ecg di rilievo. Al picco dell’esercizio il valore medio del carico di lavoro è stato 107watt ±18 con un consumo di ossigeno (VO2) di 17,7 ml/kg/min±4 (METS 5,1 ±1). Il CPET ha permesso un reinserimento di tutti i soggetti in un’attività lavorativa con dispendio energetico lieve (<3 METS). Il presente studio ha inoltre confermato l’assenza di relazione tra la valutazione clinico-funzionale a riposo e la capacità di esercizio massimale in soggetti cardiopatici.

Il ruolo del test da sforzo cardio-polmonare (CPET) nel reinserimento lavorativo di pazienti con cardiopatia ischemica / A., Giorgio; P., Grazioli; P., Tzani; M., Aiello; Bottari, Stefano; E., Marangio; Gobba, Fabriziomaria; Chetta, Alfredo Antonio. - In: GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. - ISSN 1592-7830. - STAMPA. - xxxv:(2013), pp. 52-53. (Intervento presentato al convegno 76° Congresso Nazionale SIMLII tenutosi a Messina, Giardini Naxos nel 9-11 Ottobre 2013).

Il ruolo del test da sforzo cardio-polmonare (CPET) nel reinserimento lavorativo di pazienti con cardiopatia ischemica

Bottari, Stefano;GOBBA, Fabriziomaria;CHETTA, Alfredo Antonio
2013

Abstract

Sono stati studiati 6 soggetti di sesso maschile da reinserire al lavoro dopo sindrome coronarica acuta. Questi soggetti avevano un’attività lavorativa con dispendio energetico da lieve a moderato. Tutti i soggetti hanno eseguito ecocardiografia, spirometria e CPET incrementale massimale. Il 40% del valore di VO2 al picco è stato considerato criterio per il reinserimento lavorativo. Tutti i soggetti sono risultati nelle classi NYHA I e II ed in tutti la spirometria è risultata nella norma e il CPET è stato ben tollerato senza alterazioni ecg di rilievo. Al picco dell’esercizio il valore medio del carico di lavoro è stato 107watt ±18 con un consumo di ossigeno (VO2) di 17,7 ml/kg/min±4 (METS 5,1 ±1). Il CPET ha permesso un reinserimento di tutti i soggetti in un’attività lavorativa con dispendio energetico lieve (<3 METS). Il presente studio ha inoltre confermato l’assenza di relazione tra la valutazione clinico-funzionale a riposo e la capacità di esercizio massimale in soggetti cardiopatici.
2013
xxxv
52
53
A., Giorgio; P., Grazioli; P., Tzani; M., Aiello; Bottari, Stefano; E., Marangio; Gobba, Fabriziomaria; Chetta, Alfredo Antonio
Il ruolo del test da sforzo cardio-polmonare (CPET) nel reinserimento lavorativo di pazienti con cardiopatia ischemica / A., Giorgio; P., Grazioli; P., Tzani; M., Aiello; Bottari, Stefano; E., Marangio; Gobba, Fabriziomaria; Chetta, Alfredo Antonio. - In: GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. - ISSN 1592-7830. - STAMPA. - xxxv:(2013), pp. 52-53. (Intervento presentato al convegno 76° Congresso Nazionale SIMLII tenutosi a Messina, Giardini Naxos nel 9-11 Ottobre 2013).
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