Il 5 novembre 1714 muore Bernardino Ramazzini. La sua figura, la sua opera, le sue idee, il suo messaggio, le sue virtù sono state oggetto di tre diversi eventi che ne hanno tratteggiato il profilo di medico e di scienziato, di innovatore e di spirito anticonformista, di ingegno superiore e di tendenza illuminista in un periodo come quello della seconda metà del secolo decimosettimo, caratterizzato da una profonda recessione socio-economica e culturale che influiva su ogni aspetto della vita degli uomini. Organizzata dall’Università di Padova, che annovera la figura del carpigiano tra le sue figure più eminenti, la prima manifestazione si è tenuta il 18 ottobre 2014 nell’aula magna del Palazzo del Bo a margine del congresso della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale. Il 31 ottobre l’Associação Nacional de Medicina do Trabalho ha organizzato a San Paolo del Brasile la seconda celebrazione, dedicando all’illustrazione della figura del Magister la lettura inaugurale del proprio Forum, alla presenza del console generale d’Italia e di autorità brasiliane. L’ultimo evento, organizzato dall’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, erede di quell’Accademia dei Dissonanti alla cui fondazione Ramazzini aveva contribuito, si è tenuto il 5 novembre 2014.. Anche se è difficile aggiungere qualcosa agli scritti di storici e alle pubblicazioni di cultori dell’opera del carpigiano che spesso hanno trovato ospitalità su questa rivista, non si può tuttavia fare a meno di osservare che gli eventi celebrativi hanno rappresentato un’occasione, non solo ripetitiva e non solo rituale, per mettere a fuoco il pensiero di Ramazzini. Con il contributo di storici e di medici, di accademici di fisica e di giurisprudenza, del carpigiano sono stati ricordati da un lato la spinta innovatrice che ancora oggi sorprende per l’attualità alla luce dell’evoluzione delle norme di tutela e dall’altro la curiosità verso i fenomeni naturali che hanno reso possibile osservazioni e scoperte anche in campo metereologico e geologico documentandone così la vocazione di scienziato completo. Molti sono gli elementi di originalità del pensiero ramazziniano che possono essere valorizzati oggi nell’ambito della professione medica. La comprensione dell’associazione tra ambiente e salute, il sospetto dell’origine ambientale di ogni patologia, la necessità di raccogliere la storia lavorativa di ogni paziente sono insegnamenti universali che oggi costituiscono obiettivi formativi inderogabili per lo studente di medicina. Attuali sono anche i suggerimenti di prudenza nell’intraprendere la terapia, i consigli miranti all’adozione di pratiche professionali utili e le raccomandazioni a mostrare un’attitudine umanitaria verso i pazienti. Del pari è attuale e moderna la lezione per il medico del lavoro. Ramazzini si dimostra visionario quando, abbandonando la propria vocazione di medico che cura il paziente, si propone di visitare gli ambienti di lavoro per identificare i pericoli e investigare i danni che l’ambiente di lavoro produce su chi lavora. Egli usa un approccio, che oggi chiameremmo epidemiologico, basato sull’osservazione del gruppo di lavoratori, per valutare il rischio e, induttivamente, per proporre alcune misure che oggi definiremmo di prevenzione dei rischi, di protezione della salute, di informazione sui rischi. Il suo precetto è espresso nella tredicesima orazione del 1711 dall’espressione …longe præstantius est præservare quam curare… che richiama il longe gloriosus esse…a morbis præservare, quam eosdem curare, concetto presente nella dissertazione sulle monache a testimonianza della vocazione preventiva del Magister.

Il ricordo di Bernardino Ramazzini nel terzo centenario della morte. Le celebrazioni di Padova, San Paolo del Brasile, Modena / Franco, Giuliano. - In: LA MEDICINA DEL LAVORO. - ISSN 0025-7818. - STAMPA. - 106:(2015), pp. 67-69.

Il ricordo di Bernardino Ramazzini nel terzo centenario della morte. Le celebrazioni di Padova, San Paolo del Brasile, Modena

FRANCO, Giuliano
2015

Abstract

Il 5 novembre 1714 muore Bernardino Ramazzini. La sua figura, la sua opera, le sue idee, il suo messaggio, le sue virtù sono state oggetto di tre diversi eventi che ne hanno tratteggiato il profilo di medico e di scienziato, di innovatore e di spirito anticonformista, di ingegno superiore e di tendenza illuminista in un periodo come quello della seconda metà del secolo decimosettimo, caratterizzato da una profonda recessione socio-economica e culturale che influiva su ogni aspetto della vita degli uomini. Organizzata dall’Università di Padova, che annovera la figura del carpigiano tra le sue figure più eminenti, la prima manifestazione si è tenuta il 18 ottobre 2014 nell’aula magna del Palazzo del Bo a margine del congresso della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale. Il 31 ottobre l’Associação Nacional de Medicina do Trabalho ha organizzato a San Paolo del Brasile la seconda celebrazione, dedicando all’illustrazione della figura del Magister la lettura inaugurale del proprio Forum, alla presenza del console generale d’Italia e di autorità brasiliane. L’ultimo evento, organizzato dall’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, erede di quell’Accademia dei Dissonanti alla cui fondazione Ramazzini aveva contribuito, si è tenuto il 5 novembre 2014.. Anche se è difficile aggiungere qualcosa agli scritti di storici e alle pubblicazioni di cultori dell’opera del carpigiano che spesso hanno trovato ospitalità su questa rivista, non si può tuttavia fare a meno di osservare che gli eventi celebrativi hanno rappresentato un’occasione, non solo ripetitiva e non solo rituale, per mettere a fuoco il pensiero di Ramazzini. Con il contributo di storici e di medici, di accademici di fisica e di giurisprudenza, del carpigiano sono stati ricordati da un lato la spinta innovatrice che ancora oggi sorprende per l’attualità alla luce dell’evoluzione delle norme di tutela e dall’altro la curiosità verso i fenomeni naturali che hanno reso possibile osservazioni e scoperte anche in campo metereologico e geologico documentandone così la vocazione di scienziato completo. Molti sono gli elementi di originalità del pensiero ramazziniano che possono essere valorizzati oggi nell’ambito della professione medica. La comprensione dell’associazione tra ambiente e salute, il sospetto dell’origine ambientale di ogni patologia, la necessità di raccogliere la storia lavorativa di ogni paziente sono insegnamenti universali che oggi costituiscono obiettivi formativi inderogabili per lo studente di medicina. Attuali sono anche i suggerimenti di prudenza nell’intraprendere la terapia, i consigli miranti all’adozione di pratiche professionali utili e le raccomandazioni a mostrare un’attitudine umanitaria verso i pazienti. Del pari è attuale e moderna la lezione per il medico del lavoro. Ramazzini si dimostra visionario quando, abbandonando la propria vocazione di medico che cura il paziente, si propone di visitare gli ambienti di lavoro per identificare i pericoli e investigare i danni che l’ambiente di lavoro produce su chi lavora. Egli usa un approccio, che oggi chiameremmo epidemiologico, basato sull’osservazione del gruppo di lavoratori, per valutare il rischio e, induttivamente, per proporre alcune misure che oggi definiremmo di prevenzione dei rischi, di protezione della salute, di informazione sui rischi. Il suo precetto è espresso nella tredicesima orazione del 1711 dall’espressione …longe præstantius est præservare quam curare… che richiama il longe gloriosus esse…a morbis præservare, quam eosdem curare, concetto presente nella dissertazione sulle monache a testimonianza della vocazione preventiva del Magister.
2015
106
67
69
Il ricordo di Bernardino Ramazzini nel terzo centenario della morte. Le celebrazioni di Padova, San Paolo del Brasile, Modena / Franco, Giuliano. - In: LA MEDICINA DEL LAVORO. - ISSN 0025-7818. - STAMPA. - 106:(2015), pp. 67-69.
Franco, Giuliano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1063962
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