L’invenzione del racconto in Italia affonda le radici nella nascita della novella, un genere ‘nuovo’, ‘breve’, ‘rapido’ e ‘vario’ di cui questo volume racconta le origini e la evoluzione dall’anonimo Novellino al Decameron di Giovanni Boccaccio, ai libri di novelle successivi, in un arco di tempo molto lungo che dal Duecento giunge al Settecento. Dopo il Decameron molti narratori hanno continuato a raccontare la realtà seguendo e variando i percorsi di invenzione già tracciati da Boccaccio sulla ricchissima tradizione medievale di forme brevi. Gli scrittori di novelle dopo Boccaccio hanno dato vita a una congerie coloratissima di novelle, di personaggi e di trame inserite in un sistema narrativo pulviscolare e molteplice. Uno straordinario e irregolare patrimonio narrativo, di cui questo volume esplora gli aspetti teorici e tematici più importanti.. Il primo capitolo ha come argomento la ‘forma’ e le ‘forme’ della novella delle origini, mentre il secondo affronta la novità narrativa di Boccaccio, in quanto primo narratore in prosa dell’Occidente che riflette sulle fictiones e sulla fabula, e che vuole deliberatamente sedurre i nuovi lettori con la musica delle sue parole e con la richiesta di una partecipazione attiva e al contempo, autonoma al processo creativo. Nel terzo capitolo si affronta il ‘dopo Boccaccio’ come un atlante novellistico del tempo presente, che raccoglie i frammenti della memoria di scrittori che raccontano storie, cercando un nuovo equilibrio tra il racconto di finzione e il racconto storico, verso un racconto verosimile. Argomento del quarto capitolo è la spinosa questione morale del boccaccismo, con alcuni esempi che potrebbero servire per capire la dinamica delle forme del genere novellistico fino al Settecento. Nell’ultimo capitolo sono raccolte le novelle più divertenti e commoventi che hanno custodito le storie più curiose della nostra tradizione. Forse, proprio per questa capacità di conservazione nel cambiamento, la novella ha il fascino di una forma letteraria mutevole e inquieta, che resiste alle definizioni della critica.

La realtà come invenzione.Forme e storia della novella italiana / Menetti, Elisabetta. - STAMPA. - (2015), pp. 1-194.

La realtà come invenzione.Forme e storia della novella italiana

MENETTI, Elisabetta
2015

Abstract

L’invenzione del racconto in Italia affonda le radici nella nascita della novella, un genere ‘nuovo’, ‘breve’, ‘rapido’ e ‘vario’ di cui questo volume racconta le origini e la evoluzione dall’anonimo Novellino al Decameron di Giovanni Boccaccio, ai libri di novelle successivi, in un arco di tempo molto lungo che dal Duecento giunge al Settecento. Dopo il Decameron molti narratori hanno continuato a raccontare la realtà seguendo e variando i percorsi di invenzione già tracciati da Boccaccio sulla ricchissima tradizione medievale di forme brevi. Gli scrittori di novelle dopo Boccaccio hanno dato vita a una congerie coloratissima di novelle, di personaggi e di trame inserite in un sistema narrativo pulviscolare e molteplice. Uno straordinario e irregolare patrimonio narrativo, di cui questo volume esplora gli aspetti teorici e tematici più importanti.. Il primo capitolo ha come argomento la ‘forma’ e le ‘forme’ della novella delle origini, mentre il secondo affronta la novità narrativa di Boccaccio, in quanto primo narratore in prosa dell’Occidente che riflette sulle fictiones e sulla fabula, e che vuole deliberatamente sedurre i nuovi lettori con la musica delle sue parole e con la richiesta di una partecipazione attiva e al contempo, autonoma al processo creativo. Nel terzo capitolo si affronta il ‘dopo Boccaccio’ come un atlante novellistico del tempo presente, che raccoglie i frammenti della memoria di scrittori che raccontano storie, cercando un nuovo equilibrio tra il racconto di finzione e il racconto storico, verso un racconto verosimile. Argomento del quarto capitolo è la spinosa questione morale del boccaccismo, con alcuni esempi che potrebbero servire per capire la dinamica delle forme del genere novellistico fino al Settecento. Nell’ultimo capitolo sono raccolte le novelle più divertenti e commoventi che hanno custodito le storie più curiose della nostra tradizione. Forse, proprio per questa capacità di conservazione nel cambiamento, la novella ha il fascino di una forma letteraria mutevole e inquieta, che resiste alle definizioni della critica.
2015
9788891708144
Franco Angeli
ITALIA
La realtà come invenzione.Forme e storia della novella italiana / Menetti, Elisabetta. - STAMPA. - (2015), pp. 1-194.
Menetti, Elisabetta
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
1051.24Menetti_stampa.pdf

Accesso riservato

Tipologia: Versione pubblicata dall'editore
Dimensione 2.04 MB
Formato Adobe PDF
2.04 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1063390
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact