Occorre circoscrivere le caratteristiche dei comportamenti del condannato che determinano l'eliminazione della sostituzione ed il ripristino della pena detentiva, individuando gli spazi del potere discrezionale ed i criteri del suo esercizio. La trasgressione non può consistere nel mero inadempimento di obblighi, ma deve tradursi nell'attenuazione del contenuto afflittivo della sanzione. Il fatto censurato, inoltre, deve avere caratteristiche lesive apprezzabili e non potrà consistere nell'impegno inadeguato a dare corso a quanto prescritto o nella trascuratezza nell'uniformarsi a qualche obbligo, ma nella ben più significativa "violazione della prescrizione". Quanto viene contestato al condannato, inoltre, deve consistere in fatti commessi volontariamente e dovrà conseguentemente essere esclusa la conversione (che riguarda soltanto la semidetenzione e la libertà controllata) sia quando l'accaduto sia incolpevole, sia quando poteva essere evitato con maggiore diligenza, come in caso di tardivo rientro nell'abitazione, prescritto nelle misure indicate.

L'inosservanza delle prescrizioni (art. 66, legge 24 novembre 1981, n. 689) / Pighi, Giorgio. - STAMPA. - (1984), pp. 263-273. (Intervento presentato al convegno Le modifiche al sistema penale nella legge 24 novembre 1981, n. 689 tenutosi a Cagliari nel 15 e 16 ottobre 1982).

L'inosservanza delle prescrizioni (art. 66, legge 24 novembre 1981, n. 689)

PIGHI, Giorgio
1984

Abstract

Occorre circoscrivere le caratteristiche dei comportamenti del condannato che determinano l'eliminazione della sostituzione ed il ripristino della pena detentiva, individuando gli spazi del potere discrezionale ed i criteri del suo esercizio. La trasgressione non può consistere nel mero inadempimento di obblighi, ma deve tradursi nell'attenuazione del contenuto afflittivo della sanzione. Il fatto censurato, inoltre, deve avere caratteristiche lesive apprezzabili e non potrà consistere nell'impegno inadeguato a dare corso a quanto prescritto o nella trascuratezza nell'uniformarsi a qualche obbligo, ma nella ben più significativa "violazione della prescrizione". Quanto viene contestato al condannato, inoltre, deve consistere in fatti commessi volontariamente e dovrà conseguentemente essere esclusa la conversione (che riguarda soltanto la semidetenzione e la libertà controllata) sia quando l'accaduto sia incolpevole, sia quando poteva essere evitato con maggiore diligenza, come in caso di tardivo rientro nell'abitazione, prescritto nelle misure indicate.
1984
Le modifiche al sistema penale nella legge 24 novembre 1981, n. 689
Cagliari
15 e 16 ottobre 1982
263
273
Pighi, Giorgio
L'inosservanza delle prescrizioni (art. 66, legge 24 novembre 1981, n. 689) / Pighi, Giorgio. - STAMPA. - (1984), pp. 263-273. (Intervento presentato al convegno Le modifiche al sistema penale nella legge 24 novembre 1981, n. 689 tenutosi a Cagliari nel 15 e 16 ottobre 1982).
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