Gli addetti agli stabulari per attività di ricerca, sono una categoria studiata in letteratura scientifica soprattutto per rischi come quello allergologico, ma scarsamente considerata per quanto riguarda il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore. Tale rischio, è un problema comune a numerose attività lavorative e deriva da diversi fattori variamente combinati, tra i quali ripetitività, forza, posture incongrue, stereotipia, frequenza d’azione, carenza di periodi di recupero e fattori complementari. Su queste basi ci siamo proposti di studiare le attività di questi addetti mediante applicazione di diversi metodi di valutazione, ed abbiamo confrontato i risultati. Abbiamo individuato i compiti svolti dagli addetti di uno stabulario universitario della regione Emilia-Romagna, e li abbiamo analizati singolarmente mediante i metodi OCRA, Checklist e Mini-Checklist OCRA, Job Strain Index, RULA e ACGIH-HAL, considerando una durata ipotetica di 4 e di 8 ore. Sono stati individuati 11 diversi compiti svolti; per ciascuno di questi, il sovraccarico biomeccanico è stato analizzato, considerando una durata ipotetica di 4 e di 8 ore (rispettivamente con 1 o 2 pause da 10 min.), mediante i metodi più frequentemente utilizzati: OCRA Index, Checklist e Mini-Checklist OCRA, Job Strain Index, RULA e ACGIH-HAL. Sono poi state ricostruite due “giornate lavorative tipo” degli addetti, ed è stato calcolato il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore con l’OCRA Index, la Checklist e la Mini-Checklist OCRA, ovvero i metodi che permettono l’analisi di mansioni “multi-compito”. Da questa valutazione è emerso che, considerando una durata di 4 ore, un solo compito (“svuotamento biberon”), risulta sempre in “area rossa”; altri 5 rientrano in “area verde” per la maggioranza dei metodi, con l’eccezione del RULA che, in generale, indica una prevalenza di mansioni in “area gialla”. Per una durata ipotetica di 8h, lo “svuotamento biberon” si conferma in “area rossa” per tutti i metodi, il “rabbocco biberon e controllo gabbie” è in “area verde” tranne che con il RULA; altri 2 compiti rientrano in “area gialla” per 4 metodi su 6. Con l’Ocra Index, per durate di 8h, i valori sono prevalentemente in “area rossa”, in conseguenza del peso attribuito al fattore tempo; il Job Strain Index indica 5 compiti in “area rossa”, 5 in “area gialla” e 1 in “area verde”. Invece, il RULA, passando da 4 a 8 ore lavorative, non presenta variazioni nei risultati, mostrando come sia orientato prevalentemente allo studio delle posture di lavoro; non si modifica neanche l’HAL-ACGIH, che prende in considerazione solo forza e frequenza. Per Checklist e mini Checklist Ocra prevalgono i compiti in “area verde”, pur aumentando quelli ad “area gialla” e “rossa”. Per quanto riguarda la valutazione delle “giornate tipo”, la “giornata I” è risultata, mediante Ocra Index, in “area gialla”, molto vicina comunque, al limite dell’area verde accettabile, mentre Checklist e mini Checklist Ocra sono in “area verde”; la “giornata II” rientra in “area verde” con tutti e 3 i metodi. In conclusione i risultati dell’Ocra Index, Checklist e mini Checklist Ocra, non sono dimostrativi di un significativo rischio di sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore negli addetti agli stabulari per ricerca. Si conferma, però, una incompleta o modesta concordanza tra diversi metodi di valutazione di tale rischio, già osservata in precedenti studi di letteratura scientifica.

Sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore nelle attività di uno stabulario: confronto tra diversi metodi di valutazione / Occhionero, V; Ghersi, R; Prandini, L; Gobba, Fabriziomaria. - STAMPA. - 1:(2014), pp. 33-34. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale "Nuccio Abbate" delle Suole Italiane di Medicina del Lavoro tenutosi a Siracusa, Palazzo Vermexio nel 23-24 Giugno 2014).

Sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore nelle attività di uno stabulario: confronto tra diversi metodi di valutazione

GOBBA, Fabriziomaria
2014

Abstract

Gli addetti agli stabulari per attività di ricerca, sono una categoria studiata in letteratura scientifica soprattutto per rischi come quello allergologico, ma scarsamente considerata per quanto riguarda il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore. Tale rischio, è un problema comune a numerose attività lavorative e deriva da diversi fattori variamente combinati, tra i quali ripetitività, forza, posture incongrue, stereotipia, frequenza d’azione, carenza di periodi di recupero e fattori complementari. Su queste basi ci siamo proposti di studiare le attività di questi addetti mediante applicazione di diversi metodi di valutazione, ed abbiamo confrontato i risultati. Abbiamo individuato i compiti svolti dagli addetti di uno stabulario universitario della regione Emilia-Romagna, e li abbiamo analizati singolarmente mediante i metodi OCRA, Checklist e Mini-Checklist OCRA, Job Strain Index, RULA e ACGIH-HAL, considerando una durata ipotetica di 4 e di 8 ore. Sono stati individuati 11 diversi compiti svolti; per ciascuno di questi, il sovraccarico biomeccanico è stato analizzato, considerando una durata ipotetica di 4 e di 8 ore (rispettivamente con 1 o 2 pause da 10 min.), mediante i metodi più frequentemente utilizzati: OCRA Index, Checklist e Mini-Checklist OCRA, Job Strain Index, RULA e ACGIH-HAL. Sono poi state ricostruite due “giornate lavorative tipo” degli addetti, ed è stato calcolato il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore con l’OCRA Index, la Checklist e la Mini-Checklist OCRA, ovvero i metodi che permettono l’analisi di mansioni “multi-compito”. Da questa valutazione è emerso che, considerando una durata di 4 ore, un solo compito (“svuotamento biberon”), risulta sempre in “area rossa”; altri 5 rientrano in “area verde” per la maggioranza dei metodi, con l’eccezione del RULA che, in generale, indica una prevalenza di mansioni in “area gialla”. Per una durata ipotetica di 8h, lo “svuotamento biberon” si conferma in “area rossa” per tutti i metodi, il “rabbocco biberon e controllo gabbie” è in “area verde” tranne che con il RULA; altri 2 compiti rientrano in “area gialla” per 4 metodi su 6. Con l’Ocra Index, per durate di 8h, i valori sono prevalentemente in “area rossa”, in conseguenza del peso attribuito al fattore tempo; il Job Strain Index indica 5 compiti in “area rossa”, 5 in “area gialla” e 1 in “area verde”. Invece, il RULA, passando da 4 a 8 ore lavorative, non presenta variazioni nei risultati, mostrando come sia orientato prevalentemente allo studio delle posture di lavoro; non si modifica neanche l’HAL-ACGIH, che prende in considerazione solo forza e frequenza. Per Checklist e mini Checklist Ocra prevalgono i compiti in “area verde”, pur aumentando quelli ad “area gialla” e “rossa”. Per quanto riguarda la valutazione delle “giornate tipo”, la “giornata I” è risultata, mediante Ocra Index, in “area gialla”, molto vicina comunque, al limite dell’area verde accettabile, mentre Checklist e mini Checklist Ocra sono in “area verde”; la “giornata II” rientra in “area verde” con tutti e 3 i metodi. In conclusione i risultati dell’Ocra Index, Checklist e mini Checklist Ocra, non sono dimostrativi di un significativo rischio di sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore negli addetti agli stabulari per ricerca. Si conferma, però, una incompleta o modesta concordanza tra diversi metodi di valutazione di tale rischio, già osservata in precedenti studi di letteratura scientifica.
2014
Convegno Nazionale "Nuccio Abbate" delle Suole Italiane di Medicina del Lavoro
Siracusa, Palazzo Vermexio
23-24 Giugno 2014
Occhionero, V; Ghersi, R; Prandini, L; Gobba, Fabriziomaria
Sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore nelle attività di uno stabulario: confronto tra diversi metodi di valutazione / Occhionero, V; Ghersi, R; Prandini, L; Gobba, Fabriziomaria. - STAMPA. - 1:(2014), pp. 33-34. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale "Nuccio Abbate" delle Suole Italiane di Medicina del Lavoro tenutosi a Siracusa, Palazzo Vermexio nel 23-24 Giugno 2014).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1035742
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